Tag: bruno sereni

- di Redazione

Su RaiStoria Bruno Sereni: come Nenni nelle maglie della spia fascista Carletti in Spagna.

C’è anche una inedita testimonianza della presenza del barghigiano Bruno Sereni, il fondatore di questo giornale, tra le file degli antifascisti italiani che giunsero a Barcellona per combattere nella guerra civile, nel bel servizio andato in onda su Rai3 e RaiStoria nella trasmissione Il tempo e la Storia.La puntata, intitolata “La spia che tradì Nenni”, si occupa di Mario Carletti, spia della Polizia politica fascista, infiltrata tra le file degli antifascisti italiani presenti in quegli anni tormentati a Barcellona. Fu infatti proprio Mario Carletti , militante comunista, fiero oppositore del fascismo che la polizia politica di Mussolini riuscì a corrompere , a tradire il leader socialista Pietro Nenni, divenendo una fidata spia del regime, l’agente segreto 523.Nella puntata realizzata da Massimo Gamba, condotta in studio da Massimo Bernardini con il tributo dello storico Mauro Canali, si illustra l’attività di Carletti proprio a Barcellona; fu poi il principale artefice del ritrovamento e dell’arresto da parte dei tedeschi di Nenni in Francia,…

- di Piergiuliano Cecchi

Barga sulla Linea Gotica (2) – il rastrellamento tedesco

Nel precedente e primo articolo: “Il Martirio di Barga”, abbiamo iniziato un cammino teso a ritessere quanta e quale fu la sofferenza di Barga e del suo Comune durante il secondo conflitto mondiale, specialmente al tempo in cui tra i nostri monti si fermò per ben sette mesi il fronte della guerra, la cosiddetta Linea Gotica (settembre 1944 –aprile 1945). L’idea che ci ha condotto ad effettuare questo percorso di recupero della memoria è stata dettata dall’accorgersi quanto poco sia tenuta in conto la sofferenza patita da un popolo durante i tristi giorni che la guerra si fermò tra i nostri monti. Quanto patì anche Barga, soggetta a cannoneggiamenti, bombardamenti e, appunto, al rastrellamento dei suoi uomini. (Nell’immagine di apertura: Adolfo Balduini (1881-1957) – xilografia raffigurante “Il Rastellamento” di Barga dell’11 settembre 1944. Opera ambientata di fronte a Porta Reale, nei pressi del piazzale del Fosso, dove, sul soprastante Bastione furono ammassate centinaia di uomini barghigiani in attesa d’essere condotti…

- di Redazione

Lilio Giannecchini minaccia Umberto Sereni. La vicenda è finita in Procura.

Una vicenda giudiziaria che vede coinvolto il direttore dell’Istituto Storuico della Resistenza Lilio Giannecchini, denunciato dall’ex sindaco di Barga Umberto Sereni.La notizia è stata resa nota ieri sera al TG dell’emittente televisiva NOI TV e rilanciata questa mattina dalla stampa provinciale.Giannecchini avrebbe accusato sereni e suo padre Bruno, direttore di questo giornale, di essere accondiscendenti nei confronti del regime fascista.Ecco la notizia che è stata pubblicata sul sito di NOI TV (www.noitv.it): “Un dossier di circa cento pagine in cui si racconterebbe di un atteggiamento accondiscendete di Umberto Sereni ex sindaco di Barga appartenete al centrosinistra e di suo padre Bruno nei confronti del regime fascista e degli ambienti politici di destra. A mettere insieme il dossier sarebbe stato secondo la Procura della Repubblica il direttore dell’Istituto Storico della Resistenza Lilio Giannecchini, che poi avrebbe inviato una lettera a Sereni nella quella diceva che se si fosse candidato a sindaco di Lucca avrebbe divulgato tutto fascicolo. Una vicenda che alla…

- 1 di Redazione

Sessanta anni

Il Giornale di Barga festeggia con questo 29 maggio 2009 il sessantesimo compleanno. Il primo numero, infatti, uscì nel maggio del 1949. Per la Barga di allora l’uscita del giornale fu un segnale di vita che veniva a portare un messaggio di speranza.La guerra – una guerra terribile e sciagurata – era finita da poco, ma le sue ferite erano ancora aperte e sanguinanti.Erano ferite fisiche che mettevano una gran tristezza a vederle: macerie, distruzioni, ponti crollati, palazzi sventrati, strade lacerate. Ovunque miseria e abbandono. Erano il pesante tributo che il nostro paese aveva pagato al “fronte” che per più di un anno si era fermato proprio in Valle del Serchio. Ma c’erano anche ferite morali che gli uomini e le donne portavano nei loro cuori straziati: ogni famiglia aveva un lutto da piangere, un dolore da sanare, un caro da ricordare. E queste erano ferite profonde che ognuno portava con sé come un peso tremendo.La guerra, quella terribile guerra,…

- 3 di Luca Galeotti

Il 25 aprile fa sempre festa

In questi giorni si rinnovano come ogni anno le polemiche sulla festa della Liberazione. Polemiche che le forze che stanno al Governo non mancano mai di alimentare.Non tanti giorni fa il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ha offeso i partigiani che per quella Liberazione hanno combattuto, attribuendo loro il desiderio di instaurare in Italia una dittatura stalinista. “Quei partigiani non vanno celebrati come liberatori” , ha tuonato la Russa. Eppure proprio dalla battaglia di quegli uomini è nata la Costituzione Repubblicana, sulla quale lo stesso la Russa ha giurato. Del resto questi uomini al Governo più volte hanno dimostrato di avere poca dimestichezza ed anzi di avere particolarmente ostico il senso dello stato, delle istituzioni, del rispetto delle istituzioni.Le parole recentemente pronunciate dal Presidente del Consiglio, citando una frase del padre, circa il ruolo dei PM (associato a quello dei delinquenti ed a quello dei dentisti sui mestieri da non fare mai), sono abbastanza eloquenti… ma questo è un…

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Non uccidere Eluana!

Non uccidere Eluana!Un fatto che ha segnato tutti noi è la morte di Eluana Englaro, ma la vera domanda che si pongono molti di noi è: doveva morire oppure no? E’ giusto uccidere una persona ? Eluana doveva vivere! Secondo i medici probabilmente non si sarebbe mai più svegliata, ma chi è in grado di confermarlo ? Ci sono diversi casi, anche nell’ospedale di Lucca, di persone che si sono risvegliate anche dopo dodici lunghissimi anni di coma! La vita di questa sfortunata ragazza non apparteneva a nessuno, quindi neanche a suo padre! Sono state anche smentite le Infatti parole dette dalpadre:-Mia figlia aveva detto che voleva morire!- Il padre, infatti, avrebbe detto in confidenza ad un suo amico che si era inventato tutto per farla finita una volta per tutte. Sono diverse anche le testimonianze delle diverse suore che l’hanno curata: Eluana fino a poco tempo fa mangiava senza l’aiuto del sondino! Un anno fa a Eluana è tornato…

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Con la ricerca contro il cancro

E’ già dal lontano 2001 che la nostra scuola partecipa attivamente alla Manifestazione AIRC per aiutare la ricerca e sconfiggere la mostruosa malattia che i dottori chiamano cancro.Molte persone in Italia contribuiscono, acquistando le arance, a trovare fondi da dare ai medici ricercatori che si impegnano a cercare le cure per questa gravissima malattia.Noi, oltre ad aver acquistato le arance, tutti gli anni prepariamo un mega cartellone pubblicitario che i volontari dell’AIRC utilizzano mettendolo in Piazza IV Novembre come “vetrina”per attirare l’attenzione delle persone.Abbiamo fatto finta di essere dei grafici pubblicitari e abbiamo inventato lo slogan: “Mettiamo in moto la ricerca”.Lo abbiamo attaccato su una vecchia lavagna circondata da un’automobile, una vespa e da una moto Honda con tantissime arance.E’ proprio bello!!Speriamo che “metta in moto” tante persone e attenti ricercatori per aiutare l’AIRC.Noi, oltre ad aver acquistato le arance, tutti gli anni prepariamo un mega cartellone pubblicitario che i volontari dell’AIRC utilizzano mettendolo in Piazza IV Novembre come “vetrina”per…

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Eluana Englaro doveva morire?

Sono molte e divergenti le opinioni su questo caso: per alcuni era giusto lasciarla morire, per altri doveva rimanere in vita e c’è chi, come me, trova aspetti positivi e negativi in entrambe le posizioni e non avrebbe saputo cosa scegliere.Su questo caso si hanno avuto affermazioni contraddittorie e che non si potevano provare: per esempio: il padre di Eluana ha sempre detto che la figlia aveva affermato che, se si fosse trovata nelle condizioni in cui era attualmente, avrebbe voluto morire. Un amico del signor Englaro, però, afferma che lui gli aveva confidato che si era inventato tutto per fare morire la figlia: questo, secondo me, è una cosa che un padre che ama tantissimo la figlia non potrebbe mai fare, ma, dopo diciassette anni di sofferenza le cose potrebbero aver preso una piega diversa.Altra affermazione contraddittoria: le suore che hanno accudito la ragazza per molti anni hanno detto che era ancora bella come diciassette anni fa, mentre una…

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