Il sogno di una fattoria sociale potrebbe essere presto realtà anche nel nostro territorio. Un luogo di natura e tradizione che potrà accogliere quanti vorranno frequentarla, sia che si tratti di persone in stato di bisogno sociale o portatori di handicap intellettivo e/o relazionale, o con problemi di carattere psichiatrico e comunque chiunque voglia trascorrere anche solo poche ore in un contesto protetto e immerso nella natura.
Il progetto è stato presentato mercoledì 7 ottobre presso le sale parrocchiali di San Pietro in Campo, coinvolgendo i diversi attori di questa iniziativa e “benedetto” dalla presenza dell’arcivescovo di Pisa monsignor Giovanni Paolo Benotto (che pochi minuti prima ha recitato una messa durante la quale è stato ricordato Loreno Bulgarelli).
Il merito primo di questa possibilità va ad Agnese e Marino Bernardi di san Pietro in Campo e ai figli Luana e Amedeo. Proprietari di un podere agricolo in località ai Biagi, dopo aver constatato che le forze e i tempi non erano più quelli di una volta, hanno deciso di andare in pensione.
Cosa fare allora di oltre 7 ettari di pascoli, campi, selve, immobili? I Bernardi non se la sono sentita di “svendere”, magari a pezzi, il frutto di una vita di lavoro ed hanno pensato di coinvolgere il proposto di Barga don Stefano Serafini per trovare un destino per i loro beni che esprimesse solidarietà e amore per il prossimo.
Provvidenziale è stato poi l’incontro con il barghigiano Manuel Graziani, attuale direttore di Anffas Lucca, che in passato ha potuto fare esperienza con progetti di inclusione socio-lavorativa in contesti rurali.
Non c’è stato quindi molto da pensare: anche il podere dei Bernardi sarebbe potuto diventare uno splendido punto di aggregazione, di sviluppo, di educazione e di prevenzione per molti.
È nata così la Società Agricola “Podere ai Biagi” che, in un luogo ancora naturalissimo ma accessibile e vicino alla principale viabilità della Valle, potrà portare avanti la tradizione, l’esperienza e l’impegno di 50 anni di lavoro di Marino e Agnese.
Nei progetti c’è l’allevamento di bestiame allo stato brado, la coltivazione di farro e di formentone e tutte quelle attività che possano portare l’azienda agricola a sostenersi con quanto prodotto, divenendo aperta e indipendente, a disposizione di tutta la comunità.
Un’idea bellissima che per ora sta sviluppandosi tra studi di progettazione e uffici per le autorizzazioni ma che ha già prospettive molto ben sviluppate e una salda struttura: oltre a Agnese, Marino, Luana e Amedeo, gli attori del Podere Ai Biagi saranno l’amministratrice Roberta Strobbe; Gabriele Zeribelli che fornirà consulenza per settore agricolo e Maurizio Baccelli che si sta occupando di sicurezza e prevenzione rischi.
Tutti loro, coordinati da Manuel Graziani con la costante presenza di don Stefano Serafini, sono già a lavoro e contano, a primavera 2014, di poter aprire le porte alla prima parte del progetto, che prevede la messa in opera di 13mila metri quadri di terreni destinati al pascolo; di 3mila metri quadri di terreni per attività agricole; di mille metri quadri di frutteto ed un annesso di 34 metri quadri con forno e camino che servirà come centro di socializzazione, laboratorio, luogo per attività diurne.
E se tutto ciò diventerà realtà, c’è ancora spazio per sognare: fanno parte infatti della proprietà dei Bernardi, messa a completa e gratuita disposizione del progetto, anche un castagneto da frutto, un bosco da taglio ed altri appezzamenti. Sui quali su può ancora programmare molto.
Tag: anffas, fattoria sociale, azienda agricola, podere ai biagi, manuel graziani, bernardi
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