C’era il suo mondo, quello della sua numerosa famiglia e quello del “suo” ospedale a rendergli stamani l’ultimo saluto. C’era la storia di tanti anni di “San Francesco”, dei suoi volti e delle sue professionalità. C’erano in particolare medici, ostetriche, infermiere, le sue “bimbe” come le chiamava, che sotto la sua direzione hanno lavorato nel reparto di ostetricia e ginecologia.
Ma c’erano anche tanti suoi “figli”, tanti bambini, oggi adulti fatti e finiti, che sono nati grazie a lui; che hanno visto la luce nel piccolo ospedalino di Barga.
Sì, proprio tutto il suo mondo , per salutare il prof. Viglione che indubbiamente ha lasciato un ricordo indelebile nella memoria di tante persone, soprattutto di tante famiglie che anche grazie alle sue cure hanno potuto coronare la gioia di vedere nascere un loro figlio.
Dopo le esequie officiate dal proposto di Barga don Stefano Serafini, con la presenza di tutta la sua famiglia ed insieme a tanta gente anche delle autorità cittadine, a cominciare dalla sindaca Caterina Campani, è stato il figlio Vincenzo a prendere la parola per l’ultimo ricordo ed anche per esprimere gratitudine per le centinaia, forse migliaia, testimonianze di affetto che sono giunto da ogni dove, che sono giunte da tutta Italia, da tutti quei figli nati a Barga con il prof. Viglione.
Il figlio Vincenzo, oggi il responsabile del reparto di Barga, ha ringraziato a nome della famiglia in special modo la mamma Maria che è stata una colonna saldissima che ha sempre sostenuto il padre. Ha ringraziato poi le sue “bimbe” le sue infermiere e tutti i colleghi.
“Arrivò a Barga da Taranto il giorno dell’allunaggio nel 1969 – ha raccontato – e qui ha piantato le radici del grande albero che poi è cresciuto ed ha dato tanti frutti”
Ti porteremo con noi nel cuore e siamo certi che saremo in tanti a farlo. Ciao, Papà”
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