Ciao, Mario

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BARGA – Ogni mattina che passavo davanti alla sua bottega, chiusa dal 2022, quasi ci speravo. Mi immaginavo che un giorno sarei passato di lì ed avrei visto il Mario intento a fare i capelli a qualche cliente. A parlare col Giorgio Nebbia o a far la barba al Marzio Piacentini in vacanza a Barga ogni estate dagli Stati Uniti. Con la sua cappa azzurra e la sua flemma di sempre..

Invece lui se n’è andato. Ci ha lasciato l’ultimo barbiere vecchio stampo di Barga, il

Mario Carminati. Aveva 74 anni.

Da un po’ non lo vedevamo ma il Mario c’era nei pensieri e nei ricordi di tanti di noi. E ci sarà ancora…. Basterà passare li sul ponte Lombardini

per rivederlo, per immaginarselo…

Mario aveva lasciato la bottega nel 2022 dopo un lungo percorso di recupero da una malattia rara da cui si era ripreso ma che gli aveva imposto di lasciare forbici, rasoi e pennelli.

Per lui non c’era più stata la possibilità di continuare quel lavoro che era stato tutta la sua vita dal 1963 al 2022. Chiudendo così l’unica bottega “old style” di barbiere che era rimasta a Barga. Una bottega che aveva vissuto la storia di Barga da oltre cinquant’anni e che indubbiamente ha raccontato con la sua presenza, con tutti coloro che ci sono passati dentro, una preziosa pagina della vita di questa comunità.

Non c’è più la sua bottega e ora non c’è più il Mario che però non ci vogliamo dimenticare.. che non ci dimenticheremo mai…

Che la terra ti sia lieve… salutaci lassù il Graziano Angelini e tutti gli altri tuoi clienti che ti hanno preceduto. Un giorno ti rincontreremo.

Commenti

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  1. Mario era più di un barbiere per i suoi clienti. Era un amico, un orecchio comprensivo quando condividevamo i problemi con lui. E per Barga era anche una sorta di monumento: un monumento gentile e silenzioso ad altri tempi, a un passato in cui la conversazione era reale e umana, piuttosto che virtuale e distaccata. Nei 20 anni in cui sono stato tra quei fortunati clienti, ha sempre ricordato piccoli, importanti dettagli della mia vita, e ne abbiamo chiacchierato mentre mi tagliava i capelli. “La tua mamma, in America, come sta? E quel fratello a New York, quello che disegna fumetti?” Addio, tranquillo Mario.

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