BARGA – Il 25 febbraio scorso è venuto a mancare Francesco Cecchini, una vita trascorsa con la sua Anna Maria prima in Scozia e poi a Barga. Rientrati in patria qui era diventato uno dei componenti piàù assidui nelle iniziative portate avanti dal Gruppo Alpini di Barga,. Quel cappello con quella penna nera, li portava con orgoglio.
La famiglia, il giorno delle esequie, lo ha voluto ricordare così:
Caro Francesco, se come aquiloni provassimo a seguire un refolo di vento per ricordarti e scoprirti nella parte più intensa e genuina del tuo essere, questo respiro ci condurrebbe nella semplicità del tuo paese natio, quella Sommocolonia che racchiudeva come uno scrigno una civiltà contadina fatta di pietre assolate, di nidi di rondine sotto le grondaie, case e focolari, sorsi di vino che celebravano antiche veglie… luoghi dove il silenzio non era mai silenzio, sempre interrotto dal frinire delle cicale, da un fruscio nascosto nell’erba, da un fuggitivo cinguettio di uccelli. Una terra addomesticata fin dalle prime ore dell’alba da mani ruvide già intente a rendere fertile un pezzo di montagna o a tagliare legna per lenire l’inverno, un piccolo mondo fatto di ritmi che sposavano il ciclo ininterrotto delle stagioni, tra prati stalle e pollai dove hai imparato fin da bambino a voler bene anche agli animali, che imparasti subito ad accudire e che hanno sempre ripagato il tuo affetto andandoti incontro fiduciosi di trovare una carezza amica. E’ tra queste persone dalla bontà d’animo e dal viso solcato dalle ombre della fatica che si sono forgiate la tua tempra vigorosa e le tue mani abili a “risolvere ogni necessità”, elementi che ti hanno reso un infaticabile e paziente lavoratore, risorse che con generosità non indugiavi a mettere al servizio anche degli altri. E’ qua, tra questi poderi che possiamo trovato la salda radice la tua vera essenza: una mitezza nello sguardo e nel cuore che ti ha fatto immediatamente comprendere il significato di un cappello di feltro sormontato da una penna nera, scoperto sugli alpeggi militari, con tutte quelle storie raccontate con un trasporto tale che ancora oggi duriamo fatica a riconoscere dove finisci tu e dove comincia un alpino, tanto eravate in simbiosi l’uno con l’altro.
Mitezza di sguardo e anima che sono state le tue armi per conquistare anche un paese lontano, quella Scozia dove il tuo cuore si è vestito a festa e si è innamorato, dove sei diventato marito e padre e dove come al tuo solito, ti sei fatto accettare e ben volere da tutti. E poi, dopo tanti anni vissuti felicemente a Saltcoats, in faccia all’oceano, il solito pensiero riaffiorava, come la melodia di una fisarmonica che andava e veniva tra il presente e il passato, e insieme un lungo filo di nostalgia da riavvolgere per tornare nuovamente a Barga per riassaporare la felicità di coltivare un orto con dedizione, godere di buone compagnie rallegrate da bicchieri di vino alzati a mezzo volto e osservati contro il sole, per gustare la loro rossa limpidezza. E ancora comprendere il piacere di quelle notti riempite di musica nelle sagre estive, allietate da passi di danza leggeri e precisi, un tuo nuovo talento questo, scoperto nelle sale da ballo del vissuto d’oltremanica e condivisi con la tua dolce metà Annamaria.
Si potrebbe ancora raccontare tanto, ma questo tanto troverebbe comunque un unico comune denominatore: lo specchio di una vita affrontata con leggerezza; giochi, scherzi e battute di spirito che ancora una volta facevano trasparire un legame indissolubile con il tuo io bambino, che non ti ha mai voluto lasciare e che ti ha reso prima un padre accogliente e mirabile per i suoi figli e poi un nonno speciale per i nipotini, sempre sicuri di poter trovare un compagno di giochi, di buonumore e di saggezza filtrata dai generosi racconti di un passato riccamente vissuto.
La tua gioia e la tua serena compagnia, dove nessuno si sarebbe mai trovato escluso, continueranno ad alimentare il tuo ricordo nella nostra quotidianità e a farci tenere stretto un piccolo mondo antico povero, ma ricco di bontà e attenzione reciproca.
Lascia un commento