Alla Fondazione Ricci sbarca BargaJazz. Prosegue la mostra con un focus sulle ispirazioni di Pascoli e Puccini

-

BARGA – Aperta anche questo fine settimana alla Fondazione Ricci di Barga (via Roma, 20) la mostra “Il dolce vivere al tempo di Giovanni Pascoli e Giacomo Puccini. Viaggio documentario e fotografico nelle dimore”; la Fondazione ospita anche nel suo giardino un evento del calendario di BargaJazz Festival 2024.

Si tratta di “In’n Out – Vita e Musica di Joe Henderson”, la conversazione nell’ambito del 35mo concorso internazionale di arrangiamento e composizione per orchestra jazz a cura di Francesco Martinelli, prevista sabato 24 agosto 2024 alle 18 nel giardino della Fondazione Ricci, a ingresso gratuito. La collaborazione tra la Fondazione ed il rinomato festival prosegue per il secondo anno. Francesco Martinelli è impegnato da quasi cinquant’anni nella diffusione della cultura jazzistica in Italia, tanto come organizzatore di concerti quanto come giornalista, saggista, traduttore, insegnante e conferenziere.

Pascoli, Puccini e i loro punti di contatto. Nell’anno del centenario pucciniano, la Fondazione Ricci ha deciso di mettere a confronto questi due protagonisti del Novecento attraverso le loro passioni e a partire da due ambienti a loro carissimi: Casa Pascoli a Castelvecchio e Villa Puccini a Torre del Lago. Sono infatti i punti di contatto che hanno fatto la conoscenza tra il compositore e il poeta ad essere protagonisti della mostra organizzata dalla Fondazione Ricci insieme alla Fondazione Giovanni Pascoli di Barga, alla Fondazione Simonetta Puccini per Giacomo Puccini di Torre del Lago, all’Istituto Storico Lucchese sezione di Barga, con il patrocinio della Regione Toscana, della Provincia di Lucca, del Comune di Barga, del Comune di Lucca, dell’Archivio fotografico A. Fazzi che ha concesso i materiali fotografici in esposizione, della Fondazione Giacomo Puccini di Lucca e di Unitre Barga, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.

Un focus è dedicato al tema dell’ispirazione. Sebbene Puccini sia stato uno dei divi del proprio tempo, gran parte della sua vita fu dedicata a fuggire dalla folla, dal gran mondo caotico in cui si sentiva perso. Al contrario egli sembrava trovare la sua migliore vena creativa nelle «vaste solitudini» di Torre del Lago, di Chiatri o, in età più tarda, del Golfo di Ansedonia. In questo senso la caccia altro non era che il pretesto per isolarsi ulteriormente dal mondo, nella ricerca di una perfetta armonia con la natura, da cui si sentiva profondamente attratto e in cui trovava la propria fonte di ispirazione. Così, ad esempio, le fitte foreste dell’Abetone divenivano i boschi di sequoie del III atto di Fanciulla del West. Anche per questo egli fu un ambientalista ante litteram. Ad esempio la distruzione apportata dallo sviluppo dell’industria torbiera a Torre del Lago fu una delle maggiori delusioni subite dal compositore che fece di tutto per opporsi, sino a fuggire dalla vista di una simile devastazione ambientale.
Allo stesso, modo l’agreste paesaggio barghigiano per Pascoli divenne fonte di ispirazione poetica. La ricerca della natura era prospettata da Pascoli come necessaria a generare versi, come sanciscono i “Canti di Castelvecchio”: queste poesie sono nate quasi tutte in campagna; e non c’è visione che più campeggi o sul bianco della gran neve o sul verde delle selve o sul biondo del grano, che quella dei trasporti o delle comunioni che passano: e non c’è suono che più si distingua sul fragor dei fiumi e ruscelli, su lo stormir delle piante, sul canto delle cicale e degli uccelli, che quello delle Avemarie. Nei suoi versi emerge continuamente l’amore nei confronti della natura del luogo abitato: il contorno delle Apuane, il fruscio del Rio dell’Orso, i cinguettii delle rondini e dei cardellini sono tutti elementi familiari che contribuiscono a disegnare la bellezza e la pace del romitorio pascoliano.

La mostra offre quattro sezioni: una dedicata al rapporto tra Pascoli e Puccini e al suo sviluppo negli anni, una sui luoghi e le dimore dei due, poi sui 12 temi attraverso i quali si guarda a questi due amici: le passioni che li univano o li dividevano: dai luoghi ai divertimenti, dalla casa alla cucina, dalla natura ai cani, alla macchina fotografica e alle “vaste solitudini” dell’ispirazione, dalle amicizie alle “officine” creative cioè i due studi, a quella, comune, per il fumo. Infine, una quarta sezione ospita le foto artistiche che Caterina Salvi ha dedicato alle due abitazioni.

La mostra espone fotografie, oggetti e documenti provenienti dall’Archivio Pascoli di Castelvecchio a Barga, dall’Archivio Puccini di Torre del Lago e in parte proveniente da fondi privati. Si tratta di documenti quali carteggi, fotografie, oggetti e fotografie artistiche che creeranno a un percorso originale e affascinante che permetterà al visitatore di osservare i luoghi e le dimore del poeta Giovanni Pascoli e del celebre compositore Giacomo Puccini.

I curatori sono Cristiana Ricci, presidente della Fondazione Ricci ETS, Sara Moscardini, addetta culturale della Fondazione Giovanni Pascoli nonché direttrice dell’Istituto storico lucchese sezione di Barga, Manuel Rossi, direttore del comitato scientifico della Fondazione Simonetta Puccini per Giacomo Puccini, Patrizia Mavilla direttrice della Fondazione Simonetta Puccini per Giacomo Puccini, Caterina Salvi, fotografa e grafica.

 

La mostra sarà aperta dal 13 luglio al 31 agosto 2024: il martedì 10-13, il venerdì 15,30-19,30, sabato e domenica 11-13 e 17-19. Ingresso libero.

Info: Fondazione Ricci ETS, 0583724357, fondricci@iol.itwww.fondazionericci.info, Facebook “Fondazione Ricci ETS”, Instagram “fondazione_ricci_barga”.

Lascia per primo un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.