Primo, piccolo passo verso la soluzione del problema, tutto toscano, che vede 135 dirigentisi scolastici a rischio per un vizio di forma nel concorso che ha dato loro l’incarico nel 2012.
È stato emesso in questi giorni un atteso decreto che però sana la situazione solo per metà, dato che considera i presidi in questione “in servizio fino all’espletamento delle procedure concorsuali”.
Questo salva almeno la parte amministrativa svolta fin qui dai dirigenti coinvolti ritenendo valido il loro lavoro e quindi efficaci gli atti da loro firmati finora come scrutini, contratti, inserimenti in ruolo di insegnanti.
Se il lavoro è salvo resta però incerto il futuro delle persone, dato che la sentenza del consiglio superiore di stato emessa in seguito al ricorso di alcuni prevede di rimettere in discussione le prove di esame e quindi le graduatorie.
Anche la dirigente scolastica del comprensivo di Barga fa parte dei 112 dirigenti toscani che rischiano di dover essere rivalutati (lo ricordiamo, solo per un vizio di forma nella procedura di nomina della commissione di esame) e magari essere ri-assegnati ad altri istituti. A loro si aggiungono altri 23 presidi che avrebbero dovuto prendere servizio a partire dal nuovo anno scolastico, creando un esercito di indignati che chiede ancora un po’ di impegno al Governo per trovare una soluzione definitiva a questa impasse.
Una situazione che crea grande disagio nel mondo della scuola e preoccupazione per il futuro, data l’incertezza della permanenza dei dirigenti, già a lavoro da due anni a volte in istituti che da tempo aspettavano un capo di istituto invece di un reggente. Senza contare i costi già sostenuti per il concorso stesso e per la successiva formazione dei dirigenti; soldi che potrebbero rivelarsi fondi pubblici buttati al vento se fosse tutto da rifare.
L’atteggiamento generale è di grande compattezza tra scuola, società civile e istituzioni, tutti uniti per chiedere un ulteriore sforzo ai politici per un provvedimento che salvi i dirigenti toscani rimasti nel limbo, assunti per merito ma bloccati per forma.
Da Barga la professoressa Farsetti si fa portavoce dei “112” apprezzando quanto fatto fin qui per salvare la parte amministrativa ma auspicando uno sforzo finale per tutelare non solo gli atti ma anche le persone e soprattutto la loro formazione, la professionalità, la continuità di servizio. Si unisce all’appello anche il presidente della Conferenza dei Sindaci della Valle Renzo Pia (rischiano la loro posizione anche i dirigenti scolastici del comprensivo di Borgo a Mozzano Giovanna Stefani e di Camporgiano Gino Carignani) che invoca attenzione da parte di tutte le parti coinvolte per giungere ad una soluzione definita che salvi le scuole dal caos che deriverebbe da un cambio di dirigente. Fanno eco i genitori, anch’essi uniti per non dover vedere l’assetto della scuola rimodificato per una formalità, e scrivono al senatore Marucci, presidente della Commissione Cultura al senato, chiedendo anche a lui di prendersi cura della vicenda.
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