Gorfigliano si prepara a celebrare la tradizionale Festa della Madonna del Cavatore giunta quest’anno alla 76esima edizione, ormai oltre i tre/quarti di secolo. E’ uno dei momenti più toccanti vissuti da questa piccola comunità dell’Alta Garfagnana, notoriamente paese di cavatori.
La prima volta ci riporta indietro nel tempo all’immediato dopoguerra: al lontano 1947. Da allora è trascorso tanto tempo ma la manifestazione, così sentita e attesa in questo spicchio di Alta Garfagnana, ha mantenuto intatto il suo fascino e la sua profonda connotazione religiosa. Terra di cavatori, Gorfigliano, che tanto ha dato anche in termini di vite umane, l’ultima purtroppo solo pochi mesi fa, come testimonia ampiamente la stele in marmo con tanti uomini che hanno perduto la vita nell’assolvere il loro duro lavoro. La manifestazione avrà il suo clou sabato sera con la discesa della Madonnina del Cavatore dal Bacolaio dove peraltro resta per tutto l’anno. Ad attenderla, in località Segheria ci sarà tanta gente: i gorfiglianesi ma anche persone provenienti da altre zone della Garfagnana e della provincia. Una breve cerimonia religiosa nella piccola ma bellissima cappellina e una preghiera a protezione dei cavatori che a fine serata l’accompagneranno a spalla fino alla chiesa parrocchiale. Poi ad un certo punto si farà buio sulla Valle dell’Acqua Bianca con le sole maestose apuane a fare da imponente parete. Sarà il momento degli spettacolari fuochi d’artificio che ormai dagli anni ’90 fanno da cornice alla Festa. La manifestazione proseguirà poi la domenica mattina alle 11 con la Santa Messa sempre alla Segheria e poi nel tardo pomeriggio la bianca effige della Santa Vergine riprenderà la via dei monti e delle cave di marmo. Da lassù a proteggere i cavatori e anche tutti noi che ne abbiamo tanto bisogno in questi tempi folli e duri.
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