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L’ora di notte. Quando a Barga si chiudevano ancora le porte
Era l’ora, scandita dal suono delle campane del Duomo, entro la quale le tre porte del borgo dovevano essere chiuse: alle 21.00 d’inverno, alle 22.00 d’estate. Oggi di quella tradizione rimane il suono delle campane del Duomo che suonano l’or di notte con gli stessi orari di allora.Dopo i rintocchi, la Porta di Borgo, la Porta Latria e quella Reale venivano serrate e rimaneva a far loro la guardia, un custode fino alla mattina.Questa usanza risaliva al Mille, quando Barga eresse le mura attorno al proprio nucleo abitato, e, seppur con alcune interruzioni, alla fine del 1700, la chiusura delle porte era ancora in uso, fortemente voluta dagli abitanti possidenti del centro storico che così si sentivano maggiormente protetti.Ma, dato l’allargarsi della “periferia”, gli abitanti di fuori porta soprattutto, cominciarono a pretendere che le porte della città rimanessero sempre aperte, anche perché, cercare di entrare –o di uscire- fuori orario significava dover pagare il disturbo alla guardia di turno.Molte volte…
I Tallinucci, una famiglia barghigiana nella Storia d’Italia
Edito dal Giornale d Barga usciva nel giugno 1985 un volumetto curato da Antonio Nardini, dal titolo: “I Tallinucci, una famiglia barghigiana nella Storia d’Italia”.Il libro uscì in occasione delle celebrazioni a Pietro Tallinucci ed oggi ve lo riproponiamo in forma integralesul giornale di Barga online.La prefazione che accompagnata il volume fu scritta di Umberto SereniCON MAZZINI E SAN FRANCESCO: IL DOTTOR PIETRO TALLINUCCI, OVVERO LA VITA COME MISSIONEFu repubblicano, ma non comprese democrazia senza Dio, libertà senza carità e carità senza istruzione.« L’eco del Serchio », 26 giugno 1887Tra le diverse iniziative assunte nel 1982 per le celebrazioni di « Barga Garibaldina » vi fu anche il ripristino dell’antica denominazione della piazza ove sorge il Palazzo Municipale. Decidemmo, allora, che tornasse ad essere dedicata al nome di Salvo Salvi, il «milite dell’esercito rosso» che combatté a Bezzecca, dai suoi concittadini chiamato «l’uomo giusto di Barga».Ricordo che una mattina, pochi giorni dopo aver adottato quella decisione, al Giardino incontrai il…