Quando cammino piano e mi fermo a guardare gli alberi di magnolia il tempo rallenta il passo.
Mi piace vivere e lavorare a Barga perché la natura impera.
I miei occhi si perdono sempre, trascinati in su e in giù dai colori di cielo e terra, dalle foglie morte, dai fiori di campo, dai balconi delle ville Liberty, dalla corteccia di un cipresso.
Vado a scuola attraversando a passo lento il parco sotto casa.
Insegnare è un privilegio, una fatica certosina, un mestiere,non una professione, un esperimento a lungo termine, un sogno, un’utopia, un fallimento, un inseguimento, una ricerca, un investimento. Oggi sono tornata a casa indossando una primavera non più mia, con la certezza che i miei studenti non sono indifferenti alla storia, ho visto insieme a loro un documentario sulla strage di Sant’Anna di Stazzema, 12 Agosto 1944 e il silenzio dei ragazzi sono certa che nascondesse commozione. Mi porto addosso la loro impazienza, i loro graffi, la loro voglia di mordere la mano che li nutre. È stata una giornata piena di luce, quella che può abbagliare cuori troppo adulti…Insegnare serve anche a questo, a invecchiare più lentamente.
Ho letto in classe un libro piccolo e prezioso di Nadia Poli, Profumo di Lavanda, edizioni Tra le Righe.
Attraverso questo libro, tanto piccolo quanto prezioso, ragazzi di 15 anni hanno imparato che quando la Grande Storia bussa è impossibile che non entri a gamba tesa nelle minuscole vite di tutti.
Nadia Poli racconta la “sua” storia con commossa spontaneità, come se lo
raccontasse a figli e nipoti, davanti a un camino in un momento di intima familirità,
racconta di una porta che si chiude per sempre alle spalle di una famiglia, la sua.
“Ci incamminammo verso la selva sopra il paese. Si camminava in silenzio, ognuno
aveva sulle spalle due fardelli, uno di stracci, uno di disperazione, e come pesavano”.
Ci sono la guerra e tutte le sue conseguenze: la miseria, la paura e l’innocenza perduta.
Ci sono donne coraggiose, aggrovigliate, perse nei nodi stretti dei loro affetti mancati,
dei loro amori difficili.
C’è una madre, lontana dagli archetipi.
C’è una bambina, che trova rifugio e riparo in un profumo e quel profumo acquista il
potere magico di portarla altrove, concederle tregua, regalarle l’incanto della magia.
Oggi quel profumo mi segue da casa a scuola andata e ritorno.
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