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1830: scoppia una polveriera di Ponte all’Ania
Tra la nostra gente è drammaticamente vivo il ricordo dello scoppio della polveriera S.I.P.E. di Gallicano che avvenne la mattina del 27 febbraio 1953. Io ero ancora nel mondo dei beati, scalpitante ma ancora da nascere, ma in seguito, dai miei genitori ho imparato cosa volle dire quell’enorme tragedia che segnò di un tratto indelebile la vita della Valle del Serchio. L’anno passato, nel 60° dalla sciagura, c’è stata a Gallicano la commemorazione delle vittime, in tutto dieci, ma forse in pochi sanno che una tragedia simile accadde anche nella dirimpettaia Barga, a Ponte all’Ania, esattamente il 4 novembre 1830, con altri otto morti, forse rimasti ignoti. Se così fosse, solo ricercando nei registri dei defunti della parrocchia di Loppia, come in altre sedi, si potrebbero sapere i loro nomi, così togliendoli dall’anonimato per aggiungerli a quell’interminabile lista dei martiri del lavoro. Nella nostra valle la fabbricazione della polvere da sparo aveva una storia che affondava le radici in epoche…
Fabrizio Gianni “Un pittore nel sogno di Magri”
Nel rileggere ogni tanto i numerosi scritti che conservo di Fabrizio – articoli, biografie, depliand di mostre – mi son sempre ritrovato affascinato dalle parole che usò nei suoi confronti un nostro conterraneo, oggi grande scultore: Franco Pegonzi, quando nell’ormai lontano agosto del 1970, alla “Mostra d’Arte e Lavori in Legno” che si tenne alla sala Colombo, nel presentarlo al pubblico con un breve commento critico così al termine ne sintetizzò l’iter artistico: “Questo suo sofferto mondo interiore si sta trasformando merito alla sua continua ricerca culturale e per la profonda conoscenza delle opere del grande pittore Barghigiano Magri”.Forse fu il primo a fermare nero su bianco questo straordinario filo che lega idealmente i due artisti, specialmente tangibile nelle prime esperienze pittoriche di Fabrizio che risalgono alla fine degli anni 50′, ma a ben vedere anche nel seguito della sua esperienza artistica è pur sempre presente nella sua pittura l’insegnamento attinto dall’amorevole osservazione e studio dell’illustre predecessore, soprattutto in quel…