CASTELNUOVO DI GARFAGNANA – Per ‘architettura vernacolare’ si intende un insieme di costruzioni integrate con il territorio, realizzate in base alle specifiche esigenze degli abitanti, che rappresentano un patrimonio materiale ed immateriale per la comunità.
Da questo punto di vista la Garfagnana – per la sua morfologia caratteristica – rappresenta sicuramente uno stimolo di studio interessante come dimostra il recente lavoro di ricerca su quattro casi paradigmatici – Albiano, Sermezzana (entrambi nel comune di Minucciano), Sillico (Pieve Fosciana) e Trassilico (Gallicano) – messi a confronto.
Il lavoro è frutto di una convenzione operativa partita nel novembre 2021 – della durata di un anno – siglata dall’Unione Comuni Garfagnana e dal DESTeC (Dipartimento di Ingegneria dell’Energia, dei Sistemi, del Territorio e delle Costruzioni) dell’Università di Pisa. Un progetto pilota per le aree interne, che ha individuato quattro borghi aventi come caratteristica comune quella di essere terre di confine.
La ricerca si è concentrata sulla documentazione fotografica dei quattro borghi e quella storico-archivistica, in questo coadiuvati dalle dott.sse Simona Lunatici – da anni collaboratrice con l’ICCD (Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione) – e Lucia Morelli, entrambe della Valle del Serchio.
Proprio in virtù di una convenzione quadro di studio e ricerca stipulata tra il DESTeC e l’ICCD (2021-2025), la schedatura dell’architettura vernacolare in Garfagnana ha visto il ricorso agli strumenti ministeriali di catalogazione messi a disposizione dallo stesso Istituto Centrale Catalogo e la Documentazione.
“Nello specifico – spiega la prof.ssa Denise Ulivieri, storica dell’architettura e responsabile scientifica, per il Dipartimento, della convenzione operativa stipulata con l’Unione Comuni Garfagnana nonché della convenzione tra DESTeC e ICCD – è stato utilizzato il MODI-modulo identificativo tramite l’utilizzo del sistema di catalogazione nazionale denominato SIGECweb, così come previsto dalla convenzione”.
Una parte delle schede del patrimonio architettonico vernacolare redatte durante le attività previste dal progetto di ricerca “Architettura vernacolare in Garfagnana casi paradigmatici a confronto” sono state revisionate e pubblicate nel Catalogo Generale dei Beni Culturali sul sito del Ministero della Cultura.
Il catalogo delle schede – disponibili online – ha lo scopo di rendere visibili queste architetture, per certi versi, ‘invisibili’ e creare un itinerario tematico.
Il presidente dell’Unione Comuni Garfagnana Andrea Tagliasacchi esprime grande soddisfazione per i risultati della ricerca, che persegue obiettivi di sviluppo sostenibile e promozione delle attività sociali e professionali all’interno delle città, ed annuncia anche che l’architettura vernacolare sarà oggetto di un volume della Banca Identità e Memoria della Garfagnana che verrà prossimamente realizzato.
Durante il lavoro di ricerca, infatti, sono stati rinvenuti circa 600 scatti della Garfagnana e Meviavalle del Serchio, risalenti agli anni ’70, appartenenti all’archivio fotografico del prof. Piero Pierotti ed altri interessanti scritti sulle abitudini di vita degli abitanti della Garfagnana contenuti nell’archivio del maestro e ricercatore Giovanni Martini. Parte di questi ritrovamenti, uniti alle testimonianze orali raccolte durante la ricerca (Associazione Polis di Sillico, cooperativa di comunità ArborInMonte di Trassilico, l’Associazione La Giubba di Piazza al Serchio e gli abitanti dei borghi in esame), ed ai suggerimenti dei futuri ingegneri-architetti che – coordinati dalla prof.ssa Ulivieri e dall’ing. Stefania Landi – hanno partecipato al workshop nei borghi selezionati per il progetto, confluiranno nel libro in uscita.
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