Frana Cavavorno. Rifondazione: “’è un territorio altamente fragile che ha bisogno di interventi mirati e diffusi”

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BAGNI DI LUCCA – “Con la frana avvenuta questa notte sulla S.S. 445, tra il Ponte di Calavorno e il Ponte della Fegana, tutta la Val di Lima si trova praticamente isolata.

Qualcuno tira in ballo le intense piogge avvenute in questo periodo, altri l’accanimento della sfortuna. Ma la realtà è ben diversa, il versante che sovrasta la strada tra il Ponte di Calavorno e quello di Fegana è un versante molto scosceso e classificato per l’intero tratto a pericolosità da frana P4, corrispondente al grado massimo e con anche la presenza di due paleofrane, classe P3. E allora se proprio dobbiamo tirare in ballo la fortuna diciamo pure che ci ha assistito, facendo accadere l’evento in un orario dove il traffico era praticamente assente, ore 3:30 circa.”

Così Roberto Balatri, responsabile ambiente del Partito della Rifondazione Comunista di Lucca

Per Balatri è fuorviante allora dare la responsabilità solo alle piogge e/o ai mutamenti climatici perché c’è un territorio altamente fragile interessato da ampie zone a pericolosità elevata e molto elevata e che in alcuni casi coinvolgono viabilità e centri abitati, che ha bisogno di interventi mirati e diffusi. Occorre secondo Rifondazione affrontare metodicamente il dissesto idrogeologico, con importanti investimenti di risorse, che permettano di prevenire e non di intervenire a dissesto avvenuto, così da evitare i danni e scongiurare la possibilità che siano coinvolte persone.

“Si risponde che le risorse economiche sono scarse, falso, – scrive ancora Balatri – sono dirottate sulle grandi opere, che contribuiscono ulteriormente alla cementificazione e al dissesto idrogeologico ed idraulico del territorio.

Ai cittadini comuni non interessa avere gli Assi Viari, che sconvolgeranno la Piana di Lucca, o il nuovo aeroporto di Firenze che sottrarrà aree, dove si poteva mitigare il dissesto idraulico di quell’area colpita così pesantemente negli ultimi anni, realizzando casse di laminazione, o l’inutile Ponte sullo Stretto di Messina. Ai cittadini interessa che ciò che hanno sia in sicurezza e che sia manutenuto.”

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