FIRENZE – Un’unica normativa regionale per il Soccorso alpino e speleologico, per riconoscerne l’importanza e regolarne i rapporti con la Regione Toscana.
Sono questi gli obiettivi della proposta di legge “Disposizioni in materia di soccorso alpino e speleologico”, presentata dal consigliere regionale Pd Mario Puppa ed approvata ieri pomeriggio in aula all’unanimità.
«l Soccorso alpino e speleologico toscano (SAST), è stato spiegato, svolge un ruolo centrale nell’ambito delle attività di soccorso negli ambienti montani, ipogei e nelle zone impervie del territorio regionale e costituisce un punto di riferimento nelle iniziative di prevenzione degli infortuni in rapporto con le attività alpinistiche, scialpinistiche, escursionistiche e degli altri sport di montagna. L’attuale normativa, che risale al 2001, affronta solo alcuni aspetti del settore. Era quindi arrivato il momento di pensare a una specifica disciplina regionale finalizzata a riconoscere l’importanza del soccorso alpino e speleologico toscano e, nello stesso tempo, pervenire ad un unico testo normativo che comprendesse tutte le disposizioni attualmente vigenti in materia.
Nello specifico, con questa nuova legge vengono individuate le attività per le quali la Regione Toscana si avvale del SAST, viene prevista una specifica convenzione attraverso la quale definire nel dettaglio tali attività, tra le quali rivestono un ruolo centrale la formazione e l’informazione ai cittadini, e vengono introdotte specifiche previsioni per l’utilizzo dei loghi, anche per dare più visibilità al rapporto tra la Regione ed il SAST. Infine, si prevede che la Regione eroghi un contributo annuale in favore del SAST, che è tenuto ovviamente a trasmettere ogni anno la relazione degli interventi svolti.
Un settore importante per tante zone della nostra regione, un’attività che presenta alti profili di competenza e di coraggio, anche sul nostro territorio, in particolare per quanto riguarda l’area montana della Garfagnana e delle Apuane, dove il Soccorso alpino e speleologico è presente con la “stazione” di Lucca e quella di Querceta (MS), presidi che svolgono decine di interventi ogni anno.
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