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Sulla via dei Magi (23 Dicembre 2016 – 6 gennaio 2017) – Gerusalemme – Betlemme – 6 Gennaio 2017
E’ il giorno conclusivo del nostro viaggio. Da Gerusalemme ci spostiamo a Betlemme, dove i magi depongono nella grotta l’oro, l’incenso e la mirra per celebrare la nascita del re dei re. Siamo felici e tristi allo stesso tempo. Un Dio si mostra davanti a noi, in un paese martoriato dalla guerra, il bambino che nasce porta speranza e conforto. Visitiamo la Chiesa della Natività, poi passeggiamo per la città, capitale del Governatorato di Betlemme, soggetta all’Autorità Nazionale Palestinese. Betlemme significa “casa del pane”. Il pasto passa in second’ordine, difronte a Nostro Signore. Ma ci piace ricordarlo spezzando un pane fra di noi, accompagnandolo con vino rosso, uno shiraz della Galilea, la terra di Maria. Fine quindicesima e ultima tappa
Sulla via dei Magi (23 Dicembre 2016 – 6 gennaio 2017) – Gerusalemme – 5 gennaio 2017
Siamo emozionati, stiamo per arrivare a Gerusalemme e, domani, a Betlemme. Dal Mar Morto saliamo verso la città santa, lasciando alla nostra destra le mura di Gerico. Entriamo in città dalla più pittoresca delle otto porte delle mura di Gerusalemme, la porta di Damasco. Il tempo si è fermato, nel via vai dei rumorosi mercati che si trovano all’interno della città vecchia. Sembra davvero di essere tornati indietro di 2000 anni. La città ci incanta, con i suoi odori e le sue luci, con la gente e i carretti, la frutta e i sacchi di caffè esposti nei bazar, i melograni e i pompelmi che i chioschi propongono sotto forma di dissetanti spremute. Insomma, tutto supera le nostre aspettative. Non si può parlare brevemente di Gerusalemme, mi limiterò a ricordare che si tratta della città Eterna, già capitale della Giudea tra il X e il VI secolo a.C., considerata santa dagli Ebrei, dai Cristiani e dall’Islam. Vaghiamo per le strette…
Sulla via dei Magi (23 Dicembre 2016 – 6 gennaio 2017) – Mar Morto – 4 gennaio
Ci stiamo avvicinando allo Stato di Israele, arriviamo al Mar Morto, la più grande depressione salina del mondo. Tale depressione si è formata dall’evaporazione delle sue acque, non rigenerate dalle poche entrate da parte degli immissari, tra cui il fiume Giordano. Più propriamente si tratta di un lago confinante con Israele, Giordania e Cisgiordania, nella regione storico-geografica della Palestina. La sua elevata salinità non consente la vita: da cui il nome di Mar Morto. Ma resta comunque un luogo spettacolare, in cui immergersi con gli occhi e con il corpo, avendo le sue acque importanti proprietà curative. Dopo il lungo viaggio ci ristoriamo nelle sue acque. Non si riesce a nuotare, ma solo a galleggiare, si può restare quasi seduti. Finito il bagno, ci spalmiamo i fanghi caldi che sgorgano dalla terra e poi ci laviamo con acqua dolce. Insomma, una spa ante litteram. I magi, di tradizioni orientali, apprezzano questo tipo di cura del corpo e ne traggono grande…
Sulla via dei Magi (23 Dicembre 2016 – 6 gennaio 2017) – Petra – 3 gennaio 2017
Proseguendo per la Giordania, decidiamo di percorrere la via dei Re facendo tappa a Petra. La via ha ben 5000 anni ed attraversa un’area naturalistica di grande pregio, costeggiando due castelli Crociati. Il sito di Petra si rivela poco a poco, percorrendo un lungo canyon a dorso di cammello, sino al tempio principale, dove Indiana Johns ritrova il Crociato custode del Santo Graal. I colori del rosso, dell’arancione e del marrone si susseguono in movimenti quasi fluidi lungo le alte pareti di pietra, sino all’ingresso della Valle principale. In semitico (il ceppo delle lingue ebraiche ed arabe) significa infatti “la variopinta”. Se pur abitata sin dal Neolitico, Petra vede la sua maggiore prosperita’ intorno al 40 d.C, con circa 30.000 abitanti, tra cui molta gente colta, quali scribi (che scrivevano una lingua precorritrice dell’arabo) e ingegneri idraulici (per la costruzione di dighe, cisterne, canali e tubazioni per imbrigliare, controllare e conservare l’acqua). La sua fortuna derivava dall’essere collocata sulla via…
Sulla via dei Magi (23 Dicembre 2016 – 6 gennaio 2017) – Wadi Rum – 2 gennaio 2017
Percorrendo le tappe di Lawrence d’Arabia, decidiamo di fermarci a Wadi Rum, che in arabo significa Valle della Luna, zona caratterizzata da un canyon circondato da montagne sabbiose che spaziano dal giallo al bianco, dal rosso al marrone. E qui vale la pena riportare la sua citazione: “vasto, echeggiante e simile ad una divinità” (Thomas Edward Lawrence, I Sette Pilastri della Saggezza, Libro VI, cap. LXXV). Per chi conoscesse il film, si ricorderà dell’accampamento del predone del deserto Auda, con cui Lawrence si alleò per conquistare Aqaba. Personaggio a proposito del quale occorre riportare un’altrettanta famosa citazione: “Io sono Ben Auda Abu Tai e sono il capo della tribù dei beduini Aweitat. Ho ucciso settanta nemici in battaglia ed ho undici larghe ferite sul petto. E sono un re povero, e sai perchè, Inglese ? perchè io sono un fiume per il mio popolo !” Il Wadi è infatti una nota location cinematografica, che ha accolto da Lawrence d’Arabia al…
Sulla via dei Magi (23 Dicembre 2016 – 6 gennaio 2017) Aqaba (1 gennaio 2017)
Attraversiamo il Mar Rosso con un’imbarcazione commerciale e raggiungiamo Aqaba, il primo contrafforte della Giordania. La città conquistata da Lawrence d’Arabia nel 1917 con una spettacolare mossa tattica: i Turchi, nemici degli Arabi e degli Inglesi, si erano ritirati nel porto di Aqaba e mai si aspettavano di essere attaccati dal deserto, un’enorme distesa sabbiosa e torrida che essi consideravano come un riparo naturale. Ma Lawrence convinse i beduini ad attraversare il deserto del Nefud, detto anche l’incudine del sole. Così, presi di sorpresa, i Turchi vennero sconfitti e le truppe del generale Allenby poterono marciare sino a Gerusalemme, conquistandola. Non nego di aver letto più volte “I setti pilastri della saggezza”, scritta dallo stesso Lawrence e di avere più volte visto il film, per cui essere qui ora mi emoziona enormemente. Melchiorre, il vecchio saggio, esprime un desiderio riguardo al cibo: desidera mangiare pesce. Perchè no? Siamo in viaggio da dieci giorni, ci meritiamo un bel piatto di pesce…
Sulla via dei Magi. Dal canale di Suez alla penisola del Sinai – 31 dicembre
Partiamo all’alba e raggiungiamo il Canale di Suez, che ci ricorda ancora l’Italia, perchè il progetto del moderno canale venne realizzato dall’ingegnere trentino Luigi Negrelli. Ma il canale nasce assai prima, ad opera del faraone Nekao nel 600 a.C. Che ne iniziò i lavori, terminati dal Dario il Grande, conquistatore persiano dell’antico Egitto. I Magi conoscono bene la storia, così si dilungano sulle statue che Dario fece erigere, sul fallimento di Cleopatra di far passare dal canale, ormai insabbiato, le navi che portavano lontano i tesori del suo regno, e altre storie interessanti, sino ai giorni nostri. Arriviamo nella sabbiosa ed estesa penisola del Sinai, dove Mosè trattenne per quartant’anni il suo popolo dopo la fuga dall’Egitto. Lo attraversiamo con i cammelli e al confine orientale ci accampiano in una piccola oasi, dove hanno già montato le loro tende due turisti olandesi e due beduini commercianti di zucchero. Siamo fortunati. I due beduini del deserto ci offrono il the, zuccherandolo…
Sulla via dei Magi – Piramidi di Giza – 30 Dicembre
Passando dalla nave del mare alla nave del deserto, arriviamo con i nostri cammelli sino alle Piramidi di Giza. Le piramidi per eccellenza! Tanta bellezza e tanta imponenza ci emoziona. E qui la sapienza dei magi si srotola come un papiro al vento. Mi parlano della storia delle piramidi, delle dinastie che si sono succedute, di come il mistero che le avvolge non sia ancora stato risolto. La più grande, come tutti saprete, fu la prima eretta sull’altipiano di Giza e prende il nome dal suo faraone, Cheope. La cosa stupefacente è che lati della base, che è quasi esattamente un quadrato, misurano metri 230,4; 230,52; 230,6; 230,54. L’altezza originaria era 146,7 m. I lati sono orientati secondo i punti cardinali con una precisione che ha sempre stupito: l’errore è circa 3′. Le due piramidi successive non hanno la stessa precisione e prendono il nome dai due faraoni che ne ordinarono la costruzione, Chefren e Micerino o Menkaura. Secondo i…
Sulla via dei Magi – Da Creta ad Alessandria d’Egitto – 29 dicembre
Da Heraklion ci imbarchiamo alla volta dell’Egitto. Tutti e tre i magi non vogliono rinunciare ad intraprendere la via dei Faraoni. Baldassarre soprattutto è desideroso di vedere alcuni suoi parenti di origine saudita, che abitano al Cairo, nella zona di Giza. Approdiamo ad Alessandria la sera tardi e ci affrettiamo sul lungomare a fare cambusa. Una famiglia di giovani Egiziani ci offre una focaccia simile a quella di Recco, che mi fa pensare come il Mar Mediterraneo sia un grande lago in cui i popoli si incontrano e si contaminano culturalmente da duemila anni. Tutti e tre vogliono visitare il sito dove nell’antichità si trovava la famosa biblioteca di Alessandria e al sorgere della luna, camminiamo lungo le mura della moderna biblioteca alessandrina, andando con la mente a quella che doveva essere la più grande biblioteca del mondo antico, costruita dalla dinastia dei Tolomei nel III sec a.C. e andata distrutta nel 48 a.C. Focaccia di Alessandria d’Egitto Ingredienti per…
Sulla via dei Magi – Knossos – Creta – 28 dicembre
Attraversiamo l’isola all’alba e raggiungiamo il sito archeologico di Knossos. Gaspare incontra altri due vecchi amici, di cui uno ha la stessa età di Melchiorre, una veneranda età. Costui, tiene nei suoi campi un toro nero, simbolo del minotauro e, guardando l’animale brucare, ascoltiamo la leggenda che lo riguarda e che qui brevemente riassumo per chi non se la ricordasse. Saltando i preamboli, il re di Creta Minosse teneva rinchiuso il minotauro, dalla testa di toro e dal corpo di uomo, nel labirinto costruito da Dedalo. Per vendicarsi del figlio ucciso dagli Ateniesi, Minosse ordinò ad Atene, che era allora sottomessa a Creta, di inviare ogni anno sette fanciulli e sette fanciulle da offrire in pasto al minotauro, che si cibava di carne umana. Sino a che Teseo, figlio del re di Atene, si offrì di far parte di uno dei fanciulli per tentare di uccidere il mostro. Gli venne in aiuto la figlia del nemico, Arianna, che si innamorò…
Sulla via dei Magi (23 Dicembre 2016 – 6 gennaio 2017). Da Tozeur alla Valletta -. 25 dicembre
Ritemprati da una notte nel deserto, i Magi tornano ad apprezzare l’odore del sale. Si parte per Malta, la Valletta è la nostra meta. Durante la navigazione i tre usano i loro strumenti scientifici per misurare le distanze dalla costa e segnare la rotta. Prima di sera raggiungiamo l’isola. I Magi vengono accolti dal Gran Cancelliere del Sovrano Ordine di Malta, presso la Missione Diplomatica della Valletta. E non potrebbe essere diverso da così, tra gerarchie reali… Il giorno di Natale è un grande evento e festeggiarlo nel cuore di una delle roccaforti della cristianità, è un vero onore per me, che sgattaiolo in cucina per assistere ai preparativi.Dopo averci offerto bevande fresche e the, ci fanno accomodare ad una sontuosa tavola apparecchiata con porcellane e cristalli. In attesa del piatto principale, la TIMPANA, mi viene spiegata la storia dell’Ordine, che a qualcuno di voi potrà interessare. Nell’undicesimo secolo i Cavalieri di Malta, all’epoca conosciuti come ‘Cavalieri Ospitalieri’, fondarono un…
Sulla via dei Magi (23 Dicembre 2016 – 6 gennaio 2017) . Da Tunisi a Tozeur
Poco abituati al blu del mare, i nostri Magi hanno nostalgia del deserto e decidono di trascorrere una notte all’aperto; scelgono l’Oasi di Tozeur (quella della famosa canzone di Battiato: I treni di Tozeur). Si tratta di un’oasi di montagna alle porte del Sahara. Dopo aver montato la tenda e steso i tappeti, andiamo fuori, sulla sabbia, a cucinare. Una cucina semplice, per la vigilia di Natale. Le palme stendono le verdi braccia nel cielo blu, solcato da stelle grandi come una mano, mentre una falce di luna brilla ad Est. I cammelli, alleggeriti dalle loro some, camminano a piccoli passi, avendo le gambe legate da corde, per scoraggiare tentativi di allontanamento dal bivacco. Hanno mangiato e cercano di scoprire qualche germoglio in mezzo al verde dell’oasi. Da una sacca tiro fuori un ramo di datteri, farina e acqua, una ricotta fresca di capra (ma sarà più facile per voi trovarla di pecora) e acciughe salate comprate a Sciacca. Prepariamo…
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