CASTELNUOVO DI GARFAGNANA – Un lavoro di tesi finalizzato al recupero e alla salvaguardia di alcune varietà frutticole autoctone della Garfagnana.
Si presenta martedì 9 aprile alle ore 11.30, presso la Sala Consiliare “L. Biagioni” dell’Unione Comuni Garfagnana in via Vittorio Emanuele 9 a Castelnuovo di Garfagnana, il nuovo libro della Banca dell’Identità e della Memoria “Caratterizzazione di varietà frutticole autoctone della Garfagnana” scritto da Elena Bernardini: una ricerca approfondita su antiche varietà di melo, pero, pesco e ciliegio ancora presenti sul territorio, di cui sono stati esaminati aspetti morfologici, fisici, chimici e organolettici.
L’Ente ha deciso di presentare il libro come primo appuntamento di “Aspettando… Selvaggia”, ovvero in apertura della settimana che porterà poi, nel week-end, allo svolgimento della manifestazione “Selvaggia” – la festa delle erbe spontanee, dei fiori e delle gemme promossa dall’Unione Comuni Garfagnana e dal Comune di Castelnuovo di Garfagnana.
Per l’occasione, oltre all’autrice, interverranno il Presidente dell’Unione Comuni Garfagnana Andrea Tagliasacchi, il Responsabile del Settore Forestazione e Bonifica dell’Ente Lorenzo Riccio, il Presidente dell’Ass. Nazionale Città del Castagno Ivo Poli e il Professore del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell’Università di Pisa Dott. Damiano Remorini.
Si tratta di un’importante occasione per approfondire la conoscenza in materia da parte di tanti che si stanno interessando al recupero e alla valorizzazione delle piante da frutto caratteristiche della nostra zona.
Da diversi anni L’Unione Comuni Garfagnana realizza un’importante azione di salvaguardia nei confronti della biodiversità, coltivata e allevata, garantendo il recupero e la conservazione del patrimonio di specie, conoscenze e tradizioni.
“Il libro di Elena Bernardini – afferma il Presidente dell’Unione Comuni Garfagnana Andrea Tagliasacchi – ci fornisce una mole di informazioni importanti per il mantenimento della biodiversità non solo come valore per la memoria, ma anche per possibili sviluppi scientifici e produttivi. Esso si colloca nell’ambito delle attività di recupero e salvaguardia delle varietà frutticole tradizionali della Garfagnana da parte del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell’Università di Pisa, che ringrazio per il contributo scientifico, per la conoscenza e il mantenimento della biodiversità del territorio”.
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