BARGA – LuccaAutori, il premio letterario Racconti nella rete insieme alla Fondazione Pascoli di Castelvecchio, per la serie di incontri culturali “Giovanni Pascoli, narratore dell’avvenire” ha promosso stamani un incontro con gli studenti delle scuole superiori e delle scuole medie di Barga che si è svolto al cinema Roma con la presenza di Simona Dalla Chiesa che ha presentato il suo libro “Carlo Alberto dalla Chiesa. Un papà con gli alamari
Nutrita nell’occasione, a rendere omaggio alla figlia di uno dei rappresentanti più significativi della legalità e delle istituzioni morto per mano della mafia, anche la presenza delle autorità militari e civili, a cominciare dai comandanti provinciali di Carabinieri e Guardia di Finanza, rispettivamente Col. Arturo Sessa e Col. Marco Querqui e dal questore Dario Sallustio.
Sul palco, insieme all’autrice, la sindaca di Barga Caterina Campani, Alessandro Adami, presidente della Fondazione Giovanni Pascoli e Demetrio Brandi, presidente di LuccAutori.
Un libro, quello scritto e poi raccontato ai ragazzi da Simona Dalla Chiesa, che porta a conoscere non la figura di Generale che ha rappresentato nella vita lo stato e una forte lotta alla mafia, ma quella dell’uomo nell’intimità della sua famiglia e della vita quotidiana; che porta a conoscere alla fine un personaggio che ha dato tutto per la legalità, ma anche che era ricco di grandi sentimenti e valori.
Il libro vuole ribadire peraltro l’impegno della famiglia Dalla Chiesa per ricordare oggi come ieri la figura del padre:
“Abbiamo da subito dopo la sua morte dovuto tenere alta la sua memoria – ha detto – perché ci siamo resi conto che la politica di allora voleva dimenticare al più presto il Prefetto Dalla Chiesa. Abbiamo voluto farlo proseguendo nei suoi insegnanti a portare avanti i suoi valori.”
Ma cosa c’entra Pascoli con Dalla Chiesa?
Lo ha spiegato bene il presidente della Fondazione Adami: dall’archivio di casa Pascoli è stata ritrovata recentemente una lettera scritta da Pascoli al dottor Notarbartolo in Sicilia, dopo l’assassinio del padre ucciso dalla mafia perché non si era sottomesso. Scrisse una lettera, i cui passaggi più significativi sono stati letti nel corso della mattinata dall’attore Alessandro Bertolucci, con la quale esprimeva la sua vicinanza al figlio. Da figlio anche lui di padre ucciso: Pascoli fu insomma uno dei primi all’inizio del ‘8900 a schierarsi pubblicamente contro i fenomeni mafiosi.
Una lettera toccante che tra i vari passaggi riporta: “Meglio figlio di un assassinato che di un assassino”. Una lettera, assieme alla vicenda di un Pascoli figlio di un padre ucciso come lei, che ha colpito molto la Dalla Chiesa.
“Oggi era il compleanno del mio papà ed essere qui a ricordarlo con tanti ragazzi mi intenerisce, come mi fa piacere la presenza con espressioni istituzionali importanti a tutti livelli, in questa sala. La lettera scritta da Pascoli a Notarbartolo mi ha fatto provare i brividi. Ho sentito la vicinanza affettiva di Pascoli che parla ad un altro figlio; ad un “fratello di sventura”, come scrive, che ha avuto il padre ucciso.
Come Pascoli, come Notarbartolo, tutti noi continuiamo da anni pur con storie diverse a chiedere verità e giustizia”
Alla fine di certo un incontro costruttivo per i giovani presenti, soprattutto per i ragazzi dell’ISI di Barga che con la scuola prenderanno parte prossimamente in Sicilia alla “Settimana della Legalità”
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