ROMA –Con profonda tristezza riporto della scomparsa di un caro amico. Nostro, di questo giornale, ma soprattutto amico di Barga. Se n’è andato giovedì a Roma, il prof. Stefano Borsi. Aveva solo 67 anni.
Stefano era nato a Lucca nel 1956, ma è stato a tutti gli effetti, nonostante vivesse a Roma e lavorasse a Napoli, un barghigiano profondamente attaccato a questa terra, alla sua gente ed alla sua storia. La madre, Marta Cola, è di Barga e Barga è stata sempre nel suo cuore tanto da passarci ogni momento di vacanza o di pausa dal lavoro, nella sua casa al Cancellone.
Storico dell’arte, insegnava storia dell’architettura presso la Facoltà di Architettura della Seconda Università degli studi di Napoli, ad Aversa. È stato autore di oltre un centinaio di studi, prevalentemente incentrati su temi e problemi della cultura artistica e architettonica del Rinascimento, tra cui studi su Masaccio, Paolo Uccello, Leon Battista Alberti, Giuliano da Sangallo, Bramante e Leonardo, sul disegno dall’antico e la cartografia storica, sui rapporti tra architettura e civiltà umanistica. Per i tipi di Pagliai Polistampa, nell’ambito della collana «Biblioteca della Nuova Antologia» diretta da Cosimo Ceccuti, ha pubblicato una serie di importanti saggi dedicati a Leon Battista Alberti. Questo solo una piccola parte dei suoi lavori.
Per quanto riguarda la nostra terra, da ricordare il notevole contributo che ha portato allo studio del culto di San Cristoforo ed alla storia di Barga con tre importanti pubblicazioni: “Le origini di Barga e il culto di San Cristoforo” del 2009, “Storia di san Cristoforo. Origine e diffusione di un culto tra mito e realtà” del 2017 ed infine, del 2022, “Da centro a periferia: la trasformazione urbana di Barga dopo il passaggio a Firenze”.
Una persona dalla grande cultura, che sfociava dai temi a lui più consoni di storia e architettura, fino all’arte, ma anche al calcio di cui era indubbiamente un fine intenditore. Che quasi non ti aspettavi se rapportavi il tutto alla sua figura di esimio studioso.
Amava la vita, Stefano e lo dimostrava ogni volta che veniva a Barga a trascorrere e a regalare ore piacevoli con i suoi amici di Barga vecchia; a gustare un buon bicchiere di vino; un buon piatto; a chiacchierare amabilmente e con una ironia particolarmente elegante che contraddistingueva sempre il suo essere ed il suo fare.
A Barga, come detto, ha dedicato anche importanti libri e studi e nella vita culturale di Barga è stato una presenza costante e qualificante. Sempre in grado di regalare al pubblico particolari spunti di riflessione ed anche elementi inediti o di grande valore.
Non lo sapevo che da qualche mese non stava bene, che già nella sua ultima visita a Barga per le feste di Natale, c’era qualcosa che non andava. E così mi ha colto particolarmente di sorpresa la notizia della sua scomparsa. Quasi non sembra possibile che Stefano se ne sia andato così presto…
Sarà grande il vuoto che lascia Stefano a Barga. Non solo per la sua stazza indubbiamente importante, ma perché faceva parte di Barga e del suo vivere. Faceva parte della sua vita estiva e indubbiamente era uno di noi. E ci mancherà tantissimo.
Alla cara moglie Antonella, ai figli Tommaso e Filippo, al fratello Luca, alla mamma Marta giungano le nostre affettuose condoglianze.
Stefano sarà tumulato questo pomeriggio di sabato 25 marzo, nel cimitero di Barga.
Che la terra ti sia lieve, caro amico.
FRANK VIVIANO
25 Marzo 2023 alle 22:52
Un rinomato studioso. Un grande e spesso esilarante narratore. Un fedele figlio di Barga e il suo più brillante storico. Alcune persone non possono mai essere sostituite. Stefano è sicuramente uno di loro.
Nanni e Mariarosa
29 Marzo 2023 alle 9:26
Stefano era una persona speciale, univa una grande cultura, una autentica curiosità intellettuale, all’esercizio continuo e naturale della risata e del buon umore. Chi lo ha conosciuto e gli ha voluto bene, come noi, non potrà mai dimenticarlo.