A proposito della Sagra Pascoliana

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CASTIGLIONE DI GARFAGNANA – Come dal titolo, è stata veramente una bella giornata quella di ieri 4 agosto in ricordo di Pascoli con Messa alla Cappella Pascoli al Passo delle Forbici. Ormai sono molti anni che si celebra quest’appuntamento foriero ogni volta di un nuovo tributo d’affetto al grande poeta Giovanni Pascoli. Anticipo e me ne scuso se non sarò perfetto nella descrizione, specialmente nei nomi, perché sono stato invitato dal direttore di questa testata, impossibilitato a essere presente, a scrivere qualcosa a compendio delle foto che ho fatto lungo la mattinata, compito che assolvo, però, senza che mi fossi scritto nomi, salvo quelli che conosco, e altri particolari.

Il primo appuntamento era fissato al Casone di Profecchia, dove alle ore 10,00, il prof. Pietro Paolo Angelini e Sara Moscardini, insieme hanno presentato di fronte a un bel pubblico, il libro “Giovanni Pascoli e Alfredo Caselli, gli amici di Giacomo Puccini”, dove si ritesse il bel rapporto tra i tre, specialmente con riferimento a quello tra Puccini e Pascoli, una descrizione molto apprezzata.

Prima di questo momento c’è stata la parte celebrativa ufficiale, cui hanno apportato il loro contributo varie personalità, tra cui Livio Migliori dell’Accademia del Frignano – Lo Scoltenna, in rappresentanza del versante emiliano, quel confine che la Sagra nel nome di Pascoli, ogni volta unisce in un comune sentire della sua mirabile e universale Poesia. Migliori ha ricordato che già negli anni ’20 del Novecento, se ricordiamo bene, ha detto nel 1924, da una personalità del Frignano, si era iniziato ad avere come punto di riferimento, nel nome di Pascoli, il Passo delle Forbici, anche se, ufficialmente, la prima iniziativa come oggi la ricordiamo e celebriamo, si ebbe l’anno 1932. Allora, alla mente tornano vari nomi, tra cui Augusto Mancini e poi l’allora ex sindaco di Barga Cesare Biondi, che di Pascoli fu uno dei primi esegeti, rendendolo centrale in sue diverse prolusioni universitarie a Siena, e questo, quasi subito dopo la morte, ma anche in vita mai mancarono le sue attenzioni culturali come amico e, soprattutto, quale grandissimo poeta.

Causa la guerra 1940-45, la Sagra Pascoliana è stata sospesa per essere ripresa solo l’anno 1962, vedendo altre importanti personalità salire alla Cappella al Passo delle Forbici a rendere omaggio al Poeta Romagnolo accolto a Barga, nell’antica terra Toscana, dove ancora riposa il suo eterno sonno.

Diverse le personalità che sono state chiamate al tavolo ad apportare il loro contributo alla mattinata, introdotti tutti dai relatori, tra cui la consigliera del Comune di Castiglione Garfagnana Agnese Ugolini, che ha fatto le veci del sindaco Daniele Gaspari, nel cui territorio si celebra totalmente la giornata pascoliana. Poi, per la sindaca Caterina Campani, la rappresentante del Comune di Barga, la consigliera Alice Mariani. Ha fatto seguito la presidente della Fondazione Paolo Cresci Ave Marchi, il già ricordato Livio Migliori, mentre per Coreglia Antelminelli è intervenuta Matilde Gambogi quale organizzatrice culturale del Comune, Patrizia Pieroni, in rappresentanza della Fondazione banca del Monte di Lucca. Agli interventi hanno fatto da intermezzo la lettura di poesie di Pascoli interpretate da tre brave studentesse dell’Istituto Comprensivo di Castiglione Garfagnana, tra cui “La mia sera”.

Al termine dei saluti c’è stata la presentazione del libro che parla dei tre personaggi uniti dalla cultura e che aveva Lucca, il Caffè Caselli, quale momento topico del loro sentirsi amici. In conclusione è stato chiamato al tavolo Pier Giuliano Cecchi, a parlare di quel rapporto tra Puccini e Pascoli, che si celebrò in un’amicizia solo nell’estate 1911, quando tra i due ci fu qual bacio che la suggellò. Pascoli, però, era già malato e nel volgere di otto mesi l’amicizia lasciò posto nei ricordi di Puccini a un grande rammarico, quello di non aver saputo renderla già attuata nei tempi precedenti. Ricorda il sottoscritto che di Pascoli e Puccini ne ebbe occasione di parlare nel 1984, sessantesimo dalla morte di Puccini, realizzando anche un opuscolo, la cui pubblicazione si è ripetuta nel 1993 e spera, ampliato nei contenuti, di arrivare a un libro in questo 2024.

Dopo c’è stata la Messa alla Cappella Pascoli al Passo delle Forbici, al cui termine, da Pietro Paolo Angelini, sono stati ricordati gli otto partigiani della Repubblica di Montefiorino, lì uccisi nella Seconda Guerra Mondiale.

Ha seguito il pranzo al Casone di Profecchia e poi l’appuntamento si è spostato a San Pellegrino, dove c’è stato il ritorno al Giro del Diavolo, quella massa di sassi, il cui significato è stato illustrato storicamente da Pietro Paolo Angelini. Infine, tornando a Pascoli, lo spostamento al Pradaccio, per rendere omaggio all’amicissimo di Pascoli, Alfredo Caselli, che lì incontrò la morte. Ricordo illustrato da Sara Moscardini e Pietro Paolo Angelini, che sul personaggio hanno scritto anche un libro “Caro alle Muse e caro al mio cuore. Alfredo Caselli nel centenario della morte”.

Pier Giuliano Cecchi

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