COREGLIA – Giornata da libro “Cuore”, quella del 26 settembre, al museo della figurina di gesso e dell’emigrazione di Coreglia.
La consegna, del libro sulla famiglia Tognarelli, che discende da Filippo, nato a Coreglia nel 1819, poi emigrata in diverse parti del mondo, ha vissuto momenti di forte emozione.
In particolare, in Myriam Tognarelli, colei che è venuta appositamente dal Cile, per esaudire un desiderio del suo defunto padre, Julio, di lasciare, in questo luogo, a perenne memoria, un documento, che tramandasse alle future generazioni, le vicende di un figurinaio partito da questa terra, in cerca di fortuna.
Significativo anche il fatto, che Myriam, nonostante la difficoltà linguistica, parla solo spagnolo, abbia voluto fare un discorso introduttivo, nella lingua del suo trisavolo.
Discorso, dove più volte l’emozione vinceva, ma un pubblico partecipe e sensibile, ha saputo sostenerla come meglio non si poteva.
Empatia, nata dal fatto, che il fenomeno dell’emigrazione, ha toccato la quasi totalità delle famiglie della nostra zona.
Cristian Tognarelli, ha successivamente presentato il libro, raccontando vicende liete e tristi.
Dall’attribuzione, del titolo nobiliare a Ulisse, un figlio di Filippo, per la sua brillante carriera militare, al servizio del Kaiser Guglielmo II, alla morte del suo unico discendente maschio, in un campo di concentramento.
Le vicende della nipote Else, che aveva sposato un famoso fisico austriaco , Karl Przibram, di origine ebrea, costretti a lasciare il loro paese e a rifugiarsi in Belgio.
Una volta invaso anche questo paese dai nazisti, si unirono alla resistenza belga nella lotta all’invasore.
Non ultimo, l’altro figlio di Filippo, Oscar, che emigrato in Cile, aveva dato origine al ramo cileno della famiglia.
Nipote di Oscar, era Julio, il padre di Myriam, che una volta raggiunta l’età della pensione, si era dedicato alla ricerca delle proprie origini.
Dal Cile, aveva rintracciato a Coreglia, Mercedes e Carlo Tognarelli, conosciuto come Carlin D’Aiola, che gli avevano fornito i contatti per ottenere la documentazione necessaria alla sua ricerca.
Anni e anni di ricerca, sono condensati in questo testo, che esalta i valori dell’identità, del senso di appartenenza, della memoria, della gratitudine verso i nostri antenati. Un patrimonio culturale, destinato ad arricchire un museo, unico nel suo genere
Il libro, è stato poi ufficialmente consegnato nelle mani del Vice Sindaco Giorgio Daniele e della Consigliera Matilde Gambogi, che ha seguito tutte le fasi organizzative dell’evento. Sorpresa delle sorprese, c’è stata una videochiamata, per Myriam, con una sua lontana parente.
Inoltre, in ricordo di questa importante giornata, è stata omaggiata con un gatto in gesso, il simbolo del locale museo.
Myriam, desidera ringraziare l’Amministrazione Comunale di Coreglia, il personale del Museo “Lera” e tutti coloro che con grande disponibilità, si sono adoperati per la realizzazione del desiderio di suo padre.
Tra gli omaggi, era anche il libro di Matilde Gambogi, “A Coreglia si può ancora sognare…”.
Per Myriam, si può anche dire, a Coreglia i sogni si avverano.
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