Tag: emigrazione
Presentazione del libro “Andavano ‘alle figure’ con Canova e Donatello”
Sabato 5 agosto alle ore 17 sotto la Volta dei Menchi a Barga Pietro Luigi Biagioni, direttore della Fondazione Paolo Cresci per la storia dell’emigrazione italiana, presenta il libro “Andavano ‘alle figure’ con Canova e Donatello. I gessi di tradizione classica e rinascimentale dei figuriani lucchesi nel centro Europa tra Ottocento e Novecento” di Ave Marchi.L’evento è promosso da Istituto Storico Lucchese sez. di Barga, Cento Lumi, Unitre Barga in collaborazione con l’Amministrazione comunale.Il libro fa parte dei Quaderni della Fondazione Paolo Cresci per la storia dell’emigrazione italiana.
L’Associazione Lucchesi nel mondo a Barga
Barga e la sua lunga storia di terra di emigrazione hanno rivissuto stamani nella sala consiliare di Palazzo Pancrazi: occasione è stato l’incontro con l’Associazione Lucchesi nel mondo, invitata dall’Amministrazione comunale a visitare la città che lega tanta parte della propria storia moderna al fenomeno migratorio, come ha ricordato il Sindaco nei suoi saluti. All’indomani dell’Unità d’Italia tanti barghigiani, nelle improvvise circostanze di impoverimento determinate dalla cancellazione dei confini preunitari, partirono all’estero per cercare fortuna; le Americhe, la Scozia e la Gran Bretagna, la Francia: tutte mete dove i nostri conterranei hanno spesso fatto fortuna e legato il futuro della propria famiglia al territorio d’adozione. Storie a lieto fine, come testimonia il tessuto urbanistico di Barga, in cui le tante case e villette di Piangrande e Canteo sono state realizzate grazie alla fortuna dei migranti di ritorno, ma anche storie di sofferenza, come quelle raccontate dal grande poeta Giovanni Pascoli che nel suo poemetto Italy ha dato voce ai migranti…
La presentazione del libro “La Vacanza”
(nella foto di apertura Bonafede Moscardini ai tempi dell’uscita del libro nel 2010) La vacanza” di Bernard Moscardini, edito dall’Associazione Cento Lumi. Dopo una prima illustrazione di questo lavoro avvenuta a Sommocolonia lo scorso 26 dicembre, la versuione italiana del libro, edita da cento Lumi, sarà presentata anche a Barga. L’appuntamento si terrà sabato 21 gennaio alle ore 16 presso la Biblioteca Comunale di Barga (via dell’Acquedotto, 18). Il libro è uscito in lingua inglese nel 2010 ed è un’inedita testimonianza di un bargoestero, Bonafede Moscardini che, ancora bambino, rimase bloccato in Italia durante la Seconda Guerra Mondiale, vivendo il periodo del fronte a Barga e i tragici eventi della Battaglia di Sommocolonia. Era giunto in vacanza dalla Gran Bretagna nella terra della sua famiglia durante l’estate e qui rimase bloccato dopo la dichiarazione di guerra dell’Italia contro Gran Bretagna e Francia. Durante la presentazione gli interventi della nostra ex vice direttrice, Maria Elena Caproni (L’idea di tradurre “La Vacanza”),…
“La Vacanza”, la guerra a Barga vissuta da un Bargoestero. Sabato la presentazione
(nella foto di apertura Bonafede Moscardini ai tempi dell’uscita del libro nel 2010) La vacanza” di Bernard Moscardini, edito dall’Associazione Cento Lumi. Dopo una prima illustrazione di questo lavoro avvenuta a Sommocolonia lo scorso 26 dicembre, la versuione italiana del libro, edita da cento Lumi, sarà presentata anche a Barga. L’appuntamento si terrà sabato 21 gennaio alle ore 16 presso la Biblioteca Comunale di Barga (via dell’Acquedotto, 18). Il libro è uscito in lingua inglese nel 2010 ed è un’inedita testimonianza di un bargoestero, Bonafede Moscardini che, ancora bambino, rimase bloccato in Italia durante la Seconda Guerra Mondiale, vivendo il periodo del fronte a Barga e i tragici eventi della Battaglia di Sommocolonia. Era giunto in vacanza dalla Gran Bretagna nella terra della sua famiglia durante l’estate e qui rimase bloccato dopo la dichiarazione di guerra dell’Italia contro Gran Bretagna e Francia. Durante la presentazione gli interventi della nostra ex vice direttrice, Maria Elena Caproni (L’idea di tradurre “La Vacanza”),…
- 2 di Redazione
Annullata la festa dei Bargo-esteri
E’ con profondo rammarico che comunichiamo che la tradizionale festa dei bargo-esteri, tradizionale omaggio di benvenuto rivolto a tutti i barghigiani che hanno vissuto o vivono all’estero, non si farà. Per la prima volta dopo tanti anni l’evento salta a causa della mancanza di prenotazioni. A stamani il numero dei tavoli prenotati era così esiguo che i principali organizzatori di questo evento, che sono questo Il Giornale di Barga e soprattutto il Comune di Barga, hanno deciso di annullare la manifestazione. La cena avrebbe dovuto tenersi presso l’Osteria di Piazza Angelio giovedì 11 agosto. Quest’anno, anche nella linea di ridurre al minimo i costi non solo pubblici, ma anche di questo giornale che da tempo fa fatica ad andare avanti, era stato deciso di richiedere ad ogni partecipante l’importo totale della cena fissato a venti euro. Non sappiamo se la cifra, che sarebbe stata pagata nella stessa misura anche dagli organizzatori, oppure il fatto che comunque anche gli arrivi di…
Aria di Barga, serata speciale in piazza San Felice
Già dal titolo un anticipo di ciò che si è respirato sabato sera in piazza San Felice: aria di Barga, così come ormai accade da alcuni anni grazie all’impegno dell’Arciconfraternita di Misericordia di Barga. La partenza di questo tipo d’incontri, affidata alla generosa e attenta cura della prof. Graziella Cosimini, si ebbe con la stessa professoressa, ricordando, sempre con uno spettacolo in piazza San Felice, i confratelli illustri della stessa e antica istituzione barghigiana: Maria e Giovanni Pascoli, in occasione del centenario della morte del Poeta che cadeva nel 2012. A fianco a Graziella Cosimini si sono alternati vari personaggi, come la soprana Sally, il chitarrista Guazzelli, il fisarmonicista Gronchi, il mezzosoprano Popolani e buon ultimo il tenore Pieruccini. Dal buon successo di quella prima iniziativa, incentrata su scritti e poesie di Pascoli che portavano alla riscoperta del vissuto di Barga e Comune, ben delineate dal Poeta, che della sua gente e cose innalzò tutto a poesia, è nata l’idea…
Accoglienza migranti. Difficoltà a Barga a trovare sistemazioni. Probabile il ritorno della soluzione Colle Fobia
Giorno decisivi anche per il comune di Barga per affrontare la questione dell’ospitalità ai richiedenti asilo, ai profughi che continuano ad arrivare al centro di accoglienza gestito a Lucca dalla Croce Rossa dove ormai siamo all’emergenza. Il Comune di Barga è da giorni impegnato in una trattativa con alcuni privati per individuare alcune strutture in affitto. Sono state viste abitazioni che in totale potrebbero accogliere da 10 a 14 migranti, dislocate nelle varie zone del comune. Per il momento però la situazione è in stallo. Il problema sta negli affitti richiesti dai proprietari delle abitazioni che sarebbero eventualmente disponibili, come ci spiega il sindaco Marco Bonini: “I privati che abbiamo contattato pensavano di realizzare cifre più cospicue ma fuori da ogni logica. Il doppio delle cifre di mercato per il nostro territorio. Pagare così tanto vorrebbe dire sottrare risorse da mettere invece a disposizione di quelle associazioni che secondo i nostri piani dovrebbero seguire l’accoglienza e l’assistenza dei richiedenti asilo…
Da Mattmark al Mare Nostrum: la fame che sfida la morte
(Giovanni Magri: “migranti” barghigiani) La tragedia di Mattmark in Svizzera di cui quest’anno ricorre il 50° – in cui persero la vita ottantotto persone, tra cui cinquantasei emigrati italiani, che lavoravano in un cantiere sotto il ghiacciaio dell’Allalin per la costruzione di una diga nelle Alpi vallesane – è stata ricordata sabato 29 e domenica 30 agosto a Briga, Naters ed ai piedi della diga di Mattmark con una serie di significative iniziative promosse da un Comitato italo-svizzero ad hoc presieduto dal professor Domenico Mesiano, già presidente del Comites del Vallese e dirigente dell’ ITAL UIL in Svizzera. Mentre in questi giorni la memoria va a quell’ultima grande tragedia dell’emigrazione italiana che, non dimentichiamo, avvenne in Svizzera in un clima di crescente xenofobia ed in contemporanea con il lancio della prima iniziativa antistranieri, le televisioni portano nelle nostre case le immagini ed i drammi di migliaia di disperati che stanno cercando di raggiungere la ricca Europa scappando dalle guerre e…
L’ultima crociera dell’Arandora Star
(In apertura uno dei pannelli che compongono il “Tapestry” che racconta la storia scozzese; è stato ricamato a Barga e racconta proprio della tragedia dell’Arandora Star. Il grande arazzo ad agosto sarà in mostra anche a Barga) –In occasione del 75° anniversario della tragedia dell’Arandora Star, tramite lo scrittore poeta fornacino Gian Gabriele Benedetti, ci giunge questo scritto di Mario Camaiani di Fornaci che in questo lungo racconto parla di quanto avvenne. Lo pubblichiamo appunto oggi, giorno di questo triste anniversario che ha segnato una dlele pagine più dolorose della storia della nostra emigrazione.Ringraziamo l’autore per la sua disponibilità. Nel secolo scorso molti lucchesi, come pure tanti altri connazionali di altre parti d’Italia, emigrarono in Inghilterra dove, lavorando duramente ed onestamente, si integrarono con quel popolo divenendone parte effettiva e creandosi proprie famiglie, con relativa discendenza. Ma, ovviamente, pur sempre mantenendo la loro identità culturale di italiani, come la lingua nativa, la religione cattolica e vari altri legami affettivi, sia…
Un libro sugli “Italo-Scots”, ricerca sociologica con al centro l’emigrazione da Barga
(nella foto: cena di beneficienza a Troon con i bargo-scozzesi per la raccolta di fondi per la chiesina delle Palmente) – Un altro importante studio di approfondimento sulla storia e sulla realtà dell’emigrazione barghigiana in Scozia. Il prossimo 26 maggio, presso la Biblioteca Comunale di Pisa (SMS Biblio, ore 17, Via San Michele degli Scalzi), verrà presentato un lavoro di ricerca, recentemente pubblicato, il cui titolo è “Gli Italo-Scots nell’emigrazione in Gran Bretagna”. L’autrice del libro è Maria Sole Sbrana che abbiamo conosciuto questa estate quando prese parte alla Festa dei Bargo-Esteri proprio per conoscere meglio la realtà della nostra emigrazione. Anche dei barghigiani emigrati in Gran Bretagna si parla infatti in questo volume Nella ricerca di Maria Sole Sbrana, nella prima parte si ricostruisce le fasi di insediamento e i cambiamenti strutturali della comunità Italiana in Scozia. Nella seconda parte viene invece presentata una serie di interviste agli emigrati italiani, sia nati in Scozia che in Italia, con un…
Lo sviluppo fornacino legato all’emigrazione (Terza e ultima parte)
Riprendiamo dal termine della Grande Guerra e dopo insediamento della “metallurgica” fino ad arrivare ai giorni nostri. Al termine del conflitto, tuttavia, con il ritorno ad una economia di pace, l’occupazione scese vertiginosamente: nel 1917 erano state raggiunte le 2.300 unità, con punte, utilizzando i cosiddetti “giornalieri”, tra le 4 e le 5 mila, ma l’anno dopo gli occupati erano già scesi intorno alle 900 unità, per giungere alle 240 del 1919. I licenziamenti in massa di quel dopo-guerra, tenuto conto anche del contesto socio-economico nazionale, generarono diverse agitazioni sociali. Nel settembre 1920 ci furono degli scioperi che coinvolsero persino gli impiegati dello stabilimento. Purtroppo, per parecchi lavoratori, non potendo essere ricollocati sul territorio, la via dell’emigrazione si prospettò, ancora una volta, quasi come una scelta obbligata. Qualche lavoratore prese quella decisione anche per le persecuzioni fasciste. Durante il seguente anno, nuovo denaro fu investito nella fabbrica e ciò ebbe concrete ripercussioni anche sulla manodopera che, dai 150-180 addetti del…
Lo sviluppo fornacino legato all’emigrazione (Seconda parte)
Iniziamo questo secondo scritto sull’emigrazione così come lo abbiamo terminato nella prima parte, ovvero con le parole di Giovanni Pascoli. …“sbarcati dagli ignoti mariscorrean le terre ignote con un gridostraniero in bocca, a guadagnar danariper farsi un campo, per rifarsi un nido”… Giovanni Pascoli, “Italy”, in G. Pascoli “Poesie”. Antonio Equi, nato in località Giovicchia (Fornaci Vecchia), accompagnato da Domenico Casci, nel 1860 partì e raggiunse Chicago (USA), città dove, dodicenne, iniziò a vendere immaginette di gesso. Dieci anni dopo, la città fu per ¾ distrutta da un incendio. Ci furono morti, feriti e moltissime abitazioni distrutte (la maggior parte erano costruite in legno). Dopo il disastro, Antonio riprese alacremente a lavorare nel campo delle statuette. Nel frattempo aveva imparato la lingua e riusciva a giostrarsi adeguatamente nella società dove era emigrato. Ad un certo punto della sua storia, chiamò i fratelli Raffaello e Luigi Da Prato da San Pietro in Campo. Poi anche Carlo e Pietro, mentre Giovanni, il…