In uno di questi pomeriggi di fine Febbraio, molti anni fa, la nonna Anita e la nonna Faustina si sarebbero messe a chiacchierare del più e del meno in quieta serenità, magari davanti a una tazzina di quel caffè di una volta, quello fatto partendo dai grani che si riducevano in polvere girando la manovella del macinino di legno tenuto stretto tra le ginocchia e che poi borbottava, allegro, nella moka riempiendo la casa del suo caldo aroma che “sapeva tanto di famiglia”.
A un certo punto il discorso sarebbe caduto sul tempo che faceva e, notando la temperatura mite e i raggi del sole che, dalla finestra, entravano a illuminare le bianche pareti della cucina, una delle due avrebbe esclamato: «È primavera in mare!» e l’altra avrebbe annuito convinta e con espressione composta.
A me, che non vedevo l’ora di tornare a correre per i prati e a giocare all’aperto, queste parole piacevano moltissimo perché mi sembravano un modo di mettere fine anzitempo al lungo inverno che troppo spesso mi rinchiudeva in casa.
In realtà, a volte, mi domandavo come mai la primavera ci dovesse mettere un mese per arrivare da Viareggio a qui, quando con la cinquecento del babbo ci voleva un’oretta o poco più…
Siccome sono sempre stato piuttosto curioso e avido d’imparare cose nuove, non ho resistito alla voglia di conoscere il motivo di questo modo di dire così popolare dalle nostre parti e, dopo qualche ricerca, ho trovato la sua spiegazione:
Pare che circa un mese prima dell’inizio ufficiale della primavera i pescatori del litorale versiliese comincino a vedere un deciso risveglio nella vitalità delle creature marine che, dopo il torpore invernale, tornano vispe e guizzanti come nella bella stagione e allora dicono che in mare è già primavera.
Mi piace pensare che questo modo di dire si sia propagato fino a noi grazie ai pescivendoli viareggini che, coi loro furgoni dai megafoni gracchianti ai quali mi divertivo a fare il verso, animavano i nostri venerdì mattina.
«Da lesso, da arrosto, da umido, da fritto, come lo volete qui lo troverete! È un vivaio… è un vivaio, donneee!!!»
Come ormai succede spesso, basta poco perché mi riaffiorino alla mente certi cari ricordi; probabilmente è colpa dell’età che avanza ma, in fondo, ripensare a cose che scaldano il cuore, come l’amicizia e il rispetto che intercorreva tra le mie due nonne, non è così male.
Lascia per primo un commento
Lascia un commento