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Barga sulla Linea Gotica (12) – 1945: il martirio continua
[…] Passata la tempesta della Battaglia di Sommocolonia, con la controffensiva Alleata che ha ricacciato lo schieramento dell’Asse sulle precedenti posizioni, per Barga parrebbe aprirsi un periodo un poco più tranquillo ma è pura illusione frutto dell’inesauribile speranza. Comunque, anche se si fa per dire, riprende un minimo di vita civile, sempre tra un incrocio di cannoneggiamenti che mirano Barga adagiata sul colle aprico, come a ciò che ai suoi piedi si distende; così tutto il suo comune. (nell’immagine: distruzioni a Barga Giardino)Lassù al devastato Conservatorio di S. Elisabetta è entrata in funzione una parvenza di sede comunale, perché è lì che il barghigiano può trovare un sia pur minimo suggerimento, un soccorso, così come presso l’Ospedale. Il Comune in quanto tale ormai è assente, tutti sono fuggiaschi. Dal 4 dicembre 1944 il C.L.N. ha nominato sindaco di Barga un quasi sconosciuto Antonio Adami, ma è comprensibile, dato gli eventi e la possibilità di fare, che la sua azione fosse…
Barga sulla Linea Gotica (10) – Il tragico Natale Barghigiano (sesta parte)
Nella notte tra il 28 e il 29 dicembre 1944, finalmente, hanno fatto ritorno a Barga gli Alleati nelle vesti degli indiani, rioccupandola dopo la presa di Fornaci e Gallicano. Le forze dell’Asse, dopo la Battaglia di Sommocolonia del 26 che aveva visto lo sfondamento della Linea Gotica con la rioccupazione del Comune di Barga, ora stanno facendo marcia indietro, sono di là dalla Corsonna e sui monti prospicenti, così riportandosi pian piano sulle precedenti posizioni.Nel precedente articolo siamo rimasti a quando mons. Lombardi narra della notturna visita indiana al Conservatorio di S. Elisabetta, con tanto di moschetti spianati per la paura d’incontri con i tedeschi.La notte della visita fu una delle più gelide in tutto l’inverno. Soffiava un impetuoso vento di tramontana che entrava da ogni dove del devastato Conservatorio, sollevando in cielo polveri cementizie da ogni casa distrutta o danneggiata di Barga. Mons. Lombardi è invitato a seguire i soldati indiani nella loro attenta visita all’istituto, con lui…
Barga sulla Linea Gotica (8) – Il tragico Natale barghigiano (quarta parte)
Siamo rimasti col precedente articolo alle parole di mons. Lino Lombardi, dichiaranti che alle 7,30 del 27 dicembre 1944, dopo un mattiniero furioso cannoneggiamento delle forze dell’Asse, con l’arrivo a Barga delle prime pattuglie tedesche, di fatto, fosse nuovamente tornata nelle loro mani.Intanto, sui giornali di tutta l’Italia liberata corre la notizia dello sfondamento della Linea Gotica in Valle del Serchio per opera delle forze dell’Asse. Per meglio capire ricorriamo al libro di Fabrizio Federici “Val di Serchio e Versilia Linea Gotica” da cui stralciamo, quanto segue: “Il nemico ha lanciato nel settore della Valle del Serchio un attacco di una certa entità che ha costretto gli avamposti alleati a ritirarsi su posizioni predisposte. Nessun particolare è fornito circa lo sviluppo delle operazioni.” La gente fuggiasca dai vari paesi barghigiani, però, già nella notte tra il 26 e il 27 dicembre, ha avuto occasione di vedere lungo la via dell’esodo e con un certo conforto, che gli Alleati stanno organizzando…
Barga sulla Linea Gotica (4): una città tra opposti fuochi d’artiglieria
(Nell’immagine: stabilizzazione della Linea Gotica dopo che i tedeschi hanno lasciato Barga dopo il 26 settembre 1944, dal libro: “Val di Serchio e Versilia, Linea Gotica” – Fabrizio Federigi, 1979) Nel precedente articolo abbiamo parlato della distruzione dei ponti di Barga avvenuta il 26 settembre 1944, poi altri del Comune e quello di Campia nel 4 ottobre, preludio al tanto atteso ritiro dei tedeschi dal territorio, che risalendo a nord la Valle del Serchio, avrebbero spostato il fronte in altre aree, pensate il più lontano possibile da consentire almeno un minimo di ripresa della vita civile. La speranza ben presto però si cangia in altra disperazione che ravvisiamo nelle parole del diario di guerra del canonico del Duomo di Barga don Lionello Chiappa, rettore di Castelvecchio Pascoli, pubblicato nel libro di Bruno Sereni, La Guerra a Barga, 1968: “La sera del 4 ottobre il Ponte di Campia viene fatto saltare. Speriamo ora di non vedere più tedeschi; ma al mattino…