Sindacati e istituzioni: le reazioni alla morte sul lavoro di Nicola Corti. Proclamato sciopero di 24 ore nella fabbrica

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Immediata anche la reazione dei sindacati alla morte di Nicola Corti. A firma dei coordinatori nazionali gruppo KME di Fim Fiom Uilm, Michele Folloni, Massimo Braccini, Giacomo Saisi è stato subito emesso un comunicato con il quale è stato proclamato nello stabilimento 24 ore di sciopero a partire dal turno delle 22 di ieri.

“Alla KME di Fornaci di Barga, azienda leader in Europa nella produzione di rame, un operaio di 50 anni ha perso tragicamente la vita rimanendo incastrato in un macchinario – scrivono i tre sindacalisti – Un fatto gravissimo, un nuovo dramma sul lavoro scaturito dalla mancanza di sicurezza.

Nello stabilimento di Fornaci di Barga la RSU ha proclamato 24 ore di sciopero ed è stato immediatamente fermato lo stabilimento, mentre 2 ore di sciopero vengono proclamate in tutti gli stabilimenti nazionali del gruppo KME per il giorno 16 maggio. Il nostro paese sta pagando un tributo di sangue insopportabile, non si può morire di lavoro.

Restiamo in attesa delle indagini di questa tragedia e ci stringiamo al dolore della famiglia, rendendoci disponibili a qualsiasi supporto o azione si renda necessaria”.

Sul luogo della tragedia stasera si è recata anche la prima cittadina di Barga Caterina Campani che ha rilasciato all’uscita questa dichiarazione: “Mi sono subito recata sul posto appena appresa la notizia e sono davvero poche le parole che riesco a pronunciare in questo momento, a parte un abbraccio enorme e commosso alla famiglia che faccio a nome mio e di tutta la comunità di Barga.

Il lavoro è un diritto e la sicurezza sul lavoro è un diritto allo stesso modo: questo è l’impegno più grande che dobbiamo assumerci tutti, questa è la battaglia più importante da portare avanti che riguarda ognuno di noi.” 

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