Una foto di un soldato afroamericano della 92nd Buffalo Division caduto nei giorni della Battaglia di Natale del ’44.
Sull’omerale della spalla sinistra del soldato caduto è cucito lo scudetto della V Armata, la Grande Unità che percorre la penisola sul lato tirrenico. Lo stemma rappresenta una finestra di una villetta marocchina, a Oujda, per la precisione dove si insediò nel ’43 il quartier generale della 5 Armata per l’invasione dell’Italia.
La posizione è lungo la strada, sterrata a quel tempo, che da Loppia sale a Barga, grosso modo poco prima delle Palmente…
Il 28 Dicembre del ’44, di notte, partirono da Bagni di Lucca, dove si era ritirato il grosso delle forze in rotta sotto la pressione delle forze dell’Asse, due pattuglioni di soldati inglesi, che nel frattempo erano giunti di rinforzo…Le due unità erano accompagnate come guide dai Patrioti della XI Zona, conoscitori dei luoghi. Arrivate a Barga, con l’Albergo Alpino bombardato e i travi del legno ancora fumanti, le due pattuglie si divisero presero due percorsi diversi. Una risalì Canteo per raggiungere Renaio, e la seconda pattuglia si incamminò verso la Corsonna per raggiungere Sommocolonia. La guidava mio padre Bertino e il suo “coppio” Beppe Picchietti di Sant’Anna a Pelago.
Traversarono la Corsonna, perché il ponte era saltato e senza alcun problema, tranne uno sparuto colpo di mortaio al bivio di Albiano, sotto il Gorbicciolo, raggiunsero Sommocolonia, senza colpo ferire ne sparare. La fantastica storia di feroci combattimenti con tanto di pugnali in mezzo ai denti è pura fantasia.
Scavalcarono numerosissimi caduti, tutti afroamericani e trovarono i loro compatrioti uccisi, trovarono anche il cadavere del Ten. Fox, ai piedi della Rocca, e il corpo di “Fragolino” ucciso in Piazza San Rocco. Anche qui è stata creata la leggenda che fosse stato evirato, ma è una bufala. Vero invece il fatto che gli furono lasciate nelle mani le sigarette americane e della cioccolata in segno di dispregio. Mio padre scattò alcune foto con una piccola macchina Kodak che gli era stata consegnata dal Comando, e che poi restituì al rientro a Bagni di Lucca. Ho cercato quelle foto per mare e per terra, scomodando perfino l’Ambasciata Britannica, ma niente da fare…
Il 31 Dicembre, dopo aver sostato in Sommocolonia con gli inglesi i due rientrano a Bagni di Lucca. Scesero a Barga, a piedi e arrivando al Giardino furono fermati da una sentinella inglese, spaventata dal loro aspetto assai…trascurato, e per il fatto che fossero completamente armati! Mitra, cinturone con pistola, bombe a mano, caricatori…
La sentinella non sentì storie e gli punto il fucile; li condusse al comando inglese che nel frattempo si era insediato nella caserma dei Reali Carabinieri e mi misero in cella di sicurezza sotto piano.
Il Tenente inglese, a Sommocolonia, prima di farli rientrare, gli aveva scritto un lasciapassare, che li autorizzava a rientrare a Bagni di Lucca; ma nella concitazione della “cattura” questo bigliettino non si trovava! La faccenda si faceva preoccupante, ci voleva un attimo a finire al muro!
Il Picchietti che era emiliano, impaurito dalla determinazione della sentinella che li minacciava con la baionetta inastata, continuava a implorare il Biondi…“Dagher el bigiettin!” “Dagher el bigiettin! E cerca e rovescia tasche, giberne, tascapane …alla fine trovarono questo famoso “bigliettin”… e la faccenda si risolse. Caffè, the con biscotti, cioccolata e grandi pacche sulle spalle.
Era pomeriggio fatto e saltarono su una Jeep scoperta con due soldati afroamericani che rientrava a Bagni di Lucca; poco dopo le Palmente videro i cadaveri di due soldati lato strada, ( uno era quello della foto), e la jeep accostò.
“Vai…ci tocca a noi!” pensò il Biondi riguardo al recupero dei due corpi, completamente rigidi dal grande freddo.
Invece i due si misero dei grossi guanti e insacchettarono nei sacchi neri i due caduti, poi facendoli oscillare all’unisono, li caricarono ( non troppo delicatamente…) sul cofano della jeep, e con una corda li assicurarono al cofano; quindi tornarono a Bagni di Lucca.
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