Donna uccisa a Fornaci, la trappola dei 3mila euro per accoltellare Maria

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L’avrebbe attirata in una trappola mortale con la scusa di consegnarle 3mila euro. E invece che i soldi in via Battisti ha tirato fuori il coltello per ucciderla. Questa la dinamica del femminicidio di Fornaci, emersa dagli interrogatori ai quali Vittorio Pescaglini è stato sottoposto prima nella caserma dei carabinieri di Castelnuovo, poi in carcere a Lucca.

L’avrebbe attirata in una trappola mortale con la scusa di consegnarle 3mila euro. E invece che i soldi in via Battisti ha tirato fuori il coltello per ucciderla. Questa la dinamica del femminicidio di Fornaci, emersa dagli interrogatori ai quali Vittorio Pescaglini è stato sottoposto prima nella caserma dei carabinieri di Castelnuovo, poi in carcere a Lucca, dove è tutt’ora detenuto per l’assassinio della moglie, Maria Batista Ferreira.

I due non erano più in buoni rapporti da tempo e stavano definendo la separazione, che avrebbero dovuto firmare proprio martedì. Vittorio spingeva per separarsi, Maria temeva le conseguenze economiche di quella mossa, aveva paura di ritrovarsi senza casa e anche senza cittadinanza.

Lunedì ha mandato un messaggio al marito dicendo che l’indomani non avrebbe firmato la separazione. “A quel punto ho perso la testa”, avrebbe raccontato Pescaglini, che ha fatto scattare la trappola. Ha detto alla moglie che se il problema era economico le avrebbe consegnato del denaro. Ma all’appuntamento sotto l’Hotel Gorizia si è presentato con un micidiale coltello da guerra.

Al giudice per le indagini preliminari il 56enne di Fabbriche ha detto di essere pentito del suo gesto, di essere un uomo distrutto. Adesso però è indagato per omicidio volontario, accusa alla quale è stata aggiunta l’aggravante della premeditazione.

Giovedì è in programma l’autopsia sul corpo di Maria, che ha tentato vanamente di difendersi dal suo assassino ma è stata raggiunta da 4 coltellate.

 

 

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