FORNOVOLASCO – Con la collaborazione del Comune di Fabbriche di Vergemoli, alla presenza di un folto pubblico si è svolta alla Grotta del Vento la seconda serata dedicata alla speleologia in occasione del sessantesimo anniversario dell’esplorazione che, effettuata nel 1964 dal Gruppo Speleologico Lucchese, ha aperto la strada alla valorizzazione della principale attrattiva turistica della valle del Serchio. Tema della serata: “La magia del mondo sotterraneo – sensi e sensazioni”.
Ha aperto i lavori Max Goldoni, figura di spicco nel panorama della speleologia nazionale, per ben sette mandati consecutivi consigliere nella Società Speleologica Italiana (SSI). Goldoni, che ha curato personalmente la regia della serata, ha effettuato una brillante lettura dei resoconti stilati dai primi esploratori (Quarina nel 1909 – Brian e Mancini, nel 1912 Gruppo Speleologico Fiorentino CAI nel 1928) per descrivere la primissima parte della grotta: quella che precede il sifone.
A seguito ha continuato il suo intervento declamando i celeberrimi e suggestivi versi della Divina Commedia (Inferno, canto XXVI) “…Considerate la vostra semenza: fatti non foste per viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza…”, che raccontano efficacemente come Ulisse esortò i propri compagni a distinguersi dalle bestie superando con coraggio i confini del mondo allora noto.
Terminato il suo intervento ha dato la parola a Vittorio Verole-Bozzello, che ha illustrato le varie sensazioni che si possono provare nel corso dell’attività speleologica e durante la visita della Grotta del Vento, soffermandosi in particolare sull’approccio con la differenza di temperatura tra l’ambiente esterno ed il mondo sotterraneo, su alcuni esperimenti effettuati sulle capacità di orientamento che gli esseri umani possono acquisire nel buio più assoluto, e sulle pareidolie, sull’identificazione cioè di oggetti o personaggi noti nelle forme casuali delle formazioni calcaree e degli speroni rocciosi.
Le pareidolie possono essere anche di carattere uditivo, trasformando il rumore o la risonanza delle gocce in voci umane, del tutto illusorie, nelle quali si ha talvolta l’impressione di distinguere parole di senso compiuto. Interessanti anche alcune osservazioni sulla perdita della nozione del tempo, che nel corso di prolungate permanenze il grotta si dilata assumendo una dimensione completamente diversa da quella che si ha in superficie.
Ha preso parte alla manifestazione Giampietro Marchesi, di Brescia, più volte presidente della Società Speleologica Italiana (SSI) ed attuale direttore scientifico del corsi itineranti che due volte all’anno, a cura dell’Associazione Grotte Turistiche Italiane e della SSI, si tengono in varie parti dello Stivale per la preparazione delle guide di grotta.
Le relazioni hanno avuto luogo nella suggestiva cornice del piazzale antistante l’ingresso della grotta, caratterizzato da un’acustica eccezionale e sovrastato da una parete strapiombante illuminata dalla luce radente dei riflettori. Su un tavolo erano in mostra varie attrezzature speleologiche del passato, quali le lampade frontali ad acetilene e le scale flessibili in corda ed in cavo d’acciaio.
Dopo le relazioni, Max Goldoni ha invitato i presenti ad una visita speciale all’interno della grotta, avvenuta per l’occasione alla luce di torce individuali, di una candela e di una vecchia lampada a carburo. Nel corso di questa singolare esperienza gli speleologi non hanno mancato di raccontare numerosi aneddoti relativi alla propria attività esplorativa e didattica.
LA SERATA CONCLUSIVA: UN APPUNTAMENTO DA NON PERDERE
Venerdì 6 settembre alle ore 21, nella stessa sede, avrà luogo la serata conclusiva di questo importante ciclo di eventi culturali con una interessantissima conferenza tenuta da Jo de Waele, ordinario di geomorfologia all’Università di Bologna, scienziato di fama internazionale e massimo esponente della speleologia scientifica. Dopo il saluto del presidente della Società Speleologica Italiana Sergio Orsini avrà inizio la conferenza con il seguente tema: “l’importanza delle grotte e della speleologia nella ricerca scientifica”. Con l’ausilio di numerose immagini, illustrerà ai presenti le applicazioni pratiche che la ricerca speleologica è in grado di apportare sia nel campo della vita quotidiana, sia nella ricostruzione dei mutamenti climatici che si sono susseguiti nel corso dei millenni sul nostro pianeta.
Al termine avrà luogo la presentazione del libro “Le Forme del Vuoto – Una guida per vedere le grotte con occhi diversi” realizzato dal prof. De Waele con la collaborazione della dottoressa Veronica Chiarini, specializzata nello studio del paleoclima mediante l’analisi delle concrezioni.
Il libro, scritto con un linguaggio semplice ed accessibile a chiunque, è destinato agli speleologi e a tutti coloro che intendono approfondire la propria conoscenza sul mondo sotterraneo.
Seguirà una visita tematica in grotta, nel corso della quale verranno evidenziati con esempi pratici molti dei temi precedentemente trattati nel corso della conferenza.
Data l’importanza dell’evento e la disponibilità limitata di posti per la visita speciale si raccomanda la prenotazione, da effettuarsi tra le 10 e le 19 componendo il numero 0583 722024.
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