Le voci della parrocchia, proseguono le conferenze a San Pietro in Campo

-

SAN PIETRO IN CAMPO  – Proseguono gli appuntamenti dedicati ai 300 anni della parrocchia di San Pietro in Campo, in particolar modo il ciclo di incontri dedicati a raccontare gli aspetti storici e spirituali di questo anniversario. Correva infatti il 1723 quando il vescovo di Lucca (il Vicariato di Barga era allora sotto quella Diocesi) decretò l’autonomia della parrocchia di San Pietro in Campo.

Promosso dal Comitato eventi per i 300 anni della Parrocchia, il prossimo appuntamento sarà mercoledì 12 giugno con un intervento a cura di Cristian Tognarelli e Gabriella Pisani dal titolo “Le voci della parrocchia: campane, organi e cori nel tempo”. Nel corso del XIX secolo la chiesa di San Pietro in Campo fu soggetta ad alcuni interventi di ammodernamento, tra cui, su proposta della compagnia del Santissimo Sacramento, l’acquisto di un nuovo organo, il rialzamento del campanile e l’acquisto di tre nuove campane. Un progetto che, alla luce dei scarsi mezzi a disposizione, la comunità di San Pietro in Campo continuò a sostenere per tre decenni tra sacrifici, dedizione e spirito di condivisione, non ultimo quello con i paesani emigrati all’estero. Alla serata parteciperà la Corale di San Pietro in Campo.

L’incontro si tiene alle ore 21 presso le sale parrocchiali di San Pietro in Campo ed è a ingresso libero.

Lo scorso mercoledì 5 giugno si è invece svolto l’incontro “Le ville liberty sul territorio della parrocchia” tenuto dall’arch. Cristiana Ricci, autrice del testo “La Nuova Barga” in collaborazione con Istituto Storico Lucchese e promotrice della Mostra omonima presso la Fondazione Ricci nell’estate 2022.

Un vero inno alla bellezza insieme all’opportunità di conoscere lo sviluppo urbanistico del nostro territorio nei primi trenta anni del ’900 che portò alla “Nuova Barga”, cioè a quella parte della nostra cittadina che si è espansa al di fuori delle antiche mura.

Attraverso la visione di una grande ricchezza di immagini storiche, Cristiana Ricci ha illustrato come ciò sia dovuto alla necessità di ricostruzione dopo il terremoto del 1920 e alla nascita di nuove viabilità di attraversamento e collegamento alla fondovalle, con la possibilità di mettere Barga in contatto con la linea ferroviaria da poco sviluppata.

Lungo le nuove strade a poco a poco furono costruite numerose dimore (ville, villini, palazzine, palazzi), circa un centinaio dalle ricerche effettuate, delle quali tre a San Pietro in Campo.

Committenti soprattutto gli emigranti di ritorno che, tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, vollero dimore belle e accoglienti come vero riscatto sociale alla loro dura storia di emigrazione, curando particolarmente l’interno, quasi a non voler esibire all’esterno i loro successi economici personali.

Così, grazie alla proiezione di foto attuali, riferite a svariati particolari, è apparsa una multiforme bellezza: infissi di legno pregiato con cristalli che portano serigrafate le iniziali del capofamiglia, pavimenti con mattonelle di vari disegni, scale con corrimani di legno finemente intagliati, mobili originali, magnifici lampadari, pareti e soffitti con disegni decorativi policromi di stile floreale e pitture di scene campestri di gusto liberty e del nuovo stile eclettico.

Con queste magnifiche opere sono emersi molti nomi di professionisti, artisti, artigiani locali che l’hanno realizzate con grande perizia.

L’approfondito censimento è stato reso possibile, ha affermato Cristiana Ricci, per la disponibilità di tutti i proprietari che, oltre a fornire notizie, hanno aperto le loro dimore permettendo così a tutti di conoscere e gustare la meraviglia di tali spazi all’interno del nostro territorio.

Lascia per primo un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.