MONTAGNA – Una ricerca sperimentale condotta in 40 siti italiani tra montagna, collina e parchi urbani ha permesso di svelare il ruolo dei monoterpeni – componenti profumati degli oli essenziali emessi dalle piante – e di isolarne l’effetto specifico sulla riduzione significativa dei sintomi dell’ansia. Il team è costituito da ricercatori dell’Istituto per la bioeconomia del Consiglio nazionale delle ricerche di Firenze (CNR-IBE) e del Club Alpino Italiano, insieme alle Università di Parma e Firenze, all’Azienda unità sanitaria locale (Ausl) di Reggio Emilia, e con il sostegno del Centro di riferimento regionale per la fitoterapia (Cerfit) di Firenze.
In base all’analisi di dati ambientali e psicometrici raccolti nel corso delle campagne svolte nel 2021 e nel 2022, è stato individuato e isolato l’effetto specifico dell’esposizione ai monoterpeni sulla riduzione significativa dei sintomi di ansia.
La Sezione CAI di Barga in data 4 giugno 2023 nei boschi in prossimità del Rifugio Giovanni Santi alla Vetricia ha promosso una giornata dedicata a tale ricerca tramite una sessione sperimentale di “Terapia Forestale” con 33 partecipanti: una delle sessioni con più adesioni. La sessione era guidata dalla dottoressa psicoterapeuta Patrizia Garberi, dal ricercatore del CNR-IBE e membro del Comitato Scientifico Centrale del CAI Francesco Meneguzzo, dal membro Comitato Scientifico Centrale del CAI Giovanni Margheritini e dagli accompagnatori della Sezione CAI di Barga il presidente Luigi Mazzanti, dal vicepresidente Pierangelo Carzoli e dalla socia Rosita Biagini.
I partecipanti si sono ritrovati presso il Rifugio Giovanni Santi alla Vetricia alle ore 09:00 dove era stato allestito il posto di registrazione, di compilazione del consenso informato e dei primi questionari e l’effettuazione delle misure indici fisiologici non invasivi. Alle 10:30 è iniziata la sessione di “Terapia Forestale” guidata dalla psicoterapeuta Patrizia Garberi che ha intervallato la passeggiata, in rigoroso silenzio, a sedute di 15 minuti e 20 per quella conclusiva dedicate all’esperienza sensoriale (specifica attenzione al senso della vista, dell’olfatto, dell’udito e del tatto). Si è conclusa alle ore 13:30 con l’effettuazione finale delle misure indici fisiologici non invasivi e un seduta di dialogo comune.
«I risultati mostrano che, oltre una data soglia di concentrazione di monoterpeni totali o anche del solo α-pinene, i sintomi di ansia diminuiscono a prescindere da tutti gli altri parametri, sia ambientali che individuali, e poiché questi composti sono emessi dalle piante, possiamo ora assegnare un valore terapeutico specifico a ogni sito verde, anche condizionato alla frequentazione in momenti diversi dell’anno e del giorno», ha sottolineato Francesco Meneguzzo, ricercatore del CNR-IBE e membro del Comitato scientifico centrale del CAI.
La Sezione CAI di Barga con entusiamo si è messa a disposizione per il progetto CAI-CNR, nato nel dicembre 2019 e spera che il percorso presso il Rifugio “Giovanni Santi “ alla Vetricia entri nel contesto di “Terapia Forestale” come parte attiva del processo scientifico. La “Terapia Forestale” infatti richiede specificatamente la pratica nell’ambiente forestale e punta in primo luogo al recupero individuale dallo stato di stress, ansia, depressione e al miglioramento della salute nel suo complesso.
La Sezione CAI di Barga ringrazia il Comitato Scientifico Centrale del CAI e il CNR, con l’augurio che la giornata di oggi sia solo l’inizio di una profonda collaborazione.
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