Doveva finire con il mese di maggio la cassa integrazione per i dipendenti di KME, legata ad un calo di produzione nei primi mesi del 2023, ma così probabilmente non sarà e si potrebbe arrivare ad una proroga di altre 13 settimane; fino al 16 di luglio.
Doveva finire con il mese di maggio la cassa integrazione per i dipendenti di KME, legata ad un calo di produzione nei primi mesi del 2023, ma così probabilmente non sarà e si potrebbe arrivare ad una proroga di altre 13 settimane; fino al 16 di luglio. Una possibilità che preoccupa e non poco i sindacati di categoria, Fim Fiom e Uil che sulla questione sono intervenuti con i segretari provinciali Kme Italy per lo stabilimento di Fornaci di Barga Michele Folloni (Fim Cisl); Nicola Riva (Fiom Cgil); Giacomo Saisi (Uilm).
Una notizia che preoccupa in particolare perché denota un mercato che stenta a ripartire e che sposta la prevista ripresa produttiva in avanti, determinando il ricorso a ulteriore cassa integrazione ordinaria.
Le previsioni annunciate proprio dai sindacati nelle settimane scorse erano state più ottimistiche: la flessione si era cominciata ad avvertire alla fine del 2022 ma nonostante questo l’anno per i sindacati, si era chiuso con risultati più che positivi, grazie ad una prima parte con volumi di produzioni molto alti. Si sapeva che ci sarebbe stata una flessione per l’avvio del 2023, ma le previsioni erano per una ripresa già dal mese di marzo, aprile.
“Purtroppo – dicono i sindacati – il 2023 è ripartito come la fine dell’anno precedente, con volumi di produzione bassi: la ripresa, inizialmente si è ulteriormente spostata in avanti”.
Per i sindacati gli effetti si faranno sentire anche sulle tasche dei lavoratori.
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