BARGA – Sanità in Valle del Serchio ed in particolare nel territorio barghigiano. Ne parliamo con Caterina Campani, la presidente della conferenza zonale dei sindaci della Valle del Serchio per la sanità, in qualità però stavolta, visto che si parla di Barga, di sindaca di questo comune.
– Sono diverse le questioni che interessano il territorio e tra queste, da tempo si parla di lavori all’ospedale di Barga finanziati con i fondi del PNRR, contributi di ben 2,5 milioni di euro per accrescere i servizi del “San Francesco”.
“Sì, in autunno è previsto il trasloco degli ambulatori per far partire i lavori. In particolare viene buttata giù e ricostruita una palazzina (quella a fianco dell’ingresso), che consentirà poi di poter contare su una struttura ospedaliera ulteriormente efficiente e organizzata e vicina ai cittadini.
Stiamo lavorando insieme all’azienda sanitaria affinché gli ambulatori presenti in questa palazzina vengano ricollocati in altre aree all’interno dell’ospedale, cercando di creare il minor disagio possibile agli operatori e ai medici.
Una volta terminati i lavori, saranno creati 20 nuovi posti letto dedicati alle cure intermedie: questo significa ampliare l’offerta sanitaria per le nostre comunità e essere più vicini e maggiormente capaci di rispondere alle esigenze dei pazienti e delle famiglie.
Con quasi 6 milioni di euro sarà inoltre recuperata la parte del vecchio ospedale: questo ci consentirà di dotare il San Francesco di nuovi e ulteriori spazi ancora e quindi di confermare l’importanza di questo presidio ospedaliero”.
– Questione ex Ceser di Fornaci con il distretto socio sanitario. Da tempo, con l’imminente trasferimento di alcuni servizi su Gallicano, si parla della sua chiusura.
“Non è assolutamente così. Il Ceser è pieno di attività e resterà attivo al 100% dei suoi spazi anche perché gli ambulatori specialistici che saranno spostati su Gallicano quando saranno terminati i lavori, lasceranno il posto alla creazione definitiva di tutto il polo della salute mentale della Valle del Serchio. Di sicuro poi al Ceser resteranno tutti i servizi essenziali come per esempio centro prelievi, cup, riabilitazione, infermieristica di famiglia, oltre al centro diurno per disabili.
– Nel mese di giugno il confronto con l’assessore regionale Bezzini sulla sanità della Valle. Che novità sono emerse per il territorio barghigiano?
“Sono state affrontate diverse tematiche tra cui l’organizzazione del sistema di emergenza-urgenza. Nelle previsioni di riorganizzazione è prevista per Barga la presenza di un’auto medica con medico e infermiere a bordo. Una ottima notizia.
Ci sono alcune difficoltà su altre zone su cui stiamo ancora discutendo perché le proposte fatte non sono state bene accolte.
Altro aspetto che abbiamo affrontato è la sostituzione dei pensionamenti che si prospettano nel breve futuro. Sappiamo delle difficoltà che sta vivendo la sanità in generale sul reperimento del personale, ma abbiamo ribadito tutti insieme con forza la necessità di salvaguardare il più possibile le zone interne come le nostre.
Tra le positive novità emerse nel confronto che Bezzini, assieme al direttore generale ASL Toscana Nord Ovest, Letizia Casani, tenne anche con gli operatori del nostro ospedale, quella che riguarda la cartella clinica informatizzata. In seguito alle sollecitazioni date, i lavori sono partiti praticamente da subito ed entro novembre anche all’Ospedale di Barga entrerà a regime la cartella informatizzata che fa fare un salto di qualità ulteriore anche alla struttura ospedaliera barghigiana mettendola in rete con le altre strutture del territorio della Toscana Nord Ovest, con le quali potranno essere confrontate e condivise tutte le informazioni mediche del paziente. Grazie al sistema sviluppato dalla Fondazione Monasterio che si chiama Hms-C7 tutti i nuovi ricoveri saranno dunque informatizzati”
– Il progetto Proximity care, dedicato il miglioramento della sanità territoriale nelle aree marginali. Come si procede?
“Questo progetto sta andando avanti e come conferenza dei sindaci, come parte politica insomma, lo stiamo seguendo con molta attenzione, tanto è che ci vediamo spesso in cabina di regia con i protagonisti del progetto, la Scuola superiore di Sant’Anna, la Fondazione CRL , l’Azienda Sanitaria e la Regione per costanti aggiornamenti. La bontà di questo progetto è sicuramente l’essere partiti dall’analisi dei dati del territorio, aver individuato le aree più critiche e grazie alla Scuola Superiore Sant’Anna , l’aver previsto una progettualità specifica, con una forte spinta innovativa. Questo progetto, unico direi in Italia, sta raccogliendo molto favore e attenzione, tanto che può essere definito come progetto pilota che potrà essere esportato altrove. Alcune linee progettuali sono già partite , in particolare in collaborazione con il mondo della scuola, partiranno attività di formazione del personale medico, che vedrà coinvolto anche il personale della nostra struttura ospedaliera. Ci saranno spazi dedicati che diventeranno centro aziendale per la simulazione per attività correlate all’area materno infantile e per le attività emergenziali dell’ambito territoriale.
Dopo l’estate sarà presente un Camper che girerà il territorio, anche i luoghi più marginali, che permetterà di effettuare diverse tipologie di screening, in riposta ad una delle criticità individuate nel nostro territorio, ossia la bassa adesione rispetto alla media regionale per alcune tipologie. L’obiettivo è di avvicinare il cittadino ai servizi per stimolare la prevenzione”. Tante altre linea progettuali stanno prendendo forma e ci saranno aggiornamenti in merito”.
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