La morte di Nicola Corti. Oggi il giorno del dolore. Produzione della fabbrica ferma fino a a lunedì

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FIORNACI – A Fornaci una mattinata amara e di dolore, che si avvertiva palpabile nelle parole, negli sguardi, negli occhi lucidi dei colleghi di lavoro e dei sindacalisti presenti al cancello della fabbrica, in attesa dell’incontro con i vertici aziendali richiesto proprio da FIM, FIOM e UIL dopo quanto accaduto ieri a Nicola Corti, operaio barghigiano rimasto schiacciato tra due rulli nel reparto laminatoio. Incontro che si è concluso in tarda mattinata.

Lo stabilimento ha fermato la produzione in segno di lutto e di rispetto per Nicola e la sua famiglia. Era stato proclamato uno sciopero di 24 ore da ieri sera, ma d’intesa tra azienda e sindacati la produzione è stata fermata, dopo la riunione di stamani, fino a lunedì. In segno di lutto e di rispetto, non solo per la famiglia ma per tutto il popolo di KME Fornaci, dove tutti, nessuno escluso, è rimasto profondamente colpito dall’accaduto.

Nessuno tra i presenti sa spiegarsi che cosa può essere realmente successo perché in quel momento Nicola era solo: i suoi colleghi erano in pausa cena che si fa a turno nel reparto. Lui era rimasto per controllare la funzionalità dell’impianto.  Tutti, nessuno escluso, dall’azienda ai sindacati, ai dipendenti, aspettano di avere maggiori notizie dalle indagini in corso per capire una vicenda, un incidente che per il momento rimane per tutti inspiegabile.

Nicola lavorava al forno flottante 1 ed era sicuramente, come raccontano anche i colleghi, uno dei più esperti in questo lavoro. Era entrato in fabbrica verso la metà degli anni 90 e da allora aveva sempre lavorato in questo reparto; prima al forno flottante 2 dove lavorava il rame per le coperture edilizie e poi all’1, dove è accaduta la tragedia. Era lui che spesso veniva incaricato di formare i più giovani perché considerato il più esperto nel lavoro di fornaiolo.

Sul perché dell’accaduto dovranno però essere le indagini in corso a fare luce. Per il momento qui alla “Metallurgica” come chiamano tutti la fabbrica a Fornaci, c’è solo il dolore per la perdita di Nicola.

Su tutte le parole di Giacomo Saisi, segretario UILM Toscana Nord: “Ci sono delle indagini in corso ed aspettiamo quelle per capire che cosa è successo; oggi è una giornata triste perché non perdiamo solo un lavoratore, ma anche un amico, che per tanti anni ha fatto parte attiva anche all’organizzazione della UILM. Non mi sento dunque  di parlare di sicurezza ma di Nicola, uno di noi, un bravo ragazzo ed uno che si è sempre dato da lavorare sia nell’azienda che nella nostra organizzazione. Oggi siamo soprattutto qui per piangere un grande amico”.

Nella mattinata, a partecipare all’incontro con i vertici aziendali e i sindacati anche la prima cittadina di Barga Caterina Campani che sul luogo della tragedia era accorsa nella stessa serata. Tra le altre decisioni assunte,  nell’incontro, oltre alla chiusura della produzione fino a lunedì, il rinvio a data da destinarsi del concerto pucciniano che il 2 giugno avrebbe dovuto tenersi, d’intesa tra KME e comune, proprio all’interno dello stabilimento. Anche questo un segno di rispetto e di lutto per la perdita di Nicola. Decisione condivisa da tutte le parti..

Il clima che si respira fuori della fabbrica è il clima che si respira un po’ ovunque a Barga e dintorni. Uno degli amici più intimi di Nicola era Eugenio Landi, gommista che lavora con la sua azienda al Chitarrino di Fornaci e che stamani era sconvolto e profondamente addolorato dall’accaduto: “Tu sei il fratellone grande che non ho, mi ripeteva ogni volta che veniva a trovarmi – dice Eugenio con la voce rotta dalla commozione – ed in effetti c’era un rapporto profondo. Io ero il fratello, il confessore, l’amico fidato a cui chiedere consigli quando c’era qualcosa che non andava o anche per comunicare le cose belle. Lo conoscevo fin da quando era piccolo. Io ero amico del babbo Dario, scomparso qualche anno fa e poi lo sono divenuto di Nicola”

Eugenio Landi era stato anche il suo testimone di nozze al matrimonio avvenuto a Barga nel 2008.

“Nicola non aveva un carattere facilissimo, poteva apparire anche  un po’ sulle sue, ma se lo si conosceva un po’ venivano fuori tante doti di lui. Io gli volevo un gran bene… Ancora non ci credo che non c’è più. Non ci posso credere, non ci voglio credere…”

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