Grande successo della serata su Amori e stregonerie nel Seicento a Vibbiana di San Romano in Garfagnana

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SAN ROMANO – L’associazione Amici di Vibbiana, della frazione di San Romano in Garfagnana, ha organizzato, il 23 agosto, una serata dedicata agli Amori e stregonerie nel Seicento: il caso del Castellano delle Verrucole.

L’evento  prevedeva dei brevi racconti tratti dagli atti del Tribunale dell’Inquisizione di Modena, recitati dal giurista e storico locale Manuele Bellonzi, alternati da musiche barocche, scelte appositamente per i temi affrontati e suonate dal quartetto di flauto e archi della famiglia Nuccini, originaria di Caprignana ma che vive in provincia di Milano.

Il programma è stato ideato come la ricostruzione di una tipica serata “a véjo”, quando le famiglie si ritrovavano per raccontarsi favole o memorie di amori, magie e tesori che riguardavano il territorio circostante.

“Il cercare un tesoro nascosto con l’aiuto dell’occulto è un classico dei racconti e, in questo caso, ne troviamo la dettagliata e attendibile descrizione – a momenti anche impressionante – riesumata in atti d’archivio” ci ha dichiarato il dottor Bellonzi. “Ci siamo calati piano piano nel Seicento in Garfagnana e abbiamo accompagnato il pubblico in un secolo pieno di personaggi realmente esistiti, coi loro misteri e credenze popolari”.

Nell’anno delle radici italiane nel mondo, come dichiarato dal Ministero degli Esteri il 2024, l’Associazione di Vibbiana ha voluto dare il suo piccolo contributo, coinvolgendo a distanza anche i discendenti degli emigrati in USA, Brasile, Australia e nord Europa. Tramite la diretta Facebook organizzata dagli Amici della Fortezza delle Verrucole, i vibbianesi nel mondo si sono sentiti vicini al loro paese d’origine, quasi fossero seduti in prima fila in piazza, per tutti da sempre chiamato “il Piazzól”, ascoltando quelle storie che i loro avi avevano sicuramente sentito e tramandato per secoli.

La serata ha avuto un grande successo di pubblico, che ha partecipato con attenzione e elargendo grandi applausi alle storie e alle musiche. Per concludere, sempre secondo la tradizione, grazie alla generosità del Pastificio Marovelli di Piazza al Serchio, ci sono state torte e vino per tutti.

Molti dei partecipanti hanno chiesto di ripetere queste occasioni, che aiutano a mantenere vivo il senso della comunità e riportare alla luce l’identità di un territorio, oltre che a rinsaldare i legami con i conterranei all’estero.

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