Storia del Teatro Differenti. Le ottocentesche rappresentazioni. (diciottesima parte)

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L’inizio del nuovo secolo, l’Ottocento, come si è già detto, fu molto movimentato nella regione italiana e così anche a Barga, che vide l’alternarsi di vari poteri sino alla Restaurazione. Comunque a noi interessa conoscere un poco come si muovesse l’Accademia con il suo Teatro lungo tutto questo secolo. Qualcosa si è già detto, cose avvenute ma poi dimenticate come sempre accadranno, se non ci sarà qualcuno che le ferma per i posteri e, noi, nei nostri limiti, abbiamo cercato diassolvere questo compito, togliendo assai dall’oblio. Non è un completo recupero, però ci abbiamo messo la nostra buona volontà affinché fosse all’appello il più possibile degli avvenimenti.

Ora vediamo di dare qualche nota circa gli spettacoli teatrali che in questa landa del Granducato Toscana si attuavano grazie all’Accademia dei Differenti, ispirata al bene della cultura ma soprattutto alla continua emancipazione di quest’antica Terra di Barga. Luogo che un dì, consapevolmente, si era reso visibilmente atto e poi dai maggiori, scelto ed erto, specialmente da Gregorio IX, a baluardo di tutta la sua Garfagnana, così voluto un dì daBeatrice e Matilde, con gli imperatori, esemplare il “Barbarossa”, che qui giocò una delle sue carte nel conflitto tra “papato e impero”.  Memorie ormai lontane ma mai sopite nello spirito che altro non produsse in Barga se non la volontà di continuare a sentirsi parte di un mondo grande che in qualche misura gli apparteneva.

Non faremo un elenco completo di ciò che abbiamo in vista, ma stralceremo delle cose e ci ragioneremo soprattutto per far capire in quale misura il fattore locale integrasse le varie compagnie scritturate dall’Accademia e ce ne sono vari esempi.

Iniziamo con la già incontrata Compagnia Gatteschi e siamo al 1807, che particolarmente osservammo perché la sua presenza suggerì o fu quella l’occasione per stilare nero su bianco i “Capitoli dei Doveri e delle Facoltà dei Deputati Serali del Teatro, che l’Accademia avrebbe nominato con il rigido incarico di controllori all’interno dello stesso Teatro. La Compagnia iniziò gli spettacoli, parrebbe di prosa, posti in abbonamento, il 10 giugno e finirono il 16 luglio per un complessivo numero di ventiquattro recite e ogni sera un titolo diverso. Poi, iniziarono alcune recite, esattamente il 18 e il 19 luglio, dette beneficiate a favore della prima donna Teresa Salimbeni, che dette “Davide alle falde del Carmelo”, fruttandogli, almeno quelle due recite, Lire 100, seppur si lasci intendere che probabilmente ce ne furonoanche altre. (34)

Un’attività dell’anno 1810 si presenta interessante perché, questo ci interessa, abbiamo l’occasione di meditare sul fattore locale che integra una serie di spettacoli:

Antonio Tosorini di Pisa Professore di Corno da Caccia, previo il permesso di dare una Accademia di Musica si vocale che in strumentale nel nobil Teatro dei Signori Accademici Differenti di questa onoratissima Terra di Barga previo(…) avrà luogo nel prelodato Teatro la sopraddetta Accademia, nella quale colla maggior possibile esattezza, verranno eseguiti i presenti pezzi, cioè …

1° Sinfonia a piena orchestra.

2° Concerto di corno da caccia eseguito dal sopraddetto Sig. Tosorini.

3° Aria seria con chitarra Francese obbligata eseguita dal Sig. Antonio Galgani.

4° Concerto di flauto eseguito dal celebre Sig. Giuseppe Closset.

5° Aria buffa similmente con chitarra cantata dal ridetto Antonio Galgani.

6° Concerto a fagotto e corno eseguito dall’abilissimo Sig. Closset e dal ripetuto Tesorini.

7° Variazione a corno e chitarra.

8° Sinfonia a piena orchestra.

I pezzi di musica saranno dei più scelti. I Professori e i Dilettanti non mancheranno di diligenza e precisione nell’eseguirli. Voi colti Barghigiani che sempre vi distinguete col genio per le Belle Arti e per l’amore dell’Armo… ….. che qualifica le anime sensibili e generose non defraudate le ben fondate speranze del vostro umilissimo servo Antonio Tesorini coll’onorarlo in detta sera della vostra presenza, della vostra protezione e del vostro compatimento.(Nel dì 12 agosto 1810 ebbe luogo la suddetta accademia di Musica che incontrò la generale approvazione)

Ecco allora che in ciò che si pone in evidenza sopra circa lo spettacolo, messo in piedi da Antonio Tosorini, si evince che fosse stato scritturato il barghigiano Antonio Galgani per suonare la “chitarra francese” ossia il classico strumento che tutti si conosce,ma ne suonava anche altri. Quando Tosorini dice di “professori e dilettanti” pare che con la seconda qualifica faccia riferimento al fattore locale che è stato scritturato e perché, appunto, si usa il termine al plurale, si pensa da non intendersi unicamente diretto alla singola persona di Galgani, ma potrebbero essere confluiti nell’orchestra anche degli elementi, appunto, locali che certamente non mancavano, solo ritornando a quanto si è già osservato circa l’Accademia di Musica sorta a Barga nel 1795.

Per stilare gli avvisi teatrali, l’Accademia dei Differenti, in certi casi, cioè quando spettava a lei l’esecuzione materiale delle locandine, la vediamo servirsi di uno stampatore che era a Castelnuovo Garfagnana, un certo Giuseppe Stefani che licenzia varie cose per Barga come quest’avviso teatrale per il tenore Giovanni Rosi. La stamperia forse è una sorta di primato in Valle del Serchio che risaliva al 1770 e sempre a Castelnuovo Garfagnana, ma con un Simoni, ci sarà poi, dopo lo Stefani, anche un Fontana. Questa di cui parliamo ora, stampata da Stefani, è un’altra rappresentazione al Teatro che si ebbe in questo 1810, il primo atto di “Raggiri amorosi” di Pietro Carlo Guglielmi (1772-1817). Anche qui si pone in evidenza il concorso di “due Dilettanti del Paese” che a un certo momento avrebbero eseguito un concerto di clarinetti. Lo spettacolo prevedeva poi l’illuminazione a giorno del Teatro con il tenore Rosi che si sarebbe esibito nel “Sogno di Ulisse”, dopodiché prese avvio un gran ballo in sala.

Andando avanti con il recupero delle memorie vediamo cose curiose come quando, tornata la Toscana al Granducato, l’anno 1821, ci fa soffermare sul ricordo di una beneficiata a favore dell’attore Giuseppe Bisiotti, detta “spettacolosarappresentanza, avvenuta precisamente sabato 25 agosto, e il perché lo dice egli stesso dopo l’annuncio del titolo: “Vita, aggressioni e morte del capo assassino Stefano Spatolino e compagni.” Quantità di truppa, aggressioni, assalti, abbattimento a fuoco vivo, arresto degli assassini, condanna, fucilazione a vista dei rei, decorazioni, nulla verrà omesso onde riuscir possa di vostra soddisfazione. A questi annunci le persone di Barga, prive di ogni svago di oggi, accorrevano numerose a vedere sul palco ciò che di straordinario si prospettava.

In quest’ottica immaginiamoci come potesse reagire il presunto spettatore all’annuncio che per l’estate 1825 ci sarebbe stato sul palco del Differenti il “Ballo sulla corda”, eseguito dalla Compagnia dei Funamboli ma attenzione, la musica era stata ridotta a due violini dal nostro maestro Antonio Galgani che prima abbiamo già incontrato quale chitarrista.

Tra gli spettacoli non poteva mancare assolutamente la maschera di Stentarello, che tanto faceva ridere con le sue comiche allusioni e gli annunci erano dei più vistosi. Così come accadde l’anno 1832, il 22 agosto, che si dette una produzione seria “L’incendio e caduta della città e tempio di Gerusalemme sotto il regno di Tito il Clemente” e a seguire “Stenterello spaventato dalli spiriti.” (con combattimento a vista) – Artisti: Regina Poggi e Raffaele Buttafava. Stentarello era una maschera fiorentina che rappresentava uno magro dagli stenti che però faceva ridere con le sue battute. Ai nostri spettatori, già presi dall’idea di ridere con Stentarello, immaginiamoci che effetto poteva fare il solo pensiero di vederlo alle prese con gli spiriti.

Qui parliamo ancora portando un esempio, come si muovessero le cose circa gli allestimenti delle stagioni al Teatro dei Differenti di Barga. Una lettera fatta avere al Segretario dell’Accademia, con la quale l’Agenzia Teatrale di Ignazio Parisini e Francesco Miniati di Firenze chiede lumi su come potesse comportarsi.

Chi scrive è proprio Ignazio Parisini, alla data del 24 aprile 1834 che così inizia la lettera diretta quasi certamente al Segretario dell’Accademia dei Differenti:

Sono a pregarla di scusare il disturbo … Siccome alcuni virtuosi di Musica prenderebbero l’assunto di venire costì a passarvi un qualche tempo nel loro Teatro a darvi delle rappresentanze di Opere semiserie e buffe, perciò Ella potrebbe parlarne a codesti Sigg. Accademici, ecc. In pratica vorrebbe sapere dei costi e ricavi e come ci sarebbe da regolarsi per le spese d’orchestra, se ci fossero dei coristi, suggeritori e tutto lo vorrebbe in chiaro per dare il là all’impresa teatrale e circa gli orari d’apertura del Teatro, essendo che in Barga ci sia fiera o festa. Essendo lettera dell’aprile e conoscendo le feste di Barga, si parla o della festa di luglio per il patrono San Cristoforo oppure della fiera di metà agosto per Santa Maria e San Rocco.  Finisce la lettera con la qualifica di chi scrive: Primo violino della Pergola.

Circa il Primo violino va aperto un inciso che riguarda l’allora sua funzione in un’orchestra. Ebbene, questi sino alla metà del secolo XIX, 1850 c.a., era considerato e aveva la funzione di direttore della stessa orchestra, altro ruolo per rappresentare un’opera lo svolgeva il maestro concertatore. Questo sino all’avvento rivoluzionario del direttore unico d’orchestra, com’è oggigiorno, introdotto dal musicista Angelo Mariani (1821-1873) che riunì in un’unica persona i due ruoli: primo violino e maestro concertatore. Mariani divenne direttore d’orchestre, amico di Verdi che, quando si ruppe l’amicizia, introdusse in Italia le opere di Wagner. (35)

Ovviamente andiamo a volo d’uccello e sorvolando su altre rappresentazioni eccoci al 1839 e qui siamo nel pieno del nostro assunto, in quanto l’impresa tiene conto di molti personaggi di Barga impegnati in varie parti, dall’esecuzione musicale, al coro, alla scenografia, ecc, così come vedremo e commenteremo e il tutto per un totale di venti recite escluse le beneficiate. Per i musicisti si tenga conto che in Barga c’erano, perché in quest’anno 1839 da ben sedici anni, come già abbiamo osservato, ha preso avvio la privata Banda Cittadina, sorretta economicamente dalle famiglie più facoltose del paese.

Per questa forte connessione tra professionisti e dilettanti del luogo, ovviamente guardando la cosa con occhi attenti all’utile sviluppo culturale paesano, possiamo ben dire che il Teatro dei Differenti ora ha raggiunto uno dei massimi splendori di tutti i suoi tempi di esistenza, ma andiamo a leggere il manifesto e vedremo cosa ci presenta.

Estate 1839

Nel Teatro dei Sig. Accademici “Differenti” in Barga, nella corrente estate del 1839, si rappresenteranno due opere in musica dell’immortale Maestro Cavaliere Vincenzo Bellini. La prima “seria” intitolata “La Norma”. La seconda “Semiseria” intitolata “La sonnambula”. Si faccia attenzione che la qualifica di attori valeva anche per i cantanti.

Attori della Norma:

Pollione, Proconsole di Roma nelle Gallie: Sig. Angelo Graziani.
Oroveso, capo dei Druidi:   Francesco Barsanti.
Norma, druidessa figlia di Oroveso:  “    Adelaide Orlandes.
Adalgisa, giovine ministra del tempio di d’Irminsul:   Adelasia Carraresi.
Clotilde, confidente di Norma ……………………………..:  “    N. N.
Flavio, amico di Pollione ………………………………………:  “    N. N.
Due fanciulli, figli di Norma e di Pollione ……………..:  “    N. N.

Cori e comparse di Druidi, Sacerdotesse, Guerrieri e Soldati.

La scena è nelle Gallie nella Foresta sacra e nel Tempio.

Attori nella Sonnambula:

Il Conte Rodolfo, Signore del Villaggio ………………..: Sig. Costante Capurri.
Teresa, molinara………………………………………………..:  “    N. N. ​
Amina, Orfanella raccolta da Teresa, fidanzata ad:  “    Adelaide Orlandes.
Elvino, ricco possidente del villaggio ………………….:  “    Angelo Graziani.
Lisa, Ostessa, amante di Elvino …………………………..:  “    Adelasia Carraresi.
Alessio, Contadino, amante di Lisa ……………………..:  “    N. N.
Un notaro …………………………………………………………..:  “     N. N.

La scena è in un villaggio della Svizzera.

Intanto, come prima cosa, possiamo dire fosse ovvio che nelle parti principali delle due opere si esibissero dei professionisti, così come si legge nel manifesto. Una delle cose interessanti è leggere chi fosse stato il

Maestro Istruttore dei Cori: Eccellentissimo Sig. Dottore Andrea Ciarpi Maestro di Cappella della Collegiata di Barga.Questi è un personaggio appartenente a un’antica casata di Barga che vide nascere il pittore Baccio Ciarpi (Barga 1574 – Roma 1654).

Qui si fa interessante la questione, perché noi sappiamo che la Collegiata di Barga avesse, stipendiati dall’Opera di San Cristofano, molte figure tra cui il Maestro della Cappella che ora è il detto Ciarpi, che istruisce vari coristi, almeno dieci persone. In questo caso delle opere al Teatro è possibile che i cantanti della Collegita abbiano eseguito i cori delle opere, in ciò istruiti dal maestro Ciarpi. Questo è un primo esempio di connessione tra impresa delle opere e fattore locale.

Passiamo ora a leggere i componenti dell’orchestra e anche qui vediamo che il fattore locale propende a larga se non a sostanziale maggioranza. Tace il manifesto circa i nomi di altri suonatori della Terra che parteciperanno a comporre l’orchestra. La somma di queste due notizie è molto interessante. Si ricordi che dal 1823 è ufficialmente nata la Banda Cittadina. Ciò conferma che non mancassero in loco i suonatori e in effetti, ecco che alcuni nomi elencati nel manifesto si riconoscono per barghigiani, direi quasi tutti, come i tre fratelli Galgani. Gli unici due estranei sono il suonatore di contrabbasso Baccattini e il primo violino e direttore d’orchestra Cinatti.

Professori di Orchestra

Primo Contrabbasso: Sig. Carlo Baccattini.
Primo Violoncello: Sig. ………
Primo Flauto: Sig. Antonio Cardosi.
Ottavino: Sig. Luigi Poli.
Primo Clarino: Nobil Uomo Sig. Giuseppe Verzani.
Altro Clarino: Sig. Pietro Arrighi.
Secondo Oboe: Sig. Giuseppe Galgani.
Opficleid: Sig. ………
Primo Fagotto: Sig. Vincenzo Donnini.
Primo Violino e Direttore d’Orchestra: Sig. Giovanni Cinatti.
Primo Violino alla Spalla: Ecc.mo Sig. Dott. Guido Guidi.
Primo Violino dei Secondi: Sig. Maestro Antonio Galgani.
Violino di Spalla al primo dei Secondi: Sig. Luigi Giannotti.
Altro Violino Secondo: Sig. Francesco Guidi.
Prima Viola: Ecc.mo Sig. Dott. Giuseppe Conti.
Prima Tromba duttile: Nobil Uomo Sig. Cristoforo Verzani.
Primo Trombone: Sig. Luigi Galgani.
Primo Corno: Sig. Michele Equi.
Secondo Corno: Sig. Cesare Iaccheri.
Tromba a Chiavi: N. N.
Tromba a squillo: Sig. ………
Con altri sonatori dilettanti della Terra.

Con ciò che vedremo ora si capisce che la rappresentazione delle due opere avessero avuto come nerbo portante il fattore locale per la citazione a seguire: Pittore Scenografo: Sig. Luigi Bertagna. Macchinista: Sig. Colognori. Mentre per la parte costumi e spartiti ecco che si dice: Il vestiario è d’invenzione e proprietà del Sig. Sereno Sereni di Firenze e gli spartiti del Sig. Francesco Miniati.Luigi Bertagna fu un buon pittore di Barga. Bertagna fu anche un decoratore che fece bei lavori in loco ma anche fuori, come a Firenze.

L’Impresa si pose in cuore di dare uno spettacolo per ogni sua parte non indegno di questa colta Città, ove è tanto intelletto e sentimento per la divina arte della musica.

Non ha la stessa risparmiato in nulla il suo zelo, e non ha perdonato a nessuna spesa, non avendo altro suo proprio interesse che quello di servire coscienziosamente il Pubblico, e di corrispondere ad autorevolissimi eccitamenti ch’ebbe in luogo di suoi pregiati comandi. Come però essa abbia soddisfatto all’animoso suo ingegno, sarà giudizio vostro, e gentili Barghigiani, a’ quali prega di aggradire i suoi servigi con quello stesso animo con cui ve li offre.

Abbuonamento per 20 recite, non comprese le beneficiate: per i Nobili e Cittadini £ 6. Per i Signori Artisti £ 4. Biglietto serale: per i Sig. Forestieri soldi 15. Per i Nobili e Cittadini soldi 7 denari 6. Per i Sig. Artisti soldi 5. P

Gli abbuonamenti saranno fatti dal sottoscritto, facendone lo stesso le riscossioni alla metà delle recite con rilasciarne le analoghe ricevute firmate dal medesimo. L’abbuonamento si chiuderà dopo la terza recita. Alla porta non si ricevono denari. Le chiavi dei Palchi si troveranno vendibili presso l’impresario. I libretti delle Opere si venderanno alla porta. Il Direttore Francesco Barsanti. (continua)

Pier Giuliano Cecchi

 

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34) Dalla mostra “Cinquant’anni di storia del Teatro Differenti – 1803-1943”- Laura Macchi, Barga, novembre 2021.

35) Stefano Marchetti: La Nazione, rubrica Il Caffè, lunedì 12 giugno 2023.

Commenti

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  1. Diciottesima parte e siamo solo all’ottocento???
    E’ più lunga di Sentieri…

    Ma per favore, alla faccia della sintesi

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