Sei aziende sparse tra Lucchesia, Media Valle e Versilia nel mirino della Guardia di Finanza di Lucca. Contestate irregolarità dei crediti d’imposta (finanziati anche dal PNRR) e indicati nelle dichiarazioni dei redditi per abbattere il proprio debito fiscale per 81mila euro.
Sfruttavano i crediti di imposta previsti dal Governo e in parte finanziati anche dal Pnrr per spese che però non rientravano nei parametri. In tutto la Guardia di Finanza ha scovato in provincia di Lucca indebite compensazioni per 81mila euro. Complessivamente, ad oggi, è di circa 7 milioni di euro l’ammontare dei crediti d’imposta al vaglio dei finanzieri.
Tre irregolarità sono state scoperte in altrettante aziende dislocate a Lucca, Bagni di Lucca e Borgo a Mozzano. Una di queste ditte, operante nel settore delle lavanderie industriali, aveva inserito nel conteggio ai fini della maturazione dei relativi benefici fiscali beni acquistati e messi in uso nel 2019, ovvero un anno prima che la misura premiale entrasse in vigore, cioè nel 2020, generando un credito indebito di 34mila euro.
In Versilia il gruppo delle fiamme gialle di Viareggio ha individuato, sulla scorta di precisi indici di potenziale “pericolosità fiscale”, due attività commerciali, entrambe operanti nel settore edile e con sedi nei Comuni di Forte dei Marmi e Pietrasanta, che hanno utilizzato crediti d’imposta che erano stati “dichiarati” per l‘acquisto di macchinari che, nella realtà, non era mai avvenuto. Dopo le ispezioni dei finanzieri, le due aziende hanno però rimediato attraverso il cosiddetto “ravvedimento operoso”. A fornire consulenza fiscale alle due imprese era una società di Seravezza, finita anch’essa nel mirino della Finanza. E’ emerso che anche quest’ultima aveva indebitamente usufruito di vari crediti d’imposta. Ad esempio, quelli previsti per le società che investono per l’acquisto di immobili a uso non abitativo, di beni strumentali etc., per un totale di circa 20.000 euro, ma senza averne i requisiti. Altre irregolarità sono stati riscontrare sulle imposte dei redditi e Iva non versate (e non solo) per un totale di 158mila euro evasi.
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