Gita scolastica

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– Autostrada Del Sole – Tratto Appenninico Bologna-Firenze –
Luci azzurrate nell’autobus che attraversa la notte su quest’autostrada deserta degli anni ’70.
Pian del Voglio, Rioveggio, Roncobilaccio… nomi di uscite che tutti leggono e nessuno imbocca mai balenano nel buio per venire subito risucchiati dalle tenebre.
Mentre nei primi posti gli insegnanti sonnecchiano esausti e in quelli subito dietro siedono composti i cosiddetti bravi ragazzi, è oltre la metà del corridoio che pulsa la vita.
Amicizie che si rinsaldano e piccole grandi storie d’amore che nascono e crescono nella penombra dai riflessi blu inchiostro.
Dita che s’intrecciano esitanti, mani che si stringono, i primi baci incerti e quei cuori che battono forte e sembrano uscire da petti che faticano a contenerli.
Solenni promesse più grandi di noi aleggiano nell’aria, evanescenti come le volute del fumo di quella sigaretta che con fare da cospiratori ci passiamo di bocca in bocca obbedendo alla nostra prepotente ansia di crescere.
Ogni ragazzo si sente invincibile e ogni ragazza è una piccola dea perché questa è una di quelle notti in cui tutto sembra possibile e, forse, lo è davvero.
Da un mangiadischi arancione, portato da chissà chi, i Pooh regalano la struggente colonna sonora di questo viaggio di ritorno che vorremmo non finisse mai.
“Solo cari ricordi, Alessandra, Quando una lei va via”…
Loro malgrado, nemmeno i più rockettari sfuggono alla suggestione di queste note che vibrano alla stessa frequenza delle nostre anime adolescenti e sembrano espanderle nel cosmo infinito.
Fugaci riflessi nel vetro rivelano il volto rigato di lacrime di una ragazzina che, confortata dall’amica del cuore, prova per la prima volta le pene di quell’amore che tanto ha sognato e adesso la fa soffrire in silenzio.
Come improvvise oasi di vita, le luci dei rari autogrill sfilano nei finestrini interrompendo per pochi istanti le tenebre che avvolgono questa astronave lanciata verso il futuro col suo carico di sogni, speranze e illusioni mentre, alta nel cielo, una pallida falce di luna assiste indifferente.

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