Nella sua Fornaci la presentazione del libro “Taccuino di un androide”

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FORNACI – Dopo il tuffo nel passato di dieci giorni fa con il libro “Sembra ieri” di Daniele Capecchi, ieri sera siamo stati catapultati in un futuro che è già presente: Massimo Salotti ci ha parlato dell’intelligenza artificiale (IA) con il suo “Taccuino di un Androide“.
Massimo, noto pianista e compositore del nostro paese, da artista poliedrico quale è si è cimentato nella scrittura raccontando il dialogo a quattro mani tra lui ed un robot.
Il lavoro di pianista porta Massimo in giro per il mondo e proprio durante uno di questi viaggi in aereo viene concepita l’idea di scrivere una sorta di dialogo tra lui e l’intelligenza artificiale.
Un pensiero bizzarro se si pensa all’artista che siamo abituati a ritenere come una persona dotata di notevoli capacità creative e sensibilità verso la bellezza in ogni sua forma, che vive in un mondo suo un po’ scollato dalla realtà, “strano” come si suol dire.
L’esistenza di Massimo è stata un perpetuo attraversare porte verso l’ignoto, dalla musica all’arte visiva, fino a questo libro che, come dice lui stesso, è un vero e proprio esperimento, un viaggio nel cuore di quello che significa creare insieme ad un’altra “mente”, esplorando i confini tra l’umano e l’artificiale, tra il sentimento ed il calcolo, tra l’anima ed il silicio.
È significativo che ad introdurre magistralmente l’argomento sia stato Daniele Capecchi rappresentante di una generazione che giocava per strada, che ha conosciuto la televisione da grandicella, che ha imparato ad usare i vari computer e smartphone con una certa fatica ma che, nonostante qualche perplessità e ritrosia, è aperta a nuovi orizzonti. La generazione di Massimo riesce a sfruttare a pieno tutto quello che la tecnologia ed il mondo dei robot può offrirgli.

“All’alba dell’intelligenza artificiale, ci troviamo davanti ad un orizzonte dove le ombre del dubbio si mescolano con la luce dell’ingegno, disegnando il cammino per una convivenza inedita tra mente umana e macchina pensante

Alla fine della serata Massimo ci ha dato un assaggio di come si può, anche abbastanza facilmente, connettersi e dialogare con l’IA che, se da un lato renderà il futuro più semplice, da l’altro queste applicazioni possono essere molto pericolose se mal progettate, utilizzate in modo improprio o hackerate senza considerare che molti ruoli lavorativi verranno sostituiti da questi robot.
Grazie a Massimo e Daniele, a Manuel Graziani che ha portato I saluti dell’Amministrazione Comunale ed al numeroso ed interessato pubblico.

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