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La vita che resta, un progetto di riabilitazione integrata
Il laboratorio di arteterapia multimediale del centro diurno “Tuiavii di Tiavea” , attivo presso il centro di salute mentale di fornaci di Barga ha presentato, mercoledì 13 giugno, nel reparto di riabilitazione neurologica dell’Ospedale di Barga, il cortometraggio “La vita che ti resta”. Il cortometraggio è parte di un progetto di riabilitazione integrata che vede sia gli utenti della salute mentale che gli utenti del reparto di riabilitazione neurologica impegnati insieme a riflettere sulla sofferenza generata dalla malattia ma allo stesso tempo sulle modalità di farvi fronte. Il cortometraggio è stato ideato dagli utenti della salute mentale e dai degenti presenti nel reparto attraverso la metodica del video partecipativo e si è avvalso del sostegno dei volontari ospedalieri presenti e di tutto il personale sanitario che si è prestato a ricoprire diverse parti. E’ diventato quindi una rappresentazione collettiva dei vissuti e della risposta alla malattia. Ora l’idea è in futuro di poter utilizzare il cortometraggio per una attività psicoeducativa…
Un riconoscimento per il cortometraggio del Centro di Salute Mentale di Fornaci
Il Centro di Salute Mentale di Fornaci di Barga vince a Bagno a Ripoli (FI) una Menzione Speciale al Festival “Schermi Irregolari 2015” per un cortometraggio, dal titolo “Miracolo in Lavanderia”, prodotto presso il Laboratorio di Arte-terapia Multimediale, in collaborazione con l’associazione Culturale AEDO. La notizia è di oggi 2 aprile. Il filmato verrà proiettato nel corso della serata finale del Festival, il 17 aprile prossimo, alle ore 21, presso il Teatro Comunale di Antella a Bagno a Ripoli (Firenze). I cortometraggi sono realizzati dagli utenti e dagli operatori del Centro Diurno “Tuiavii di Tiavea” secondo una metodica originale, denominata “ricerca dello spirito dei luoghi”, sotto la guida di Carmine Parrella, psicologo esperto di filmografia. Il gruppo va alla ricerca di luoghi interessanti che suggeriscano l’ambientazione di storie dettate dalla realtà o dalla fantasia. Questa modalità permette agli attori di rapportarsi in modo creativo col contesto comunitario, superando così situazioni di separatezza, stigma o marginalità. Durante la lavorazione vengono, infatti,…