Inaugura il Festival del Comico a Camporgiano: ospiti Carlotta Proietti, Simonetta Guarino, Consuelo Barilari e Matteo Micheli

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CAMPORGIANO – Tutto pronto per l’inaugurazione della prima ‘folle’ edizione del Festival del Comico… in Shakespeare” nella ‘Grande Selva’ della Garfagnana.

La serata inaugurale si terrà domenica 21 luglio, alle ore 21, nella piazza centrale di Camporgiano ai piedi della suggestiva Rocca Estense. Sarà una conferenza/spettacolo – ad ingresso gratuito – che aprirà ufficialmente il ricco calendario di eventi della rassegna ideata e curata da Consuelo Barilari, organizzata da Comune di Camporgiano e Schegge di Mediterraneo, con il contributo di Regione Toscana e Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, il patrocinio dell’Unione Comuni Garfagnana e di Rai Toscana, e la collaborazione del Laboratorio Teatrale dei Contafole.

Ad introdurre la serata di apertura sarà il Sindaco del Comune di Camporgiano Francesco Pifferi Guasparini. In collegamento da Roma, Carlotta Proietti porterà il suo personale saluto al festival – dedicato proprio al padre, il grande Gigi Proietti, uno tra i più grandi protagonisti della comicità e dello spirito shakespeariano nel nostro secolo.

A seguire monologhi, canzoni e video con le attrici e gli attori under 35 della “Compagnia del Fool” – composta da Damiano Falsini, Alessio Sallustio, Andrea Di Silvio, Riccardo Cantoni e Sara Santucci – i quali, nel corso del festival (che durerà fino al 23 agosto), si cimenteranno in un percorso di spettacoli, laboratori e incontri dedicati alla figura del fool shakespeariano, ovvero il personaggio comico per eccellenza antesignano di tutti i comici del nostro tempo.

La nota attrice di prosa, comica e di cabaret Simonetta Guarino sarà – con la direttrice artistica del festival Consuelo Barilari e il cabarettista e cantante, nonché volto televisivo, Matteo Micheli – tra gli ospiti speciali di questa prima serata della rassegna.

Nata a Savona, diplomata alla Scuola del Teatro Stabile di Genova, Simonetta Guarino è autrice di testi sia per il teatro che per il cabaret. Ha collaborato con molti teatri nazionali e lavorato in compagnia di noti artisti come Tullio Solenghi, Angela Finocchiaro, Claudio Bisio, Daniele Luttazzi, Gioele Dix, Stefano Bollani e molti altri. Ha al suo attivo numerose partecipazioni televisive per RAI 2, RAI 3, Italia1, La 7 e Canale 5 quali: Blog, Wikitaly, Colorado, Zelig, Zelig Off, SuperCiro e Crozza Italia.

Chiamata in occasione del festival – in qualità di maestro della comicità – a tenere un laboratorio in residenza teatrale in Garfagnana sulla messa in scena della “Bisbetica Domata” di William Shakespeare, su testo rielaborato da Masolino D’Amico, Guarino si rivolgerà ai giovani attori della Compagnia dei Fool: “Non è così semplice come appare lavorare sul comico – afferma l’attrice -. I tempi comici sono facili da riconoscere, ma difficili da insegnare. La capacità di essere comici è qualcosa di istintuale. Fondamentale è il rapporto con il pubblico, il quale fa metà del lavoro. Questo significa che l’artista deve stare molto a contatto con il sentimento della platea”.

Ma come si lavora sulla comicità? “Per essere comici bisogna essere, prima di tutto, molto spontanei – spiega Guarino -. E, come si sa, la spontaneità non è qualcosa che si possa costruire. Bisogna cercare di lavorare all’interno della costruzione scenica, mantenendo degli spazi che siano di pura autenticità”. Cosa può dirci della maschera del fool shakespeariano? “Il fool è insignito del compito di essere comico dall’autore – dice la comica ligure – Ma, in realtà, è molto di più. È uno sguardo molto disincantato, a volte anche crudele, su ciò che sta accadendo. Esso, a mio avviso, interpreta il pessimismo della ragione. Egli ride di quella che è la nostra condizione esistenziale con sarcasmo”.

Ma quando è che crolla la comicità? “Quando tocca argomenti intoccabili che, per molte persone, non è consentito valicare – dichiara -. Credo davvero che non sia possibile ridere di tutto. Con tutto, sì. Di tutto, no. Non si può ridere del dolore. Ci vuole empatia anche nella comicità”. La figura del fool può servirci ad interpretare il presente? “Credo sia indispensabile che la comicità schiacci l’occhiolino all’attualità. Ma non solo alla contemporaneità, ma al “qui e ora”. Far sentire vicini comico e spettatore, questa è la magia” conclude.

Per info e prenotazioni visitare i siti www.foolfestival.org e www.graalcultfest.it o scrivere a graalcultfest@gmail.com.

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