Domenica 6 ottobre 2024: ricordando Puccini e Pascoli.

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Questa passata domenica 6 ottobre 2024, è stata uno di quei giorni molto indicativi per la storia di Barga, perché la presentazione del libro “Puccini e Pascoli tra la fine del secolo XIX e la morte del Poeta”, inevitabilmente ci ha riportato a riconsiderare quel rapporto che intercorse tra i due Grandi della Poesia e della Musica: Puccini e Pascoli. Vero che tra loro non ci fu mai una collaborazione però, specialmente a Castelvecchio, s’incontrarono e nella vita si stimarono profondamente perché umanamente i due cuori battevano un simile ritmo. In entrambi vinceva il sentimento e la volontà di trasmetterlo a chi ascoltava ora la musica del Maestro o che leggesse la poesia del Poeta. Nessun altro, come loro, ha saputo raggiungere e far vibrare emotivamente quelle corde sino alle lacrime.

Allora, in questo passato 6 ottobre, nel loro nome un giorno importante per Barga, nel Teatro dei Differenti si è voluto attuare la presentazione del libro che ci ricorda quel rapporto. Questo per la semplice ragione, che centododici anni fa, come oggi domenica 6 ottobre ma del 1912, qui si ebbe la cerimonia celebrativa di Giovanni Pascoli, voluta da Barga e dall’Italia a sei mesi esatti dalla morte del Poeta; per l’occasione di quest’importante e riconoscente tributo all’arte di Pascoli, ecco che nel Teatro, tra le varie personalità della politica e della cultura nazionale, vediamo entrarvi anche Puccini assieme al pittore Plinio Nomellini, venuti per rendere l’estremo omaggio al Poeta.

Il trapasso di Pascoli era avvenuto come tutti sappiamo, il 6 aprile 1912, con la salma che dopo i funerali di Bologna del successivo giorno nove, nella notte arrivò a Barga, tra l’infuriare di una tempesta ed erano le ore 23 quando fu sistemata in un loculo sotterraneo del locale cimitero. Data, l’ora, ovviamente, non fu possibile compiere in loco alcuna cerimonia celebrativa circa il personaggio.

La sepoltura nel cimitero di Barga fu dovuta al fatto  che non era ancora pronta la tomba alla cappella della casa del Poeta a Castelvecchio. Questa fu resa disponibile solo per il 6 ottobre dello stesso anno, sei mesi esatti dopo la morte, e per l’occasione della traslazione della salma a Castelvecchio, fu organizzata in questo Teatro quella celebrazione che non si poté attuare al suo arrivò tra noi; come già detto, tra i molti e bei nomi politici e intellettuali d’Italia ecco entrare nel Teatro anche Puccini assieme a Nomellini.

All’Autore del libro preme avvisare, che chi vorrà averlo, deve sapere che prende con sé una sorta di manuale utile per capire cosa intercorse tra i due. Dalle visite che il Musicista, con vari amici, fece a Pascoli, alle lettere arrivate a Castelvecchio, ai giorni di Butterfly con la celebre poesia inviata a Puccini dopo il fiasco di Butterfly: “La farfallina volerà”, ma anche come si è mantenuto in Barga il ricordo dell’incontro tra le due grandi anime e più che altro la memoria di Puccini.

Tutto quanto si racconta ebbe inizio quarant’anni fa, quando il sottoscritto, allora presidente del Gruppo Ricerche Storiche di Barga, conscio già allora del rapporto intercorso tra Puccini e Pascoli, desiderò che anche a Barga si ricordasse il Maestro nel Sessantesimo dalla morte e per farlo impegnò tutti gli iscritti allo stesso Gruppo su questa idea. Certamente giocò a favore dell’impegno profuso la sua passione per Puccini.

Nella società di allora, solo Opera Barga si era impegnata già nel 1974 a celebrare Puccini nel cinquantesimo dalla morte, ma gli insegnamenti se non trovano degli attenti scolari, non servono a nulla. In questo caso eccoci qui a parlare dell’incontro tra Puccini e il suo omologo e affine nell’arte: Pascoli, il tutto raccolto nel libro che è stato presentato.

È ben vero che tra i due non ci fu collaborazione ma si faccia attenzione, che in quel 14 settembre del 1908, quando Puccini con Civinini, dopo la visita a Pascoli a Castelvecchio, era a bordo della macchina per fare ritorno a Torre del Lago, ecco che lo stesso Puccini confidò all’amico giornalista:

È un grande poeta … Quello che sento più vicino al mio spirito.

A quest’affermazione par di vedere e sentire Civinini dire a Puccini queste parole:

-Lo sai Giacomo che scriverò per il Corriere della Sera un articolo con cui farò conoscere all’Italia di questa visita e quello che mi hai detto lo ridirò.  

E Puccini rispondergli:

-O Guelfo, l’ho detto perché veramente è così, ma già lo avevi capito e scrivilo!

 

Poi venne, come oggi, quella domenica del 6 ottobre 1912 e Puccini, saputo dell’appuntamento di Barga, la celebrazione di Pascoli, eccolo partire da Boscolungo all’Abetone con la sua macchina e con lui il pittore Plinio Nomellini, per raggiungere “L’antica Barga”, come la definì in una lettera dell’anno 1903.

Oggi, con la presentazione del libro, si è dato inizio alla celebrazione di quell’avvenimento che d’ora in poi sta scritto anche sulla lapide che nella stessa giornata è stata scoperta dentro il Teatro e che testimonierà ai posteri di quel bel legame dell’anima che intercorse e legò Puccini e Pascoli.

Finiamo dicendo che forse in molti non lo sanno ma quando l’anno 1914 si mosse a livello nazionale l’idea di una raccolta di fondi per fornire la tomba di Pascoli a Castelvecchio di un bel marmo ornato dallo scultore prediletto dal Poeta, cioè, Leonardo Bistolfi, tra i molti promotori compare anche il nome “Maestro Giacomo Puccini di Torre del Lago”. Questi, nel momento, mise subito nelle casse la somma di Lire 100. Anche Barga annoverò i suoi promotori e sostenitori dell’idea e questi furono il Dott. Cav. Uff. Alfredo Caproni e il Dott. Eliodoro Carradini.

 

Se siamo arrivati al risultato del libro il sottoscritto deve ringraziare la sindaca Caterina Campani, la presidente UNITRE Barga Sonia Ercolini e nel momento vanno citati anche coloro che l’hanno egregiamente presentato: Sara Moscardini e Massimo Salotti, poi, a chi l’ha impaginato, cioè, Marco Tortelli e il personale della nostra Biblioteca Fratelli Rosselli. Certamente un grazie va ancora all’Amministrazione Comunale di Barga per aver voluto fermare nel tempo a venire, per i posteri, la testimonianza della presenza nel Teatro di Giacomo Puccini nel giorno in cui si tessevano le lodi del suo Poeta del cuore, e questo grazie alla lapide che sempre in questa domenica 6 ottobre è stata inaugurata e che recita:

 

In questo storico Teatro dei Differenti
Domenica 6 ottobre 1912

Sei mesi esatti dalla morte
Fu solennemente commemorato
Giovanni Pascoli (1855 – 1912)

Figlio adottivo della terra barghigiana

 

Il poeta più amato dal maestro

 Giacomo Puccini (1858 – 1924)

Che presente alla cerimonia

Durante la traslazione della salma

Dal cimitero Barga al Colle di Caprona
Dietro al feretro:

“Agli occhi salivano stille d’amore, da anima ad anima donate”

 


Le opere dei due grandi Artisti sono patrimonio dell’Umanità.

 

  Pier Giuliano Cecchi

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