Tag: appennino
La Croce del Monte Giovo
Dietro il monte Giovo c’è un pezzo dell’alto Appennino modenese. Più precisamente c’è la valle del torrente Tagliole. Questo è il torrente di mezzo fra il Rio Pelago (sinistra orografica) che ha le sorgenti sotto il monte Spiccio; e il “Flumen Album” che è un torrente spumeggiante e biancastro che lambisce il centro storico di Fiumalbo e che poco più a monte è formato da tre rigagnoli chiamati Rio delle Pozze proveniente dalla val di Luce, Rio delle Motte che scende dall’Abetone e il Rio dell’Acquicciola che arriva dal massiccio del Cimone. Questo sistema idrografico a valle di Pievepelago prende il nome di Torrente Scoltenna. Ancora più a valle queste acque vanno a comporre il fiume Panaro. Salendo dalla Toscana la prima cosa di imponente che troviamo sulla valle delle Tagliole è la croce sommitale metallica del monte Giovo. Penso che tanti abitanti del comune di Barga abbiano in qualche loro cassetto una foto cartacea di questa struttra metallica; in…
Apprensione per un incidente sul Giovo, fortunatamente nessuno in pericolo di vita
Giornata di lavoro per il servizio di soccorso alpino per un incidente occorso sul versante barghigiano del monte Giovo. Nelle prime ore del pomeriggio di oggi si è reso necessario l’intervento degli esperti del soccorso alpino e dell’elicottero Pegaso del 118 per soccorrere un alpinista caduto in un canalone del Giovo. Sconosciute le generalità e la provenienza dello sfortunato, ignote anche le dinamiche dell’incidente, si sa solo – per fortuna – che non è in pericolo di vita. Nelle prime ore dopo mezzogiorno l’elicottero giallo del primo soccorso ha fatto tappa a Barga suscitando apprensione e curiosità. Lo scalo è stato necessario per far salire a bordo gli alpinisti che hanno collaborato al recupero del ferito, cauto in un luogo particolarmente impervio. Poi il salvataggio e il trasferimento verso un presidio ospedaliero per stabilizzare il ferito che, pur avendo riportato importanti ferite non rischia la vita. (foto Rifugio Giovanni Santi)
La pesca nel lago Santo, storia e riflessioni
Venceslao Santi (1855 -1927), stimato storico frignanese, ricordava che nel 1573 alcuni pescatori di Pievepelago e Barga immisero trote nel lago Santo. Queste raggiunsero in breve ragguardevoli proporzioni; fu l’inizio dell’interesse per la pesca nel lago stesso. Ricordiamo che a quella data il lago Santo era compreso nei confini del Granducato di Toscana, come conferma la sentenza relativa alla vertenza tra lo Stato Estense e lo Stato Toscano emessa dal giureconsulto di Alba, Pierino Belli nel 1568. Con il trattato di Firenze del 1844, in esecuzione del generale riordino territoriale deciso nel Congresso di Vienna (1815) e nel trattato di Parigi (1817), il confine tra i comuni di Barga e Pievepelago veniva portato in corrispondenza dello spartiacque appenninico. Alla comunità di Barga era riconosciuta la proprietà di circa 914ha. di terreno nel versante emiliano mentre la relativa giurisdizione passava allo Stato Estense. Per effetto di una lunga controversia aperta per lo scioglimento di certa promiscuità di pascolo, controversia conciliata nel…
ASBUC: buono il bilancio delle attività; pronto il bilancio di previsione
Tempo di bilancio preventivo per l’ASBUC, l’ associazione che gestisce i “beni di uso civico”, ossia i 1.450 ettari di territorio che comprendono parte delle pendici degli appennini barghigiani e modenesi e alcuni rifugi alpini.Come sempre la gestione, affidata al consiglio rinnovato appena l’anno scorso (e che ha visto diverse conferme) appare oculata, e prevede addirittura un avanzo di gestione di 2500 euro da mantenere in cassa per le emergenze o per progetti futuri. Nel dettaglio, l’ASBUC, il cui consiglio è composto dai pochi ma buoni consiglieri Dario Pierantoni, Giuseppe Gori, Gianfranco Bonaccorsi, Frabrizio Lugliani e Stefania Poli, ha previsto entrate per 90mila euro e spese per 87.500 euro, nelle quali ricadranno i costi per la manutenzione ordinaria dei sentieri e dei fabbricati di proprietà (10mila euro + 1000 per il rifugio Bertagni al Lago Santo e 2mila per manutenere la strada di accesso), spese per la manutenzione straordinaria del bivacco delle Fontanacce (5mila euro), spese per la gestione del…
“Un crinale che unisce”: Barga, Pieve e Fiumalbo in festa
Da 12 anni i comuni di Barga, Fiumalbo e Pievepelago festeggiano la ritrovata armonia in quei territori che furono tanto contesi, nel medioevo come nel recente passato, dalle comunità di qua e di là dall’Appennino. Da 12 anni gli abitanti del versante toscano e di quello emiliano si trovano, per un giorno all’anno, a far festa insieme; da 12 anni i volontari, le associazioni, gli enti dei due versanti collaborano fattivamente perché l’Omo, il Giovo e il Rondinaio possano di diritto essere definiti “Un crinale che unisce”. Quest’anno, poi, la tradizionale festa al Lago Santo tra le comunità di Barga, Pieve Pelago e Fiumalbo ha avuto un sapore particolare, dato che nell’occasione sono stati presentati i lavori di restauro alla cappellina sul lago, segnata dal passare degli anni e dalla rigidità del tempo.Con una bella collaborazione promossa soprattutto dall’ASBUC Barga, “noi” abbiamo fornito i materiali necessari e sbrigato le pratiche amministrative mentre “loro” hanno fornito forza lavoro per risistemare tetto,…
Alla scoperta dell’Appennino con la Scarpinata
Tanti partecipanti, più di un centinaio, e tanti gruppi podistici alla quinta edizione della “Scarpinata” nell’Appennino Barghigiano” organizzata da Asbuc, Cai Barga con il patrocinio del Comune di Barga e inserita nel Trofeo Podistico Lucchese, per quanto riguarda gli appuntamenti del sabato pomeriggio.Il tempo, come del resto ogni giorno in questo luglio pazzerello, ha messo qualche bastone tra le ruote dei concorrenti, organizzando un bel temporale sul crinale appenninico proprio durante la manifestazione, ma i partecipanti, di ogni età, non si sono dati per vinti ed hanno affrontato uno dei tre percorso previsti: tre bellissimi tracciati alla scoperta delle belle montagne che fanno parte del patrimonio ambientale e naturale della montagnabarghigiana.La partenza è avvenuta da quota 1310 m slm, nei pressi del Rifugio Santi della Vetricia. Per il percorso più lungo i partecipanti hanno toccato quota 1720 m slm, arrivando fino al Passo del Terzino, sul crinale appenninico.All’arrivo, premi per tutti e la possibilità, per chi voleva godersi ancor un…
- 1
- 2