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Ospedale San Luca: 3 pazienti Covid in Terapia intensiva; zero nel reparto Covid che resta in “stand by”
LUCCA – Nella Terapia intensiva del “San Luca” ci sono al momento tre pazienti Covid, di cui due in via di negativizzazione, anche se ancora con problemi rilevanti dal punto di vista clinico. Per questo la Rianimazione è adesso divisa in due parti: una per i ricoverati Covid e l’altra per i No Covid. Questa rapida riorganizzazione degli spazi è stata resa possibile dall’estrema flessibilità della struttura lucchese. Intanto nei reparti Covid dell’ospedale di Lucca già da alcuni giorni non c’è necessità di ricoverare alcun paziente, per cui le strutture sono state messe in “stand by”, come avvenuto anche per i reparti realizzati nel pieno della pandemia nella Cittadella della Salute “Campo di Marte”. Il notevole miglioramento della gestione terapeutica dei malati ha portato ad un progressivo e costante aumento delle guarigioni cliniche e virali ed il comportamento corretto della cittadinanza lucchese durante il lockdown ha permesso di ridurre il numero dei positivi e la pressione sull’ospedale. Con la dimissione nei…
I Lions donano Ecografo Polmonare Portatile a tre sonde al San Luca
LUCCA – Alcuni giorni fa, precisamente lunedì 9 marzo, grazie ad un prezioso suggerimento del Lions Club Garfagnana, è iniziata una straordinaria gara di solidarietà tra i Club della nostra Zona G – ai quali si è unita anche la Onlus “Amo dell’Amore” – per individuare ed acquistare attrezzature mediche specialistiche da destinare al Reparto di Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale “San Luca” di Lucca, che da alcuni giorni affronta quotidianamente, in prima linea, la battaglia contro il COVID-19. L’indispensabile contributo dei medici che fanno parte dei Lions, ha consentito di individuare e scegliere uno strumento diagnostico utilissimo e prezioso, un ecografo polmonare portatile a tre sonde che aiuterà i sanitari a fornire diagnosi più rapide ed efficaci per molti pazienti che sono necessariamente ricoverati in reparti diversi del nostro presidio ospedaliero. Questo importante strumento medico la cui scelta è stato concertata con il primario e lo staff del Reparto di Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale San Luca di Lucca, andrà completare…
L’ABC della rianimazione in un opuscolo degli amici del Cuore. Perché “Anche tu puoi salvare una vita”
È in distribuzione in questi giorni un pieghevole realizzato dagli Amici del Cuore della Valle del Serchio per educare i cittadini alla rianimazione cardio-polmonare. Un opuscolo che vuole informare e sensibilizzare ogni individuo – anche se non ha già una formazione specifica – sulle manovre che può applicare in attesa dei soccorsi sanitari in caso qualcuno venga colpito da infarto. Un tema a proposito del quale, fortunatamente, si parla e si fa sempre di più con sempre più ore di primo soccorso offerte dalle misericordie, dispositivi DEA dislocati sul territorio, opuscoli informativi. L’ultimo è appunto “Anche tu puoi salvare una vita” edito dagli Amici del Cuore, i quali spiegano brevemente ma efficacemente cosa è un attacco cardiaco e come si manifesta; l’”ABC” della rianimazione; il mantenimento dell’apertura delle vie aeree; la respirazione bocca a bocca; il massaggio cardiaco sia negli adulti che nei bambini e neonati. Manovre che, ovviamente, devono essere applicate dopo aver chiamato il numero di emergenza del…
Sparisce in reparto la fede del loro congiunto deceduto. I familiari: “Vogliamo chiarezza sull’accaduto”
Vogliono che sia fatta chiarezza. Vogliono sapere il perché la fede nuziale del loro congiunto, deceduto nel reparto di anestesia e rianimazione dell’ospedale di Lucca il 29 gennaio scorso, non è stata mai ritrovata.Così il figlio Alessandro e la madre Rosalia Bacelli residenti a Fornaci di Barga, hanno scritto una lettera al direttore generale dell’ASL 2 Antonio D’Urso ed al responsabile del reparto, Ferdinando Cellai dopo la morte del loro caro, Carlo Guelfi.Nella lettera madre e figlio denunciano la scomparsa della fede nuziale, avvenuta nel reparto di rianimazione. “Carlo Guelfi – scrivono – era ricoverato nel reparto dal giorno 21 gennaio e nel giorno del decesso abbiamo richiesto al personale la consegna della fede nuziale che egli non aveva più al dito al momento in cui è stato trasferito in obitorio. La fede non aveva un gran valore economico ma ne aveva uno molto più importante: era il simbolo di un matrimonio durato 54 anni e mia madre avrebbe voluto…