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Il palazzo Pretorio di Barga sede del museo (quattordicesima parte)
Anno 1570: seconda visita al cinquecentesco Palazzo Pretorio. (secondo articolo) Con il precedente e tredicesimo articolo abbiamo comunicato e un poco descritto, la prima parte dell’inventario delle cose mobili che esistevano l’anno 1570 a Palazzo Pretorio, mentre, riprendendo il nostro cammino, con il presente lo porteremo al suo termine. S’inizia proponendo subito le fedi dei vari cavalieri poste in calce al presente inventario. Come già detto il Cavaliere, era nominato in coppia con il Podestà e di questi anticipava il suo ingresso. Tra i vari riti di legge era chiamato a prendere visione e in consegna questo pubblico atto, la cui accettazione prevedeva, appunto, la fede in oggetto. Le anticipiamo, rispetto alla loro posizione nel testo storico, per dare subito l’idea del modo, seppur semplice, di come si annotava la cosa. Ovviamente si tratta di semplici scritture ma non altrettanto lo era la visita e constatazione delle cose esistenti all’interno del Palazzo, che senz’altro doveva durare quel tempo necessario per…
Il palazzo Pretorio di Barga (dodicesima parte)
Una prima visita ai cinquecenteschi interni di Palazzo Pretorio. Questo è quanto ci prefiggiamo di fare con il presente articolo, ipoteticamente inoltrandoci all’interno del Palazzo nel momento in cui, siamo al 21 dicembre 1546, un Cavaliere di un Podestà, assieme a alcuni maggiorenti del Comune, sta sfogliando delle carte. Di loro immaginiamo vedere gli sguardi che mirano qua e là, e allora possiamo già capire si tratti di una qualche verifica e, infatti, sulla copertina di quel brogliaccio in carta pecora che tengono tra le mani, leggiamo alcune parole scritte in grande: “Inventario dei beni mobili del Comune”. All’istante tutto c’è chiaro, infatti, virtualmente si è entrati nel Palazzo in concomitanza con una delle periodiche visite accertanti che ogni cosa affidata dal Comune al Podestà, come al suo Cavaliere e Consiglio, similmente per l’arredo della parte abitata, sia corrispondente a quanto narra quell’inventario. Ci chiediamo allora: perché lo stanno facendo proprio in questo 21 dicembre 1546? Il più forbito risponde…
Il palazzo Pretorio di Barga sede del museo (undicesima parte)
L’affresco della Madonna con il San Cristoforo e San Giuseppe (già Sant’Arsenio). Siamo ancora sotto la Loggia dei Podestà a Palazzo Pretorio a Barga e dopo aver parlato della storia degli stemmi scolpiti, Podestà, antiche misure, colonna a Cosimo I, Marzocco, ecco che è arrivato il custode per l’apertura del Museo Civico. Ora, dall’aperto portone chiodato, abbiamo l’occasione di vedere un affresco che fa da sfondo alla sala grande, come abbiamo detto, in antico sede del Consiglio Generale della Terra di Barga. Quest’opera pittorica, per chi ha seguito un poco la storia del suo restauro avvenuta nel 2004, sa che su di essa si addensa un mistero. Intanto, iniziamo a dire che raffigura due santi con la Madonna in alto che ascende in cielo. Ora i due santi sono San Cristoforo e San Giuseppe, e il mistero che racchiude l’opera sta proprio nel secondo, perché un Podestà di Barga ci racconta una cosa diversa circa i santi. Questo ricorso storico…
Il palazzo Pretorio di Barga sede del museo (decima parte)
Il Marzocco o Leone fiorentino Il termine Marzocco negli studi su Firenze resta incerto da cosa derivi. Questo è il nome che aveva assunto il Leone seduto che regge sotto una zampa, lo stemma raffigurante il Giglio, opera Quattrocentesca di Donatello entrambi simboli della Città. Alcuni vogliono il Marzocco memoria d’epoca romana, di un Marte fiorentino perduto e poi riedificato nel Leone, appellato nel diminutivo Martocus: piccolo Marte. Altri vogliono il Marzocco derivante dal Longobardo “marth”cavallo e “zuccon” proteggere, a comporre “Marthzuccon” poi cambiando il cavallo con un leone per due ragioni: una perché il cavallo lo aveva anche Arezzo, l’altra per ricondurre il tutto alla filosofia biblica, cioè alla memoria della tribù da cui discese anche Gesù, quella di Giuda, simboleggiata nel leone. Comunque sia il vero della storia, quel Marte affascina molto, perché quella divinità pagana ha delle caratteristiche tutte particolari e confacenti al saputo della storia di Firenze. Infatti, Marte si vorrebbe protettore dalle mortali insidie le…
Il palazzo Pretorio di Barga sede del museo (nona parte)
La Colonna Medicea Siamo ancora sotto la Loggia del Palazzo Pretorio a Barga e dobbiamo dire che non è facile entrare all’interno per visitarlo, perché qui ogni pur piccola cosa ha un ricordo, una storia meritevole di essere raccontata. Non potendo addentraci nelle cose più di quanto stiamo facendo, che ci pare già molto in diversi casi rinverdendo frammenti di storia mai raccontate, allora, volgendo gli occhi a destra ecco venirci incontro nella sua statica e ieratica bellezza l’immagine di una colonna in pietra serena, che si erge sulla base del suo dado o cubo della stessa materia, con alto svettante, circa a tre metri da terra, l’arma dei Duchi di Firenze, i signori della casata Medici. A seguire, con l’articolo dieci, parleremo anche del Leone fiorentino, il Marzocco, che fa bella mostra di se all’interno del Museo. Effigianti il potere di Firenze nella Terra di Barga, queste due opere sono giunte a Palazzo Pretorio in due date distinte a…
Il Palazzo Pretorio di Barga sede del museo (ottava parte)
Le Antiche Misure di Barga Siamo ancora sotto la Loggia dei Podestà del Palazzo Pretorio a Barga e dopo aver osservato i vari stemmi ancora visibili che ci ricordano gli antichi governatori della Terra fiorentina, il cui elenco, con altre ricerche, seppur non completo, abbiamo pubblicato nei due precedenti articoli, ecco che il nostro occhio è attratto da altro stemma che sta di fronte ad un grosso sasso: quello del podestà Cherubino Galluzzi. Questo masso però, oltre a ricordare un podestà di Barga, ha un significato ben preciso perché mani attente e sapienti, vi attuarono due fori: la misura dello Staio e del Mezzo Staio per le granaglie ma attenzione, misura propria di Barga. Altra misura gli sta lì vicino: quella dei passetti barghigiani. Prima di andare a spiegare queste ricordate misure occorre fare il seguente inciso: Ogni comunità, migliore se piccola come il caso di Barga, che al suo interno, ovviamente guardando anche e soprattutto all’esterno dei suoi confini,…