Per la prima volta, la via del diaspro non ha condotto alle antiche cave medicee, ma il senso e la magia della tradizionale passeggiata di metà agosto con la Pro Loco, con tanto di concerto finale di BargaJazz, non ne hanno certo risentito.
Se nelle scorse edizioni l’appuntamento era stato occasione per andare alla scoperta delle cave medicee di Barga, una storia condivisa grazie soprattutto all’impegno e alla ricerche di Emilio Lammari, quest’anno Pro Loco e BargaJazz Festival hanno deciso di far conoscere un altro luogo simbolo dei boschi barghigiani, più dalle parti della leggenda che della storia, stavolta: il Salto del diavolo.
Un folto gruppo di appassionati si è infatti radunato domenica 11 agosto in piazza Pascoli, per poi incamminarsi alla volta dell’antica mulattiera per Tiglio sotto la sapiente guida di Federico Cardelli per BargaJazz e Michela Pierantoni per la Pro Loco, coadiuvati dall’esperto di sentieri Giacomo Cella, già fra i promotori per il Comune di Barga della iniziativa Barga per vie e sentieri.
Ad attenderli, di fronte alla cappellina dedicata alla Madonna nei pressi del Salto del Diavolo, una vecchia conoscenza di BargaJazz: Nicolao Valiensi, valente musicista garfagnino da tanti anni residente in Germania che quest’anno tornerà finalmente a suonare in teatro con l’orchestra di BargaJazz per la 35ª edizione del concorso.
La scelta di Nicolao Valiensi per questa iniziativa che ormai va avanti da qualche anno, si è rivelata parecchio “a tema”: da tanti anni, il lavoro del nostro illustre emigrante ruota infatti attorno a temi legati alla riscoperta delle tradizioni popolari, rielaborate alla luce del ricchissimo bagaglio artistico, culturale e musicale del trombonista che, per l’occasione, si è esibito in solitudine con il suo eufonio.
Anzi, con i suoi strumenti, visto che Valiensi ha suonato anche un vecchio bombardino della banda di Camporgiano, con più di un secolo sulle spalle, da lui recuperato, restaurato e riportato alla vita. Uno strumento che probabilmente tanto tempo addietro si era già trovato a dover far sentire la sua voce in mezzo a un bosco, magari simile a quello dal quale passa la mulattiera per Tiglio.
Il concerto, denominato Canto sospeso, si è articolato in cinque “episodi” musicali (più un bis fuori programma che ha ulteriormente confermato l’originalità e la creatività dell’artista), inframezzati da registrazioni in cui le voci di alcuni uomini della Garfagnana raccontavano episodi di vita dei tempi andati: tempi che a sentirne parlare ora sembrano lontanissimi, ma che in realtà non lo sono poi così tanto sul piano squisitamente cronologico.
Chi conosce Nicolao sa bene che è impossibile descrivere a parole quello che lui è in grado di esprimere con la sua musica. Per gli altri, si può giusto dire che Valiensi è un musicista dotato di una tecnica impressionante, idee originalissime e una capacità unica di raccontare storie e costruire mondi facendo uscire dal suo strumento ritmi e linee melodiche come un prestigiatore dal suo cilindro.
Però, per l’appunto, queste sono solo parole trascritte per dovere di cronaca: per raccontare l’ennesima occasione fornitaci da Pro Loco e BargaJazz per riscoprire la nostra storia e il nostro territorio in compagnia di un grande artista che da anni ci onora con la sua presenza e il suo amore nei nostri confronti. L’ennesima occasione, insomma, per riscoprire che viviamo in un posto unico e godiamo spesso della compagnia di artisti altrettanto unici. Occasioni da prendere al volo ed esperienze da vivere in prima persona, ad esempio partecipando ai concerti del BargaJazz Festival in programma per tutto il mese di agosto a Barga e dintorni.
Il cartellone completo del festival è disponibile sul sito ufficiale: http://bargajazz.it/bargajazz-2024/
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