FORNACI Una chiesa che non si è riempita come ci sarebbe aspettati dopo quello che è successo, ma una chiesa comunque con tanta gente che oggi pomeriggio non ha rinunciato a rendere l’ultimo saluto a Maria ed a stringersi attorno al dolore della figlia Gianini, dell’amica, Ivaneide e di tutti coloro che hanno conosciuto e voluto bene a Maria. Loro, si, c’erano tutti.

“Siamo di fronte al mistero del male, più che mai oggi che siamo qui a piangere Maria – ha detto nell’omelia don Giovanni Cartoni che ha celebrato la santa messa – Da questa tragedia ognuno di noi deve trarre il giusto insegnamento ovvero che non possiamo essere indifferenti di fronte a tutto questo.  Che dobbiamo essere custodi gli uni degli altri. Sempre”.

Un momento difficile per tutti dunque, ma anche un momento per ribadire impegno e speranza; nel nome anche di Maria

La figlia Gianini ha assistito alla cerimonia con l’amica di Maria, Ivaneide, che in questi giorni la sta ospitando nella sua casa nel comune di Fabbriche di Vergemoli. Non in prima fila ma proprio lì, accanto al feretro. Poco più in là i sindaci di Barga e di Fabbriche di Vergemoli ed altri sindaci giunti a testimoniare il cordoglio della valle del Serchio. E poi una folla silenziosa e commossa dove spiccavano i visi coperti dalle lacrime di chi con Maria ha condiviso un pezzo del suo troppo breve cammino in questi anni. Prima che il barbaro gesto di un uomo lo interrompesse per sempre.

Dopo le esequie, in un clima di tristezza e commozione, la salma è stata portata al cimitero di Loppia dove Maria è stata sepolta. La sua tomba rimarrà adesso lì a ricordarci che non siamo davvero lontani da questo inferno chiamato femminicidio, da questa violenza brutale che ha sconvolto tutti noi. Per ricordarcelo e per ribadire più impegno da parte di tutti, contro questa guerra senza fine, ogni tanto andiamo a deporre un fiore anche sulla tomba di Maria.