Sparatoria dopo i furti di Barga. Arrestato un cittadino albanese a Bari

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BARGA – Era stata, quella del 2023, una estate difficile, di preoccupazioni, allarmi, notti insonni, paura tra la popolazione. Un’estate funestata dai continui furti nelle abitazioni in alcune aree residenziali di Barga, di tentativi di trovare i ladri in fuga andati a vuoto, di continui controlli sul territorio delle forze dell’ordine. Una rocambolesca svolta si era avuta a settembre 2023, quando una sera, l’auto utilizzata dalla banda che imperversava sul territorio che a quanto si sa era già da un po’ ricercata dalle forze dell’ordine anche grazie ai sistemi di video sorveglianza del comune che l’avevano intercettata nei giorni precedenti, (un’auto poi risultata a noleggio) era stata bloccata sul viale Cesare Biondi. Presi alle strette i ladri avevano tentato di investire il carabinieri che aveva provato a fermarli per poi darsi alla fuga, non prima però che l’auto fosse colpita da un proiettile esploso nel tentativo di fermare l’investimento in corso; l’auto era rimasta danneggiata e poco dopo una fuga precipitosa era stata abbandonata sulla strada provinciale 7 tra Barga e Ponte di Catagnana. Da allora quei furti si erano quantomeno interrotti, ma adesso la vicenda ha avuto un nuovo importante sviluppo.

E’ stato catturato a Bari, mentre rientrava in Italia dall’Albania, uno dei presunti componenti della banda che la notte tra l’8 ed il 9 settembre si era reso autore del tentativo d’investire un militare dell’Arma.

Nella circostanza, come detto, il militare era stato costretto anche ad esplodere dei colpi d’arma da fuoco per sottrarsi al tentativo di investirlo, mirando e colpendo una delle ruote dell’auto usata dai malviventi che, pur con il veicolo danneggiato, erano riusciti ad allontanarsi.

L’auto era stata abbondonata poco dopo e ne era seguita una serata a dir poco movimentata con una poderosa caccia all’uomo.

Immediata era scattata la cinturazione della zona con l’attivazione di posti di blocco in tutta l’area interessata, coordinata dal Comando di Compagnia di Castelnuovo, che aveva consentito qualche ora dopo d’intercettare nuovamente la banda che nel frattempo, per guadagnare la fuga, aveva rubato in zona Castelvecchio Pascoli un’altra autovettura. Ne era scaturito un nuovo inseguimento ed un’ulteriore fuga a piedi dei malviventi che si erano dileguati poi tra i boschi nei pressi di Ponte di Campia, facendo perdere le proprie tracce.

Da quel momento, di quella banda, sembravano perse le tracce, ma almeno si erano interrotta la sequenza dei colpi messi a segno nelle settimane precedenti a Barga ma anche in Garfagnana e Media Valle. Invece erano proseguite serrate le indagini da parte del Nucleo Operativo di Castelnuovo di Garfagnana, supportate dalla collaborazione tecnica della sezione investigazioni scientifiche del Comando Provinciale Carabinieri di Firenze, che ha eseguito decine di campioni sulle autovetture sequestrate, arrivando così, in tempi brevi, all’identificazione dei presunti malviventi, tutti pregiudicati che però nel frattempo avrebbero lasciato il territorio nazionale.

La notizia era stata mantenuta nel più totale riserbo al fine di evitare una possibile compromissione delle indagini e quindi la cattura dei presunti responsabili, ai quali è stata attribuita anche la presunta responsabilità di altri furti avvenuti nei giorni precedenti in Garfagnana e Media Valle, sempre utilizzando veicoli a noleggio, intestati a prestanome.

Da qui la denuncia della banda, il terzetto inseguito a Barga, sia per i furti che per resistenza a pubblico ufficiale e da qui  si è arrivati all’emissione di un provvedimento di custodia cautelare emesso dal GIP presso il Tribunale di Lucca nei confronti dell’uomo identificato quale presunto conducente della vettura Link & Ko con la quale aveva tentato l’investimento del militare e con la quale la banda si muoveva in quei giorni: l’uomo è stato arrestato dalla Polizia Marittima di Bari a seguito di un controllo alla frontiera mentre faceva nuovo accesso nel territorio italiano proveniente dall’Albania, ritenendosi evidentemente oramai indenne, visto il tempo trascorso, da provvedimenti giudiziari nei suoi confronti.

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