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- di Brunella Ponzo

Sulla via dei Magi (23 Dicembre 2016 – 6 gennaio 2017) – Mar Morto – 4 gennaio

Ci stiamo avvicinando allo Stato di Israele, arriviamo al Mar Morto, la più grande depressione salina del mondo. Tale depressione si è formata dall’evaporazione delle sue acque, non rigenerate dalle poche entrate da parte degli immissari, tra cui il fiume Giordano. Più propriamente si tratta di un lago confinante con Israele, Giordania e Cisgiordania, nella regione storico-geografica della Palestina. La sua elevata salinità non consente la vita: da cui il nome di Mar Morto. Ma resta comunque un luogo spettacolare, in cui immergersi con gli occhi e con il corpo, avendo le sue acque importanti proprietà curative. Dopo il lungo viaggio ci ristoriamo nelle sue acque. Non si riesce a nuotare, ma solo a galleggiare, si può restare quasi seduti. Finito il bagno, ci spalmiamo i fanghi caldi che sgorgano dalla terra e poi ci laviamo con acqua dolce. Insomma, una spa ante litteram. I magi, di tradizioni orientali, apprezzano questo tipo di cura del corpo e ne traggono grande…

- di Brunella Ponzo

Sulla via dei Magi (23 Dicembre 2016 – 6 gennaio 2017) – Petra – 3 gennaio 2017

Proseguendo per la Giordania, decidiamo di percorrere la via dei Re facendo tappa a Petra. La via ha ben 5000 anni ed attraversa un’area naturalistica di grande pregio, costeggiando due castelli Crociati. Il sito di Petra si rivela poco a poco, percorrendo un lungo canyon a dorso di cammello, sino al tempio principale, dove Indiana Johns ritrova il Crociato custode del Santo Graal. I colori del rosso, dell’arancione e del marrone si susseguono in movimenti quasi fluidi lungo le alte pareti di pietra, sino all’ingresso della Valle principale. In semitico (il ceppo delle lingue ebraiche ed arabe) significa infatti “la variopinta”. Se pur abitata sin dal Neolitico, Petra vede la sua maggiore prosperita’ intorno al 40 d.C, con circa 30.000 abitanti, tra cui molta gente colta, quali scribi (che scrivevano una lingua precorritrice dell’arabo) e ingegneri idraulici (per la costruzione di dighe, cisterne, canali e tubazioni per imbrigliare, controllare e conservare l’acqua). La sua fortuna derivava dall’essere collocata sulla via…

- di Redazione

Nei paesi del comune la bella tradizione della Befana. Appuntamento il 5 e 6 gennaio

Tutto pronto a Barga ed in tutto il territorio comunale, archiviato Natale e Capodanno, per festeggiare come si deve quella, che a livello di tradizione, è sicuramente l’appuntamento più celebrato. E’ naturalmente la festa della Befana che qui si festeggia con lo stesso impegno sia per la vigilia che il giorno dell’Epifania. Dalla sua casetta di legno di Pegnana sulla montagna barghigiana, immersa in un suggestivo bosco di castagni, dove la Befana ha la sua residenza ufficiale, la vecchietta arriverà a Barga giovedì 5 gennaio per incontrare i bambini. Per quanto riguarda gli eventi barghigiani l’organizzazione vede impegnati insieme Associazione Pro Loco con l’Amministrazione comunale e l’associazione Perché la Tradizione Ritorni “La Befana”, ma da quest’anno un ruolo importante lo svolgerà anche la neonata barga Artigiani e Commercianti. La vigilia della Befana made in Barga vede appunto il supporto dei commercianti impegnati in prima persona nell’accoglienza ed della giornata. Con alcune qualche novità che va saputa. In tal senso va…

- di Redazione

Il Capodanno a Barga e Fornaci

(ringraziamo per le foto di Fornaci Laura Abngelini e Roberta Zanelli) Capodanno a fasi alterne nel comune di Barga dove i ristoranti aperti hanno sicuramente lavorato per il classico cenone, ma dove in generale, almeno a livello di impressione, la gente ha soprattutto scelto di trascorrere le ore di passaggio tra il 2016 ed il 2017, soprattutto tra le mura domestiche o in casa con amici. Disertando insomma i luoghi pubblici nella maggioranza dei casi. Ed in generale con meno gente in giro per le strade Complice forse anche l’influenza che proprio in questi giorni sta mietendo vittime in continuazione anche sul nostro territorio. Con tanto di disdette del cenone per qualche avventore registrate anche in alcuni dei ristoranti della zona. Per la cronaca e per la storia, il classico appuntamento con il brindisi in Duomo, per ammirare lo spettacolo dei fuochi d’artificio, non ha visto quest’anno una grande presenza. Qualche decina di persone in tutto che, ascoltando gli inviti…

- di Brunella Ponzo

Sulla via dei Magi (23 Dicembre 2016 – 6 gennaio 2017) – Wadi Rum – 2 gennaio 2017

Percorrendo le tappe di Lawrence d’Arabia, decidiamo di fermarci a Wadi Rum, che in arabo significa Valle della Luna, zona caratterizzata da un canyon circondato da montagne sabbiose che spaziano dal giallo al bianco, dal rosso al marrone. E qui vale la pena riportare la sua citazione: “vasto, echeggiante e simile ad una divinità” (Thomas Edward Lawrence, I Sette Pilastri della Saggezza, Libro VI, cap. LXXV). Per chi conoscesse il film, si ricorderà dell’accampamento del predone del deserto Auda, con cui Lawrence si alleò per conquistare Aqaba. Personaggio a proposito del quale occorre riportare un’altrettanta famosa citazione: “Io sono Ben Auda Abu Tai e sono il capo della tribù dei beduini Aweitat. Ho ucciso settanta nemici in battaglia ed ho undici larghe ferite sul petto. E sono un re povero, e sai perchè, Inglese ? perchè io sono un fiume per il mio popolo !” Il Wadi è infatti una nota location cinematografica, che ha accolto da Lawrence d’Arabia al…

- di Brunella Ponzo

Sulla via dei Magi (23 Dicembre 2016 – 6 gennaio 2017) Aqaba (1 gennaio 2017)

Attraversiamo il Mar Rosso con un’imbarcazione commerciale e raggiungiamo Aqaba, il primo contrafforte della Giordania. La città conquistata da Lawrence d’Arabia nel 1917 con una spettacolare mossa tattica: i Turchi, nemici degli Arabi e degli Inglesi, si erano ritirati nel porto di Aqaba e mai si aspettavano di essere attaccati dal deserto, un’enorme distesa sabbiosa e torrida che essi consideravano come un riparo naturale. Ma Lawrence convinse i beduini ad attraversare il deserto del Nefud, detto anche l’incudine del sole. Così, presi di sorpresa, i Turchi vennero sconfitti e le truppe del generale Allenby poterono marciare sino a Gerusalemme, conquistandola. Non nego di aver letto più volte “I setti pilastri della saggezza”, scritta dallo stesso Lawrence e di avere più volte visto il film, per cui essere qui ora mi emoziona enormemente. Melchiorre, il vecchio saggio, esprime un desiderio riguardo al cibo: desidera mangiare pesce. Perchè no? Siamo in viaggio da dieci giorni, ci meritiamo un bel piatto di pesce…

- di Brunella Ponzo

Sulla via dei Magi. Dal canale di Suez alla penisola del Sinai – 31 dicembre

Partiamo all’alba e raggiungiamo il Canale di Suez, che ci ricorda ancora l’Italia, perchè il progetto del moderno canale venne realizzato dall’ingegnere trentino Luigi Negrelli. Ma il canale nasce assai prima, ad opera del faraone Nekao nel 600 a.C. Che ne iniziò i lavori, terminati dal Dario il Grande, conquistatore persiano dell’antico Egitto. I Magi conoscono bene la storia, così si dilungano sulle statue che Dario fece erigere, sul fallimento di Cleopatra di far passare dal canale, ormai insabbiato, le navi che portavano lontano i tesori del suo regno, e altre storie interessanti, sino ai giorni nostri. Arriviamo nella sabbiosa ed estesa penisola del Sinai, dove Mosè trattenne per quartant’anni il suo popolo dopo la fuga dall’Egitto. Lo attraversiamo con i cammelli e al confine orientale ci accampiano in una piccola oasi, dove hanno già montato le loro tende due turisti olandesi e due beduini commercianti di zucchero. Siamo fortunati. I due beduini del deserto ci offrono il the, zuccherandolo…

- di Brunella Ponzo

Sulla via dei Magi – Piramidi di Giza – 30 Dicembre

Passando dalla nave del mare alla nave del deserto, arriviamo con i nostri cammelli sino alle Piramidi di Giza. Le piramidi per eccellenza! Tanta bellezza e tanta imponenza ci emoziona. E qui la sapienza dei magi si srotola come un papiro al vento. Mi parlano della storia delle piramidi, delle dinastie che si sono succedute, di come il mistero che le avvolge non sia ancora stato risolto. La più grande, come tutti saprete, fu la prima eretta sull’altipiano di Giza e prende il nome dal suo faraone, Cheope. La cosa stupefacente è che lati della base, che è quasi esattamente un quadrato, misurano metri 230,4; 230,52; 230,6; 230,54. L’altezza originaria era 146,7 m. I lati sono orientati secondo i punti cardinali con una precisione che ha sempre stupito: l’errore è circa 3′. Le due piramidi successive non hanno la stessa precisione e prendono il nome dai due faraoni che ne ordinarono la costruzione, Chefren e Micerino o Menkaura. Secondo i…

- di p.g.c.

Cenni su Pietro Angeli Bargeo (Barga 1517-Pisa 1596) –(quinta e ultima parte)

NOTE SULLE FAMIGLIE ANGELI DI BARGA La Famiglia di Pietro Angeli Bargeo Come si narra nel libro “Giulio Angeli” (1), l’anno 1330, una famiglia da Pisa si trasferisce a Barga e da questa discenderanno gli Angeli di Barga. Una, se non la prima notizia, della presenza a Barga di un Angeli è dell’anno 1412, quando in frammenti di delibere comunali di quel tempo appare tra i consiglieri un certo Niccolò Angeli. Da questo Niccolò Angeli discese Cristofano, secondo quanto ci dice sua volta Salvino Salvini nel suo “Fasti Consolari dell’Accademia Fiorentina”, libro edito nel 1717 con dedica al granduca Giangastone Medici; da Cristofano altro ser Niccolò e da questi ser Jacopo padre di Pietro Angeli il poeta. La moglie di Jacopo e madre di Pietro Angeli fu Ermellina Turignoli, figlia del capitano le milizie di Barga Francesco “Ceccone” Turignoli, che aveva tra i suoi illustri ascendenti il beato Michele da Barga (1399-1479), al secolo Lodovico Turignoli, frate dei Minori Osservanti…

- di Redazione

Barga, la città più scozzese d’Italia, diviene tesi universitaria

(nella foto particolare di uno degli arazzi dedicatyo all’emigrazione bargo-scozzese del “tapestry” sulla diaspora scozzese prsentato in mostra anche a Barga nel 2015) Una interessante tesi è stata discussa presso la Fondazione Campus dove si tengono i corsi di Laurea in Scienze del Turismo. Già il titolo: “La città più scozzese d’Italia. Barga-Scozia, flussi migratori e turismo di ritorno” ci fa capire l’importanza che quel lavoro riveste per il nostro Comune. Relatore il professor Duccio Canestrini, la tesi è stata presentata da Thomas Tavella che ha ottenuto una lusinghiera votazione , a conferma del valore del lavoro svolto. E’ stato il professor Canestrini a indirizzare il suo giovane allievo verso il tema dei rapporti tra Barga e la Scozia, che sono stati indagati ponendo al centro il movimento turistico che si è sviluppato tra il nostro Comune e la Scozia. Un’attenzione specifica è stata assegnata all’opera svolta dal Giornale di Barga che sin dalla sua fondazione, nel 1949, ha fatto…

- di Brunella Ponzo

Sulla via dei Magi – Da Creta ad Alessandria d’Egitto – 29 dicembre

Da Heraklion ci imbarchiamo alla volta dell’Egitto. Tutti e tre i magi non vogliono rinunciare ad intraprendere la via dei Faraoni. Baldassarre soprattutto è desideroso di vedere alcuni suoi parenti di origine saudita, che abitano al Cairo, nella zona di Giza. Approdiamo ad Alessandria la sera tardi e ci affrettiamo sul lungomare a fare cambusa. Una famiglia di giovani Egiziani ci offre una focaccia simile a quella di Recco, che mi fa pensare come il Mar Mediterraneo sia un grande lago in cui i popoli si incontrano e si contaminano culturalmente da duemila anni. Tutti e tre vogliono visitare il sito dove nell’antichità si trovava la famosa biblioteca di Alessandria e al sorgere della luna, camminiamo lungo le mura della moderna biblioteca alessandrina, andando con la mente a quella che doveva essere la più grande biblioteca del mondo antico, costruita dalla dinastia dei Tolomei nel III sec a.C. e andata distrutta nel 48 a.C. Focaccia di Alessandria d’Egitto Ingredienti per…

- di Brunella Ponzo

Sulla via dei Magi – Knossos – Creta – 28 dicembre

Attraversiamo l’isola all’alba e raggiungiamo il sito archeologico di Knossos. Gaspare incontra altri due vecchi amici, di cui uno ha la stessa età di Melchiorre, una veneranda età. Costui, tiene nei suoi campi un toro nero, simbolo del minotauro e, guardando l’animale brucare, ascoltiamo la leggenda che lo riguarda e che qui brevemente riassumo per chi non se la ricordasse. Saltando i preamboli, il re di Creta Minosse teneva rinchiuso il minotauro, dalla testa di toro e dal corpo di uomo, nel labirinto costruito da Dedalo. Per vendicarsi del figlio ucciso dagli Ateniesi, Minosse ordinò ad Atene, che era allora sottomessa a Creta, di inviare ogni anno sette fanciulli e sette fanciulle da offrire in pasto al minotauro, che si cibava di carne umana. Sino a che Teseo, figlio del re di Atene, si offrì di far parte di uno dei fanciulli per tentare di uccidere il mostro. Gli venne in aiuto la figlia del nemico, Arianna, che si innamorò…