BARGA – Se a Fornaci è giù iniziato il mese di Natale con i negozi aperti domenica scorsa e tante altre iniziative che riprenderanno nei prossimi fine stetimana e l’8 dicembre, a Barga il segnale vero che siamo entrati nelle feste è il tradizionale “Doppio dell’Immacolata” evento con protagoniste le antiche campane del Duomo di Barga che, alla vigilia dell’Immacolata Concezione vengono suonate per un’intera ora dai valorosi campanari di Barga.
Nella sera del 7 dicembre, dalle 21 alle 22 la squadra dei campanari, riunita al gran completo, regalerà questa emozione immancabile per tutti i barghigiani: un vero e proprio concerto alle orecchie di tutti gli abitanti di Barga; un’ora speciale in cui le antiche campane diffonderanno per tutta la vallata il loro dolce suono che tanto ispirò anche il poeta Giovanni Pascoli, tanto da scrivere la celebre “L’Ora di Barga”. Una volta questo suono, utilizzando il telefono o prima ancora i vecchi registratori, veniva fatto ascoltare anche ai barghigiani sparsi nel mondo ed ancora oggi, grazie ai social ed ai nuovi e moderni mezzi di comunicazione, è così.
Questo evento, del resto, rappresenta uno dei momenti irrinunciabili delle festività made in Barga. Quest’anno saranno 501 anni da quando viene suon ato il Doppio che anche nel 2023 si diffonderà nell’aria dalle 21 alle 22. In contemporanea alle 21 Vespro e Rosario nella chiesa della SS Annunziata. A seguire la fiaccolata dei fedeli che, accompagnati dal suono delle campane, recheranno la sacra immagine ella Madonna del Molino in Duomo con al termine una speciale preghiera a Maria Santissima.
Come ha scritto in più occasioni l’appassionato di storia barghigiano, Cristian Tognarelli, la tradizione del Doppio si scopre derivare da una delibera comunale nel 1522, per celebrare la Madonna, venerata a Barga soprattutto grazie all’effige della Madonna del Mulino, compatrona assieme a San Cristoforo della cittadina.
Tutto inizia nel 1512 quando un’immagine della Vergine dipinta in stile bizantino e conservata presso il Mulino di S. Cristofano (nella zona di Santa Maria a Catagnana), raccontano i documenti dell’epoca, fu vista sudare per diversi giorni e quindi ritenuta miracolosa. Grazie alla presenza dei Francescani a Barga, infatti, la Madonna era tenuta molto in considerazione presso i barghigiani, e fu subito fuori di dubbio che quell’immaginetta sacra andasse onorata come si doveva.
Dal 1522, allora, superate le diatribe sul diritto di possesso e sulla sistemazione della Madonna del Molino in Duomo sorte tra clero e comune, con una delibera si impose al popolo che nel giorno scelto per i festeggiamenti della Vergine, l’8 dicembre, appunto, a Barga si facesse festa come fosse il giorno di Pasqua, prevedendo addirittura ammende per chi contravveniva a questa regola, e suonando a festa le campane del Duomo.
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