BARGA – La scomparsa di Moreno Salvadori, avvenuta questa notte a Lucca, mi tocca da vicino e per tanti motivi e per questo oggi voglio ricordarlo sia come giornale di Barga, ma soprattutto personalmente, per tutto quello che ha saputo, negli anni, trasmettermi. Un po’ di quello che sono oggi professionalmente, ma anche umanamente, lo devo senza dubbio a Moreno.

L’ho conosciuto quando cominciai ad occuparmi di questo mestiere ed a seguire i consigli comunali che negli anni ’80, e non me ne vogliano le nuove generazioni della politica, erano altra cosa, legati a quella coscienza politica che animava allora partiti veri: reali, forti e presenti, dalla Democrazia Cristiana al Partito Socialista ed al Partito Comunista. Consigli caratterizzati spesso da battaglie sicuramente d’altri tempi, dato che è cambiato molto ora, a cominciare dalla stessa organizzazione che regola la vita ed i numeri del consiglio comunale .

Moreno era dipendente del comune allora e fungeva anche da addetto stampa per l’ente. Ed io, che di politica capivo il giusto se non il poco (forse in questo non sono molto cambiato…) spesso mi rivolgevo a lui per capire questa o quella polemica, questo o quel dibattito, questa o quella diatriba… Aveva una capacità di sintesi che gli ho sempre invidiato e riusciva in pochi spunti a darmi l’ispirazione giusta per poter scrivere un articolo su cose che per me erano allora ostiche.

Mi ricordo anche che negli anni ’90, quando mi trovai a dirigere quasi di punto in bianco il Giornale, fu lui ad aiutarmi nella redazione del primo numero, nella stesura del primo editoriale ed a darmi consigli che mi sono utili ancora oggi…

Moreno è stato in quegli anni una figura di riferimento nell’ambito dell’organizzazione dell’Amministrazione Comunale, mentre nella politica è stata figura di spicco, spesso gli dicevo scherzando che era lui l’eminenza grigia locale della Democrazia Cristiana. La passione per il suo lavoro in comune era la stessa che metteva anche nella vita politica di Barga, ma del resto passione, impegno e serietà, grandi capacità e perseveranza, sono state le caratteristiche che hanno animato la sua vita anche nei molteplici impegni che sono venuti anche dopo l’andata in pensione.

Appassionato della montagna nostra dove spesso andava a camminare anche per lunghe passeggiate solitarie, dopo la pensione divenne  corrispondente del Tirreno di Lucca,  assicuratore per le Generali; figura di spicco dell’Arciconfraternita di Misericordia di cui è stato Governatore contribuendone non poco alla crescita ed alla valorizzazione; figura di spicco e di spinta del comitato per il restauro della chiesa e del convento di San Francesco e se tante cose si sono fatte per il complesso francescano molto lo si deve anche a lui.

C’è tanto di Barga che oggi ricorda Moreno Salvadori e per il quale giustamente non ci dovremmo dimenticare di lui. Io sicuramente lo terrò nel cuore insieme alle persone che hanno fatto parte della mia vita in modo significativo. E non potrò mai dimenticare che Moreno, dietro quell’aspetto burbero e riservato, nascondeva anche un gran cuore ed un animo sensibile. Non dimenticherò mai quel giorno in cui, essendo in difficoltà di salute per un problema improvviso, ma serio e trovandomi con lui, vidi Moreno, la roccia che non si scomponeva mai, trasformarsi, con le lacrime agli occhi e l’apprensione di un padre di famiglia. E’ uno dei più bei ricordi che conserverò di Moreno.

Che la terra ti sia lieve, caro amico, maestro

Alla sua carissima moglie Leda, ai figli Alba, Emilio, Lucia, Cristina e Riccardo, alle loro famiglie, ai parenti tutti, mi sento particolarmente vicino ed anche a nome del giornale esprimo le mie affettuose condoglianze.