Cala il sipario sul BargaJazz Festival 2024 dopo un mese di grande musica e concerti a Barga e in Valle del Serchio

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Sabato 24 agosto 2024, al teatro Dei Differenti, è calato il sipario sull’edizione numero 35 del BargaJazz Festival.

Ed e stato un gran bel finale, ma non così per dire: a eseguire la sigla della manifestazione, composta nel 1986 da Bruno Tommaso, si sono infatti alternati in veste di solista l’ospite americano Chris Cheek e due glorie nazionali come Pietro Tonolo e Maurizio Giammarco.

Per dirla in breve, due dei nomi più importanti del jazz italiano (nonché ospiti abituali di Barga da diversi anni) insieme a una delle voci più interessanti del nuovo panorama internazionale. Supportati, come sempre, dalla BargaJazz orchestra agli ordini dal maestro Mario Raja: un ensemble diretto e composto da professionisti con un curriculum decisamente impressionante.

Siamo partiti dalla fine, anche con una certa enfasi, per sottolineare che da quasi quaranta anni nel nostro piccolo borgo abbiamo la fortuna di respirare aria di grande musica internazionale e a volte forse lo diamo pure per scontato. Ma il BargaJazz Festival è stato soprattutto un mese intero di concerti di alto livello in giro per la Valle del Serchio.

Come sottolineato dallo stesso direttore artistico Alessandro Rizzardi nella conferenza stampa di presentazione, il BargaJazz Festival 2024 si è infatti articolato in due parti: la prima da fine luglio a inizio agosto con concerti in giro nostri borghi, partendo con Fabrizio Bosso a Castiglione e proseguendo il tour fra Piano di Coreglia, Fabbriche di Vallico, Sommocolonia, Ghivizzano, Pegnana e Cascio.

L’altra faccia del festival è stata invece quella barghigiana, con i concerti al conservatorio di Santa Elisabetta (Tchavolo Schmitt & Maurizio Geri) a Villa Moorings (The Swingers Orchestra, Six Friends for Bicio, Maurizio Giammarco e la prima giornata del BargaJazz contest, il concorso riservato ai gruppi di giovani under 35) e in teatro (Federico Monzani 9Et e la seconda serata del Bargajazz contest con l’esibizione del gruppo vincitore: il Lorenzo Simoni Quartet), l’abituale passeggiata organizzata dalla Pro Loco a metà agosto (con la musica di Nicolao Valiensi al Salto del Diavolo lungo la via per Tiglio), la domenica di Barga IN Jazz nel centro storico (quest’anno resa un po’ più complicata dal tempo non troppo clemente) e, infine, il concorso di arrangiamento e composizione per orchestra jazz: caratteristica peculiare del festival fin dalla sua nascita nel 1986.

L’edizione 2024 è stata dedicata alla musica di Joe Henderson, sassofonista e compositore fra i più importanti nella storia del jazz, la cui figura e parabola artistica è stata riassunta dal musicologo Francesco Martinelli in una interessante conferenza tenuta alla Fondazione Ricci. Anche l’incontro con Martinelli alla Fondazione Ricci è ormai diventata una consuetudine e, dal nostro punto di vista, è importante in particolare per due motivi: mette in contatto due fra le più attive realtà culturali del territorio (la Fondazione e il Festival) e fornisce agli ascoltatori gli strumenti per godere con maggior cognizione di causa l’esecuzione degli arrangiamenti la sera in teatro.

E come ogni anno, chi poi si è presentato in teatro non è certo rimasto deluso sia il 23 che il 24 agosto. Il primo appuntamento con il concorso per le composizioni originali ha sancito il successo di Antonello Sorrentino con la sua “Circular line”. Quello successivo, dedicato agli arrangiamenti su musiche di Joe Henderson, ha invece decretato vincitori a pari merito Martino Corso con “Mo’Joe” e Gerardo Pepe con “Jinrikisha”. Entrambe le serate sono state presentate da Sara Maghelli; quella di sabato 24 agosto ha inoltre visto l’esibizione di Chris Cheek in veste di solista con la BargaJazz Orchestra. Come detto, non sono poi mancate partecipazioni speciali di altri solisti di lusso come Pietro Tonolo e Maurizio Giammarco. E i più nottambuli hanno infine avuto la possibilità di ascoltare le improvvisazioni di ospiti e musicisti dell’orchestra nel corso delle incredibili jam session dell’Enojazz, ospitate quest’anno da Pergola e per l’ultima sera dal Pub 46.

Per la trentacinquesima volta, in definitiva, si è ripetuto il miracolo che ogni anno si ripete grazie all’associazione Polyphonia e ai suo partners (Ministero della Cultura, Regione Toscana, Provincia di Lucca, Comune di Barga, Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e Associazione I-Jazz): trasportare Barga al centro del villaggio del jazz italiano per un mese di grande musica e concerti.

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